tag:blogger.com,1999:blog-54385615678757012022024-02-19T15:53:13.560+01:00Silverfish ImperetrixUnfashionable Blog.Diegohttp://www.blogger.com/profile/10964041865418897715noreply@blogger.comBlogger461125tag:blogger.com,1999:blog-5438561567875701202.post-45207013864389864672019-05-21T16:41:00.003+02:002019-05-21T16:41:46.150+02:00Una Grande Moria delle Vacche.<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjhyphenhyphenytE-cPksO3gTA4WUtyoq3xsMPhxNOBw5x3lYXZw5nc0V6XR7bP0n1ZD3LjLPRh9KjYwzX2ixbsyT7necBX8yQiSwLdr_l36WRF2Ft6eJthIUFjsTkqFHB-LiJ26h_m1O02E5HrBubaG/s1600/toto.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1088" data-original-width="1600" height="217" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjhyphenhyphenytE-cPksO3gTA4WUtyoq3xsMPhxNOBw5x3lYXZw5nc0V6XR7bP0n1ZD3LjLPRh9KjYwzX2ixbsyT7necBX8yQiSwLdr_l36WRF2Ft6eJthIUFjsTkqFHB-LiJ26h_m1O02E5HrBubaG/s320/toto.jpg" width="320" /></a></div>
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<i>A noi ci fanno specie che quest'anno, una parola, </i></div>
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<i>c'e' stata una grande moria delle vacche </i></div>
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<i>come voi ben sapete.</i><br /> Totò</div>
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E' una mia impressione oppure i blog non stanno molto bene?<br />A cominciare dal mio. <br />Se Silverfish Imperetrix agonizza, la colpa è esclusivamente del sottoscritto. <br />Un po' mi dispiace ma voglio essere sincero: non così tanto come forse dovrebbe essere.<br />Non cerco scuse, perché di tempo da dedicargli ne avrei. Leggerei un libro oppure guarderei una serie in meno, nulla che non possa essere procrastinato.<br /><b>Ma non ne ho voglia</b>. Preferisco dedicare il mio tempo libero alla famiglia e poi alle cose che mi danno più soddisfazione.<br />E <b>bloggare non mi soddisfa più</b>.<br />Per scrivere un blog e farlo bene, ci vuole tempo ma soprattutto voglia. E quando metterti davanti ad una tastiera costa fatica, forse sarebbe meglio dedicarsi ad altro.<br />Con questo non voglio dire che il blog chiude, ma chissà quando ci sarà il prossimo post.<br />Forse domani, forse tra un anno, forse mai più.<br />E non si tratta solo della scrittura: tutta la mia attività in rete ha subito negli ultimi mesi un drastico taglio.<br />Un po' per scelta, perché Facebook sta diventando una fogna invivibile e seguo esclusivamente quelle pagine di comunicati stampa per tenermi aggiornato sulle uscite di cinema, musica e letteratura.<br />Ormai la comunicazione passa quasi esclusivamente da lì, quindi volente o nolente, mi tocca.<br />Seguo ancora i profili di gente dalle spalle larghe che resiste coraggiosamente alle continue ondate escrementizie (dove la trovano la voglia, non lo so) ma sono davvero pochi.<br />
Onore a loro.<br />
<br />Come dissi a suo tempo, twitter non lo uso mentre Instagram resiste ancora, anche se mi sto stancando anche di lui.<br />Si tratta comunque di attività <i>spot </i>che svolgo durante i tempi morti: quando sono in coda da qualche parte, mentre sto aspettando qualcuno o quando ho un lasso di tempo breve in cui non so cosa fare.<br />Quasi mai succede che decida di pianificare del tempo da trascorrere sui social.<br />Leggo ancora i blog e l'utilità di avere un feed reader si sta rivelando essenziale per rimanere in contatto con quelli ancora in attività.<br />Già perché da qualche mese a questa parte, sui quasi duecento (!) blog che seguo, <b>quasi il 10% ha chiuso definitivamente e un buon 5% ha comunicato di aver cessato l'attività a tempo indeterminato</b>, anche se il blog ufficialmente non chiude. <br />A questo bisogna aggiungere il drastico calo della frequenza di pubblicazione: <b>un anno fa avevo una media di oltre cento post al giorno, oggi arriviamo a malapena alla cinquantina.</b><br />Non lo so, ripeto, forse è solo una mia impressione ma sembra che il Blogging stia diventando come le vecchie stelle del cinema che pur di rimanere a galla, accettano ruoli in film d'infima serie oppure rimangono invischiati perennemente nel ruolo che li ha resi famosi ma che ora suscita solo compassione e anche un po' d'imbarazzo.<br />
<br />Personalmente mi sembra di stare vivendo un dopo sbronza. Prima euforia, il mondo è mio ed eccitazione, adesso desidero solo silenzio e tranquillità. <br />Sta andando tutto troppo veloce e io non riesco (e non ho voglia) di tenere il passo. Per chi, come me, ha visto praticamente nascere il web è stato come passare dal guidare la Bianchina di Fantozzi alla Dodge Charger di Dom Toretto. <br />E' stato bello e a tratti esaltante, ma adesso mi basta fare un giro ogni tanto su una Ford Torino.Diegohttp://www.blogger.com/profile/10964041865418897715noreply@blogger.com5tag:blogger.com,1999:blog-5438561567875701202.post-81977259019515040492019-02-14T11:54:00.001+01:002019-02-14T11:54:35.637+01:00Kara Lafayette: La Cantina.<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjfyE0araV6qRkqrLN8vSiIYJv0l0gayzGKpWUj2g7eW_b8V0yvLJg-FVAjMkpObU7zNUplTf3CGquI_kGaiTjVSO0yZAQW84dm7bx2YG_rVMnBjo2MZY-5NN5YAViFDEIJY3KNdB9cL9QW/s1600/cantina.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="500" data-original-width="333" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjfyE0araV6qRkqrLN8vSiIYJv0l0gayzGKpWUj2g7eW_b8V0yvLJg-FVAjMkpObU7zNUplTf3CGquI_kGaiTjVSO0yZAQW84dm7bx2YG_rVMnBjo2MZY-5NN5YAViFDEIJY3KNdB9cL9QW/s320/cantina.jpg" width="213" /></a><i>Venerdì 15 dicembre. Betty, Debora, Astrid e Susanna sono costrette a fermarsi oltre l’orario di servizio per organizzare la festa di Natale nella scuola dell’infanzia “Il boschetto fortunato”. Una scocciatura per tutte e quattro le maestre, non proprio in buoni rapporti, che può trasformarsi in un delirante incubo.Una novelette che mescola sovrannaturale e splatter, una strenna natalizia che ci riporta nell’insolito Alto Adige di Kara Lafayette: un luogo speciale, vibrante, il miglior posto in cui vivere. E morire.</i><br />
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Approfitto della lettura di questo racconto, che consiglio caldamente, per una breve riflessione sullo stato delle cose relativo alle pubblicazioni horror nel nostro Paese. Perché a lettura terminata, la prima cosa che mi è venuta in mente è stata: ma possibile che autori così validi debbano fare una vita da carbonari, relegati nel sottosuolo (lo so, underground è più fico), annaspando per avere un po' di visibilità? Anzi, no. Visibilità è una parola brutta. E' meglio così: per avere il giusto <b>mercato</b>?<br />
<br />
Spero che l'autrice non me ne vorrà se approfitto del suo bel racconto per una riflessione di più ampio respiro. In calce al post trovate la recensione che ho lasciato su Amazon e il link al blog di Kara Lafayette.<br />
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Sembra che negli ultimi anni il cinema horror stia vivendo una nuova primavera. Dopo un lungo periodo di calma piatta, i produttori si sono accorti che gli appassionati del genere sono un una garanzia, specialmente in periodi di crisi in cui non si vuole rischiare. Se poi i risultati non siano disprezzabili è da valutare, ma nel mucchio si possono trovare dei film notevoli (<i>Get Out</i>), delle piccole perle (<i>It Follows</i>) e anche delle saghe che hanno una loro dignità (<i>The Conjuring</i>).<br />
Discorso diverso per quanto riguarda la serie tv, dove la qualità è nettamente superiore. Mi vengono in mente <i>Ash Vs Evil Dead, The Terror</i>, <i>Penny Dreadful</i>, <i>The Exorcist</i> e <i>American Horror Story</i>, per citarne alcune.<br />
Quindi l'appassionato di horror dal punto di vista visivo non ha nulla da recriminare, anzi un'abbondanza simile forse non si è mai vista prima.<br />
Ma il lato letterario com'è piazzato?<br />
Potrò anche sbagliarmi ma io lo vedo messo decisamente male. Qui in Italia.<br />
Mentre all'estero è un continuo florilegio di romanzi, riviste, racconti e gli editori, anche grandi, investono anche su scrittori esordienti, da noi sembra di stare in mezzo al mare in <span class="st">balìa </span>della bonaccia.<br />
Sulle grandi C.E. non mi pronuncio perché è come quando a scuola consegnavi il compito in classe in bianco: un bel SV (Senza Voto). L'ennesima ristampa dei racconti di <b>Lovecraft</b>, la ritraduzione di <b>King </b>e basta. Forse un po' di <b>Poe</b>, ogni tanto.<br />
Qualche piccola casa editrice ci prova (<b>Dunwich</b>, <b>Nero Press</b>, <b>Independent Legions</b>), ma pur essendo degne di ogni onore, è ben poca cosa se paragoniamo il numero delle uscite horror rispetto al Thriller. Quest'ultimo sembra addirittura inflazionato.<br />
E il problema è sempre lo stesso: non c'è mercato.<br />
Perché il pubblico, alla fine, vuole sempre le stesse cose. Non si azzarda a scoprire autori nuovi e format diversi. Assolutamente no. Stephen King oppure i suoi cloni. Se gli si offre qualcosa di diverso, già storce il naso.<br />
Se poi, si tratta di <i>roba</i> italiana, per la carità! Ma stiamo scherzando?<br />
Ragazzi, qua si sta ancora a discutere se il libro è meglio su carta o in digitale! <br />
Che c'entra tutto questo con <i>La Cantina</i>?<br />
C'entra eccome. Perché questo racconto è l'ennesima prova provata che in Italia ci sono autori molto validi. E' la prova che gli scrittori indipendenti non sono spacciatori d'immondizia. <br />
Che l'horror scritto in Italia, ambientato in Italia riesce anche ad essere molto più efficace dell'ennesimo clone di King, quando è scritto bene come in questa novelette.<br />
Caspita, mi sembra di essere un disco rotto. Ma non ne posso più di sentire sempre lo stesso lamento: in Italia non c'è letteratura horror.<br />
Non è vero, perché esiste. Ma langue e cerca di sopravvivere. <br />
Quindi, basta con i piagnistei e:<br />
1) Piantatela con la storia del profumo della carta. Per ovvi motivi di costi, molti pubblicano solo in digitale e leggere ebook non ha mai fatto male a nessuno.<br />
2) Leggete anche scrittori che non conoscete, indipendentemente dal sesso, dalla razza, dalla religione e dalla nazionalità. Scoprirete cose davvero belle.<br />
3) Basta con 'sta storia che spendere due o cinque euro per un ebook sia una rapina. Copertinista ed editor non lavorano per la gloria. Volete un prodotto professionale? E allora pagatelo!<br />
4) Supportate gli scrittori. Recensite in maniera decente su Amazon, parlatene nei gruppi su Facebook e Instagram e diffondete quello che è degno d'essere diffuso. E se trovate dell'immondizia è giusto che si sappia, ma sempre con cognizione di causa. Massacrare un autore per un refuso è da imbecilli.<br />
E adesso andate a leggere La Cantina. C'è anche in cartaceo, quindi non avete scuse.<br />
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La mia recensione su Amazon. <br />
<i><span class="cr-widget-FocalReviews" data-hook="cr-widget-FocalReviews"><span class="a-size-base review-text" data-hook="review-body">In qualsiasi piatto il dosaggio degli ingredienti è fondamentale.<br />Basta sbagliarne uno, anche solo un pizzico di sale, per mandare alle ortiche un lavoro fino a quel momento perfetto.<br />Ma non è questo il caso. Qui i molti ingredienti sono dosati perfettamente e cucinati altrettanto bene.<br />Un racconto che va giù liscio come un buon Whisky e come tale, appena inizi ad assimilarlo, esplode in tutti i suoi aromi.<br />Con
"La Cantina" Kara Lafayette si rivela essere un'autrice italiana da
tenere sotto stretta osservazione, perché sono convinto che regalerà ai
lettori parecchie soddisfazioni.<br />Decisamente consigliato.</span></span></i><br />
<br />
<span class="cr-widget-FocalReviews" data-hook="cr-widget-FocalReviews"><span class="a-size-base review-text" data-hook="review-body"><a href="https://karalafayette.altervista.org/" target="_blank">Questo è il link</a> al blog dell'autrice. </span></span> Diegohttp://www.blogger.com/profile/10964041865418897715noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-5438561567875701202.post-61796690287143932542019-01-26T12:00:00.000+01:002019-01-26T12:00:19.811+01:00Letture Belle del 2018: Giorgio De Maria - Le venti Giornate di Torino.<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi1KU7YHU8ZgID_L4i8GCMFQFA-WKiy-2NqQiNKon73sotmVp7jTq28pfrbIKtXAToj2e5lAu2meKWbU2DanTzbCCw28yqO-gSNMg44Fby03EtXz1WiJtkbnJp6g4fEBsf3ilh5wo9C8sOp/s1600/venti.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="349" data-original-width="227" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi1KU7YHU8ZgID_L4i8GCMFQFA-WKiy-2NqQiNKon73sotmVp7jTq28pfrbIKtXAToj2e5lAu2meKWbU2DanTzbCCw28yqO-gSNMg44Fby03EtXz1WiJtkbnJp6g4fEBsf3ilh5wo9C8sOp/s320/venti.JPG" width="208" /></a></div>
<i>Le venti giornate di Torino erano iniziate il 3 luglio di dieci anni prima: la siccità, l'insonnia collettiva, i cittadini che vagavano come fantasmi per le strade del centro storico, le grida misteriose, le statue che sembravano aver preso vita, e soprattutto una orribile catena di omicidi. Poi, dopo venti giorni, tutto era finito, all'improvviso, come era cominciato. E nessuno aveva più voluto parlare di quella storia. Dieci anni dopo, un anonimo investigatore dilettante decide di indagare per scrivere un libro su quella vicenda. Perché l'insonnia di massa? E chi erano, e da dove venivano, le mostruose figure di cui troppe testimonianze raccontano? E soprattutto, che nesso c'era tra quanto accadde e la biblioteca che era stata aperta presso la Piccola casa della divina provvidenza? Una biblioteca assai strana, dove non si trovavano i testi pubblicati dagli editori, ma scritti di privati cittadini, che rivelavano i loro pensieri più intimi e profondi, molto spesso terribili, e li mettevano in condivisione con altri cittadini come loro. Non passerà molto prima che il protagonista si renda conto che quella orribile stagione si è conclusa solo in apparenza, e che le forze oscure che avevano scatenato quei drammatici giorni di violenza cieca sono ancora presenti e vigili.</i><br />
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L'ultima, ma non la meno importante delle letture dell'anno passato.<br />
Con questo post termina l'elenco dei libri che più mi sono piaciuti nel 2018. Un anno che ha visto una flessione nel numero delle letture (la mancanza di tempo sta diventando cronica) ma che ha riservato non poche soddisfazioni. E forse è proprio la mancanza di tempo a farmi scegliere con ponderatezza e andare quasi sul sicuro evitando così mole delusioni.<br />
Ho lasciato per ultimo quello che senza dubbio alcuno per me è uno dei libri <i>da isola deserta</i>. <br />
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Se dovessi fare una lista dei libri che più mi hanno colpito nella vita, Le Venti Giornate di Torino sarebbe sicuramente in quell'elenco.<br />
Non mi dilungo, chi vuole saperne di più, <a href="https://imperetrix.blogspot.com/2018/02/alcune-considerazioni-su-le-venti.html" target="_blank">qui può leggere il post</a> che ho scritto subito dopo averlo terminato. <br />
Uno dei rari casi in cui l'aggettivo <i>inquietante </i>non è fuori luogo. Diegohttp://www.blogger.com/profile/10964041865418897715noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-5438561567875701202.post-47258492363726860492019-01-25T12:00:00.000+01:002019-01-25T12:00:09.037+01:00Letture Belle del 2018: Emil Ferris - La Mia Cosa Preferita Sono I Mostri.<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgHL97TnQjPVEOofCkMDKaCwS3ij8iMxCbZQsGSy033NKJDFN2S7PmFhvdwaaw7E10iQbHB8ywqLGCirIWlRF0saJM0qn_LSR3Gz83F4r3S0GAjFLtaDv1TodD6weVNtyQX1afpeRc9qFfc/s1600/mostri.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="1224" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgHL97TnQjPVEOofCkMDKaCwS3ij8iMxCbZQsGSy033NKJDFN2S7PmFhvdwaaw7E10iQbHB8ywqLGCirIWlRF0saJM0qn_LSR3Gz83F4r3S0GAjFLtaDv1TodD6weVNtyQX1afpeRc9qFfc/s320/mostri.jpg" width="244" /></a></div>
<i>Kare Reyes ha dieci anni, vive a Uptown Chicago, con la made e il fratello Deeze. Ama l’arte, i giornalini horror e i vecchi film di mostri. Un giorno torna a casa da scuola e apprende che la vicina è morta. Suicidio, dicono, ma Karen non ci crede. Siamo nel 1968, nel pieno della contestazione, e questa storia la leggiamo dal diario scribacchiato, scarabocchiato e illustrato di Karen. I misteri sono fuori e dentro casa, perché più Karen cerca di capire cosa sia successo alla sua vicina, Anka, una sopravvissuta dell’Olocausto nazista, più comprende che c’è un terribile segreto del passato che tormenta suo fratello Deeze. Emil Ferris debutta con questo straordinario primo capitolo di due di un romanzo grafico-fiume che le è valso un successo internazionale e il plauso di luminari come Art Spiegelman, Chris Ware e Alison Bechdel. L’edizione BAO, fedelissima all’originale di Fantagraphics, è costata centinaia di ore di calligrafia, di adattamento e di impaginazione meticolosa. Un capolavoro annunciato, una nuova evoluzione del potenziale del linguaggio del Fumetto.</i><br />
<br />
Ma nell'anno domini 2019 dobbiamo ancora star qui a menarcela e perdere tempo a tentare di legittimare i fumetti?<br />
Perché, direte voi, ce n'è ancora bisogno? A quanto pare sì. Quante volte mi è capitato di dover rispondere all'ennesimo <i>ma leggi ancora i fumetti</i>?<br />
Che poi non è la domanda in sé a farmi sbarellare, è quell'ancora che mi manda fuori dai fogli.<br />
Perché uno ha tutto il diritto, anche se la domanda è stupida, di chiedere se leggi i fumetti. Un po' come quando vai dal barbiere e ti chiedono se ti sei tagliato i capelli.<br />
Ma quel malizioso <i>ancora</i>, buttato lì non troppo a caso ma con malcelata ingenuità, insinua che i fumetti non siano roba da adulti e che tu ormai non dovresti più leggerli perché sei grande (vecchio).<br />
Quindi se un adulto legge ancora i fumetti significa che non è cresciuto o che non vuole crescere. <br />
E se anche fosse? Tempi addietro cercavo addirittura di argomentare, addirittura di difendermi. Poi ho smesso perché non vale la pena.<br />
Il pregiudizio di fronte all'arte del fumetto è ancora troppo radicato nel nostro paese (come molti altri pregiudizi, del resto) anche se le cose sono migliorate un po' negli ultimi anni. Di strada da fare ce n'è ancora tanta, soprattutto nel far accettare il fumetto come letteratura. E in alcuni casi, come La Mia Cosa Preferita Sono i Mostri, si tratta di alta letteratura.Diegohttp://www.blogger.com/profile/10964041865418897715noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5438561567875701202.post-37843850255020388212019-01-18T15:17:00.001+01:002019-01-18T15:17:43.849+01:00Letture Belle del 2018: Giorgio Borroni - Satyros.<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiLq8wHCXEIx73QqocWhQ9rB-kMtDkVdQ69Fw7cuLnaJAO0DeTba6O2Q2j-He-BC0eHDb9k7tG_PX8Ye7xxW9MQUEPeFVnbN8yi7WSiGIkX53t6-7Mj6i2ow72LzhKTY0KZVFQ5tKO32uzY/s1600/saty.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="500" data-original-width="375" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiLq8wHCXEIx73QqocWhQ9rB-kMtDkVdQ69Fw7cuLnaJAO0DeTba6O2Q2j-He-BC0eHDb9k7tG_PX8Ye7xxW9MQUEPeFVnbN8yi7WSiGIkX53t6-7Mj6i2ow72LzhKTY0KZVFQ5tKO32uzY/s320/saty.jpg" width="240" /></a></div>
<i>I ricordi, che erano un veleno in circolo nelle sue vene, gli gonfiarono il cuore fino a farglielo scoppiare.<br />In quel preciso istante la campana della chiesa suonò a morto. Bastiano sentì il sangue gelarglisi a poco a poco, rintocco dopo rintocco ebbe persino l’impressione che rallentasse il flusso, coagulandosi nelle vene. Una voce nella sua testa gli urlò di andare via da lì, di infilarsi nel bar e ordinare qualsiasi cosa pur di evitare quei due, ma quando si mosse gli parve di essere stato preso a bastonate alle gambe.</i><br />
<br />
Satyros è l'ultima lettura risalente alla fine del 2017 e presente in questa lista.<br />Ne parlai ampiamente in <a href="https://imperetrix.blogspot.com/2017/11/giorgio-borroni-satyros.html" target="_blank">questo post</a>, a cui vi rimando.<br />
Prima però permettermi nuovamente di fare alcune considerazioni in merito a due spigolose questioni. <br />La prima: l'<i>esterofilia</i>. A quelli che dà fastidio se un personaggio si chiama Giovanni e non John e che presentano calcoli biliari se la vicenda si svolge a San Giovanni in Persiceto anziché a Catoosa (Oklahoma), dico solo di <br />provare a leggere Satyros. Poi, se volete, apriremo un dibattito. Prima però leggetelo. Sono convinto che le vostre fisime (perché di questo si tratta) verranno sicuramente ridimensionate.<br />La seconda: si sente dire (troppo) spesso che la letteratura di genere in Italia sia di scarsa qualità. Certo d'immondizia ce n'è molta, ma siamo sicuri che all'estero sia tutta roba di denominazione di origine controllata e garantita? Separare il grano dal loglio, come si diceva un tempo, è una pratica sempre attuale perché di roba buona in Italia ce n'è. E se ne trova molta. Basta togliersi il paraocchi e buttare nel cesso i pregiudizi.<br />Ripeto, leggete Satyros o qualsiasi altra opera di Giorgio Borroni e degli altri autori italiani che ho presentato in questa serie di post.<br />Voglio proprio vedere se rimarrete ancora arroccati nel vostro feudo.Diegohttp://www.blogger.com/profile/10964041865418897715noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5438561567875701202.post-32959174045443434742019-01-17T12:34:00.002+01:002019-01-17T12:51:49.506+01:00Letture Belle del 2018: Fabrizio Borgio - Morte Ad Asti<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgtsLDrnOQdAtz894arfTF74WHdsmkyC-qkFF78Qrmy2kLtM3VV58pN5b_8NlgytxDAJIFiPLAYDZBgLCtsTzT61jOvFa_wGctHoj2KL2Uw9bFbBdAEzIp7UGvFAyZSfExmZ4lGI8vgQjoe/s1600/asti.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="500" data-original-width="302" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgtsLDrnOQdAtz894arfTF74WHdsmkyC-qkFF78Qrmy2kLtM3VV58pN5b_8NlgytxDAJIFiPLAYDZBgLCtsTzT61jOvFa_wGctHoj2KL2Uw9bFbBdAEzIp7UGvFAyZSfExmZ4lGI8vgQjoe/s320/asti.jpg" width="193" /></a></div>
<i>È un Giorgio Martinengo sconvolto quello che, una nebbiosa domenica di febbraio, rinviene il cadavere della bella Vittoria Squassino, suo grande amore di gioventù e competente manager della succursale milanese di una banca tedesca. Poco tempo prima il nostro investigatore privato era stato ingaggiato dai vertici della banca proprio per indagare su di lei a causa di sospetti sul suo operato palesatisi quando le era stata attribuita una relazione con Valerio Cortese, affascinante imprenditore nel campo delle SPA a tema enologico. Martinengo conosce anche lui. L’indagine su Vittoria assume così i contorni di un viaggio a ritroso nel tempo, dove sullo sfondo di una Asti benestante e gaudente, come lo erano gli anni ’90, si delineano i difetti di una nazione, il disincanto della gioventù e le basi per una tragedia che metterà a dura prova le capacità dell’investigatore delle Langhe. </i><br />
<br />
Nonostante preferisca il lato <i>paranormale</i> dello scrittore astigiano, quello che ha come protagonista l'ispettore del Dipartimento Indagini Paranormali Stefano Drago,esclusivamente per una mera questione di gusti (al giallo, preferisco l'horror e il gotico), l'indagine di Martinengo è riuscita inaspettatamente, devo ammetterlo, a coinvolgermi e sorprendermi.<br />
Merito dell'abilità dell'autore nel mescolare le vicissitudini del malinconico protagonista alle agrodolci riflessioni sulla vita nella provincia piemontese, in un rapporto di amore <br />
e odio che si snoda in scenari a tinte cupe sul confine sottile tra il noir e l'hard boiled. Anche se Martinengo non si atteggia a duro, anzi sembra che la vita
l'abbia più volte buttato al tappeto e lui ne porti il peso sulle spalle, Morte ad Asti è una lettura che non deve mancare agli amanti di Sam Spade. Le atmosfere decadenti e <i>fataliste</i> (passatemi il termine) del romanzo s'incastrano alla perfezione negli stilemi del genere.<br />
Fabrizio Borgio non sbaglia un colpo. Diegohttp://www.blogger.com/profile/10964041865418897715noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5438561567875701202.post-82686997919092820252019-01-16T12:04:00.001+01:002019-01-16T12:11:54.790+01:00Letture Belle del 2018: Alessandro Girola - Milano Tsunami.<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhPcavpPwJOKGcJreqrymTi78D1Vk3GOKats52HV9s88wLuDHwm3SlU7xPc2lGyxOuZNBuMonwZsoRFiGiEQ85ZsQ0PpgQC3xK2glG1pefwQliuNehULim3oMiWApEbFEh_5YGiHLouOKTc/s1600/mila.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="500" data-original-width="339" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhPcavpPwJOKGcJreqrymTi78D1Vk3GOKats52HV9s88wLuDHwm3SlU7xPc2lGyxOuZNBuMonwZsoRFiGiEQ85ZsQ0PpgQC3xK2glG1pefwQliuNehULim3oMiWApEbFEh_5YGiHLouOKTc/s320/mila.jpg" width="216" /></a></div>
<i>Palazzo Vajda, nel quartiere Porta Venezia, è uno degli ultimi esemplari architettonici della vecchia Milano. I nuovi progetti edilizi che hanno ridisegnato la città stanno cannibalizzando tutto, ma c'è ancora chi non vuole cedere ai nuovi padroni della metropoli.<br />Oriana Vajda, la quasi centenaria proprietaria dell'omonimo palazzo, non ha intenzione di vendere il suo stabile, a nessun cifra.<br />Sebastiano e Diletta, inviati dall'Agenzia Immobiliare Talarico, sono incaricati di farle cambiare idea, con qualunque mezzo, lecito o illecito.<br />Ciò che i due giovani ancora non sanno è che stanno infastidendo la persona sbagliata, al momento sbagliato, in rappresentanza delle persone sbagliate.<br />A Milano ci sono infatti forze oscure molto antiche che hanno deciso di riprendersi ciò che una volta era loro.<br />Per farlo sono disposte a scatenare un disastro di proporzioni epocali sulla città, al fine di mandare un avvertimento ai nuovi cartelli economici, finanziari e - perché no - esoterici che bramano il controllo del capoluogo lombardo. Impegnati in una corsa contro il tempo - aiutati da un riluttante nerd appassionato di horror, giochi di ruolo e di occultismo - Sebastiano e Diletta dovranno salvare se stessi, e al contempo salvare la loro città da una minaccia senza precedenti.</i><br />
<br />
Un'altra lettura del 2017.<br />
Scrivere (bene) horror in Italia è possibile. Il fatto che in questa classifica, due dei tre libri del genere siano italiani è sintomatico.<br />
Tranquilli, non sono diventato un autarchico a la <i>prima gli scrittori di casa nostra</i>. Ma quando uno scrive bene, scrive bene e basta. Se poi vi dà fastidio che la storia <br />
sia ambientata a Milano e non a New York, il problema è solo vostro.<br />
Dui seguito, la <i>recensione </i>che feci a suo tempo su Amazon.<br />
<br />
Con Milano Tsunami viene aggiunto un importante tassello al delirante mosaico di orrori che popola la saga di Italia Doppelganger ideata da Alessandro Girola. Non solo il morbo che infesta la Lombardia ed in particolare la sua capitale, inizia a palesarsi ma, in modo del tutto inatteso, entrano in gioco altri attori che arricchiscono ulteriormente il mito oscuro creato dallo scrittore lombardo.<br />
Una trama ricca, fitta e dal ritmo serrato che Girola riesce a cavalcare senza essere disarcionato, riuscendo sempre a mantenere il controllo.<br />
Il dipanarsi della trama è ottimo. La costruzione dei personaggi e degli eventi è calibrata e dosata nel modo giusto. L'autore riesce così a creare quel pathos in crescendo che è peculiare delle migliori opere del fantastico. Solo la descrizione dell'incessante pioggia sotto la quale si svolgono gli eventi vale, come si suol dire, il prezzo del biglietto. E anche se ormai non ce ne sarebbe più il bisogno, dimostra la sua bravura.<br />
Orrori ancestrali, inframondi, eventi atmosferici, figure archetipe, esoterismo e poteri economici miscelati con sapienza in un calderone stregonesco da quello che per me sta diventando un vero e proprio Magus e che con Milano Tsunami, a mio modesto avviso, ha creato la sua opera migliore.<br />
Ottimi come sempre editing e copertina.<br />
Standing Ovation!Diegohttp://www.blogger.com/profile/10964041865418897715noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5438561567875701202.post-52444555559414155702019-01-15T14:56:00.004+01:002019-01-15T14:56:56.449+01:00Letture Belle del 2018: Zerocalcare - Kobane Calling.<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg_kLSwsW0S4NqYfIpfd-Pa2xsHmFdwF5ixZlCL-v4sVsHvTBDlwfIp33Cy8ewRlbkqZOXB1NN4IsxE-OzMKSbjblNk5RtA1LUMaqvgzJoeyVCqLHL7MqiFgX8iNU6zbb0aPXnelj4uh4ow/s1600/kobane.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="1185" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg_kLSwsW0S4NqYfIpfd-Pa2xsHmFdwF5ixZlCL-v4sVsHvTBDlwfIp33Cy8ewRlbkqZOXB1NN4IsxE-OzMKSbjblNk5RtA1LUMaqvgzJoeyVCqLHL7MqiFgX8iNU6zbb0aPXnelj4uh4ow/s320/kobane.jpg" width="237" /></a></div>
<i>Tre viaggi nel corso di un anno. <br />Turchia, Iraq, Siria, per documentare la vita della resistenza curda in una delle zone calde meno spiegate dai media mainstream. <br />Zerocalcare realizza un lungo racconto, a tratti intimo, a tratti corale, nel quale l'esistenza degli abitanti del Rojava (una regione il cui nome non si sente mai ai telegiornali) <br />emerge come un baluardo di estrema speranza per tutta l'umanità.</i><br />
<br />
Che cosa potrei dire di questa Graphic Novel che non sia già stato detto? Niente.<br />
Dico solo che più di una volta, leggendo il reportage del viaggio che l'autore romano ha fatto al confine tra Siria e Turchia nei pressi della città assediata di Kobane, ho dovuto asciugarmi gli occhi.Non mi commuovo facilmente, tutt'altro. Da sempre restio a far trapelare qualsiasi emozione, col tempo ho costruito un esoscheletro che filtra i miei sentimenti in una maschera perennemente imbronciata. Non chiedetemi il perché. Non lo so nemmeno io. Questo non significa che non sia capace di emozionarmi e di commuovermi. Succede. Ma quando succede, pochi, solo quelli che mi conoscono a fondo se ne accorgono. Zerocalcare, pur non cercando la lacrima facile, è riuscito a scardinare tutte le mie difese. Puoi avere la corazza più resistente al mondo ma rimanere impassibili di fronte alla potenza visiva ed emotiva di alcune tavole di Kobane Calling non è facile, forse impossibile. Diegohttp://www.blogger.com/profile/10964041865418897715noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5438561567875701202.post-7917829413786845142019-01-14T12:33:00.000+01:002019-01-14T12:33:26.554+01:00Letture Belle del 2018: Eduardo Vitolo - Children Of Doom.<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgjL7VWj8Kg6EDip3ONxqZ3ZjiuMLwad31ruCsp091k_-hlfkttyAIgIvKh55fuYg297Jbs5u0WFTVmiy7ISxvQc3_w8-9tzuh1MJ_njAQi3atU4VMjdKs1P6TpFHV700oivvuITBD-SN5Q/s1600/cod.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1006" data-original-width="700" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgjL7VWj8Kg6EDip3ONxqZ3ZjiuMLwad31ruCsp091k_-hlfkttyAIgIvKh55fuYg297Jbs5u0WFTVmiy7ISxvQc3_w8-9tzuh1MJ_njAQi3atU4VMjdKs1P6TpFHV700oivvuITBD-SN5Q/s320/cod.jpg" width="222" /></a></div>
<i>Il Doom non è solo un genere musicale ma è anche e soprattutto un concetto antico quanto l'uomo che verrà poi interpretato e decodificato in varie epoche storiche per arrivare sotto forma di musica, oscura e tragica, fino al nuovo millennio. "Children Of Doom" è un resoconto complesso ed eterogeneo di questa ombrosa evoluzione, sonora e concettuale che, da sempre, coinvolge scene e musicisti di ogni parte del mondo, tutti uniti sotto un unico, terribile archetipo: quello della morte e della fine imminente di tutte le cose. Un lungo excursus che parte dagli anni bui e superstizioni del Medioevo, passando per i primi, sconosciuti pionieri del genere, fino ad arrivare agli eroi solitari e drammatici del vero Doom e una folta schiera di seguaci e sinistri prosecutori che non accenna a fermarsi. </i><br />
<br />
<br />
Se amate il rock in tutte le sue forme e anche quelle estreme e ancora non l'avete fatto, recuperate immediatamente i saggi di Eduardo Vitolo. Il suo è un percorso che si dipana dall'Horror Rock alla musica estrema underground italiana, passando per i Black Sabbath e il genio oscuro di Antonius Rex. Questo viatico ha fatto tappa, quest'anno, in un genere musicale che più di ogni altro incarna un modo di <i>sentire </i>la vita: il Doom. Eduardo è un profondo conoscitore della materia, conoscenza che scaturisce dalla passione verso un genere musicale da troppi e da troppo tempo ingiustamente sottovalutato. Il lavoro di ricerca e divulgazione dell'autore campano è davvero encomiabile.<br />
<br />
Allego in calce la mia breve recensione su Amazon.<br />
<br />
<span class="cr-widget-FocalReviews" data-hook="cr-widget-FocalReviews"><span class="a-size-base review-text" data-hook="review-body">Un
viaggio nell'oscuro mondo della musica del destino. Un genere musicale
che prevarica il concetto stesso di musica per penetrare a fondo
nell'animo umano e divenire quasi una filosofia di vita. Gli
appassionati troveranno in questo saggio l'imprescindibile compendio al
loro cammino, mentre coloro che vorranno intraprendere il viaggio
nell'affascinante mondo del Doom non potranno fare a meno di questo
viatico.<br />Come sempre, Eduardo Vitolo è una garanzia. Svolge il suo
lavoro con competenza, passione e professionalità. Qualità che emergono
dalla lettura di ogni suo saggio e Children of Doom è qui a ribadirlo.</span></span> Diegohttp://www.blogger.com/profile/10964041865418897715noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5438561567875701202.post-67750260905264873392019-01-11T11:03:00.000+01:002019-01-11T11:03:26.708+01:00Letture Belle del 2018: Germano Hell Greco - Stella di Carne.<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgNM_S5mP7dy2iZqyNEM72qtn9ThbZSEX3ZQ_iNyEiytnsv1y-xTXlytWDu-6FkXLXmSLl-54YVYdo11uvZKjVAgPpiXVvJOBmhNC3XW1x15Xk87IsUPHp-lXPxOcywQQMZgKStH8KSEDiS/s1600/stella.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="500" data-original-width="375" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgNM_S5mP7dy2iZqyNEM72qtn9ThbZSEX3ZQ_iNyEiytnsv1y-xTXlytWDu-6FkXLXmSLl-54YVYdo11uvZKjVAgPpiXVvJOBmhNC3XW1x15Xk87IsUPHp-lXPxOcywQQMZgKStH8KSEDiS/s320/stella.jpg" width="240" /></a></div>
<i>Un ottobre caldo e innaturale, un ottobre che non vuole dormire. Nico è stato scarcerato, ma i suoi amici sono stati ammazzati in prigione.<br />La dura vita di Taranto non concede tregua, non ha rispetto per nessuno, neanche per i ricordi d'infanzia,<br />popolati di mostri annidati nel buio delle case abbandonate della Città Vecchia.<br />Nico ha bisogno di un colpo al cimitero, derubare i morti è l'unico sistema per salvare la sua famiglia dai debiti.<br />Ma c'è un'alternativa: rintracciare le Sette che operano sul territorio, seguire i loro membri fino a casa,<br />e rapinarli di tutte le loro ricchezze.<br />"A quelli li possiamo pure ammazzare".<br />Per riacquistare il controllo del suo destino, Nico deve solo prendere una pistola e addentrarsi in un mondo di mostri.</i><br />
<br />
<br />
Un'altra lettura risalente alla fine del 2017 che mi ha colpito particolarmente. Adoro le storie ambientate nel nostro Paese, è come se le sentissi più <i>reali</i>, perché la realtà narrata mi è più vicina. Geograficamente e culturalmente. Non so se mi spiego.<br />
Poiché Stella di Carne è un libro auto pubblicato, mi sembra doverosa una piccola riflessione in merito.<br />
Non
mi stancherò mai di ripetere, a costo d'ammorbare l'intero universo
digitale (e non solo), che esistono autori che si autoproducono,
pubblicando opere che nulla hanno da invidiare a quelle che passano
tramite i canali delle case editrici. E' vero: tra gli autori
indipendenti c'è anche molta, forse troppa, spazzatura perché molti
credono che autoprodursi significhi buttar giù un centinaio di pagine,
farle leggere agli amici che poi non osano dire di aver sprecato mezza
giornata della loro vita a leggere immondizia per non rovinare
un'amicizia, e poi pubblicarlo credendo
d'essere l'erede naturale di Stephen King. Invece i <i>veri
</i>autori indipendenti <i>investono </i>sulle loro opere. Tempo e denaro. Consapevoli innanzitutto
<b>di essere capaci a scrivere</b>, pagano editor, revisioni e copertine di
tasca propria per fornire un prodotto professionale. Ripeto, un prodotto che
nulla ha da invidiare a quelli che passano per le case editrici. Anzi, in alcuni
casi, si tratta di lavori decisamente superiori alla mediocrità
imperante nell'editoria cosiddetta mainstream. Stella di Carne è uno di questi.<br />
<br />
Ripropongo qui la recensione che feci a suo tempo su Amazon.<br />
<br />
Agli orrori letterari sono abituato. Anche a quelli cinematografici e, perché no, a quelli musicali. Sono (purtroppo) molti anni che bazzico in questo quartiere e quindi è raro che qualcosa riesca ancora a stupirmi.<br />
Stella di Carne l'ha fatto.<br />
In primis, la piacevole scoperta di Germano M. come autore. Lo conoscevo per il suo lavoro di editor, ma non avevo mai letto nulla di suo. Questo suo romanzo è stato il mio <i>battesimo</i> ed è stata un'esperienza che ricorderò a lungo.<br />
E poi Stella di Carne. Che secerne un'atmosfera malsana in tutte le sue parole. In una Taranto che fa da proscenio a una realtà cruda che non dona pietà perché non ne ha mai ricevuta. In cui esistenze allo sbando che già si barcamenano tra gli orrori della vita cosiddetta reale, mancanza di lavoro, bollette da pagare, criminalità e un futuro che sembra non esserci, sono costrette a fronteggiare un altro tipo di male. Un male latente e silenzioso che usa la leggenda come nascondiglio ma che quando decide di mostrarsi lo fa con tutta la sua mostruosità.<br />
Germano M. come un Cicerone dell'orrore guida il lettore, che da par suo si fida. E forse il lettore un po' saccente crede di sapere già dove la sua guida lo vuole portare. E invece qui Germano ti frega, perché non ti ha portato dove credevi, tutt'altro. Un posto simile non l'avresti immaginato nemmeno nelle tue fantasie più malsane.<br />
Mi hai fregato. Ma è stato un vero piacere.<br />
Bravo!Diegohttp://www.blogger.com/profile/10964041865418897715noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5438561567875701202.post-59008188654825330432019-01-10T12:36:00.001+01:002019-01-10T12:36:18.078+01:00Letture Belle del 2018: Giulio Guidorizzi - Io Agamennone.<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi0EYzIDJHI43VbwDNAwV5xwc9cWbLGE8fDBZf0RhdFnPqsvd7sAit1b9bwq5I4f8h6pLqGi3GFkyAq3FFvhgDAY4jit7shLoNz81QkTMCKpVjPX_idSRxskEoNjjq5_UQIkipxNj6MDBid/s1600/aga.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="385" data-original-width="250" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi0EYzIDJHI43VbwDNAwV5xwc9cWbLGE8fDBZf0RhdFnPqsvd7sAit1b9bwq5I4f8h6pLqGi3GFkyAq3FFvhgDAY4jit7shLoNz81QkTMCKpVjPX_idSRxskEoNjjq5_UQIkipxNj6MDBid/s320/aga.JPG" width="207" /></a></div>
<i>Uomo di potere, abituato a decidere le sorti della sua gente, orgoglioso, superbo, duro, Agamennone è solo nel buio della notte mentre, oltre la prua, scruta l'orizzonte. E ricorda i dieci anni di una guerra sanguinosa che ha visto cadere sul campo di battaglia uomini valorosi e forti, sprezzanti del nemico e del destino. Con uno sguardo meno affascinante di quello di Ulisse e Achille ma più complesso e obiettivo, il re di Micene ci porta dritti al centro del mondo omerico: i suoi eroi, i suoi valori, il suo senso della gloria e della vendetta, dell'amore e della morte.</i><br />
<br />
Alcune letture presenti in questa classifica si riferiscono all'anno scorso. Si tratta degli ultimi mesi, quindi ho pensato che fosse giusto inserirle. D'altronde questa è una non-classifica: non c'è podio. Solo cose (per me) belle e che ho piacere di condividere.<br />
Il primo tra questi è Io, Agamennone di Giulio Guidorizzi.<br />
Sono arrivato tardi, alla soglia dei cinquant'anni, ad appassionarmi alla mitologia e alla cultura classica. Il perché non lo so. So solo che ho sempre procrastinato<span style="font-family: "calibri" , sans-serif; font-size: 11.0pt; line-height: 107%;">
</span>il loro approfondimento e ho fatto male. Meglio tardi che mai, si dice. E per questo devo ringraziare l'erede al trono che mi ha trasmesso questa passione. Chi non si è mai confrontato con questi temi ha sempre paura di trovarsi al cospetto di letture noiose e/o incomprensibili (io per primo) se non si è latori di una formazione di stampo classico. Nulla di più sbagliato. Questo libro è qui a dimostrarlo perché si può approfondire la vita di una delle più importanti figure della mitologia greca riuscendo a coinvolgere il lettore dalla prima all'ultima riga, senza banalizzare o spettacolarizzare inutilmente. Diegohttp://www.blogger.com/profile/10964041865418897715noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5438561567875701202.post-31453430189668920422019-01-09T12:38:00.000+01:002019-01-09T12:38:55.137+01:00Letture Belle del 2018: Bruce Dickinson - A Cosa Serve Questo Pulsante.<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgfJwIAmvv8KH0wfybYp4biSVi-LNXMWdRwQUBr6HURfW0mi9Jboki5c2vPfahyphenhyphenSRmHA2xff5HYxyHk4vMYDl7KwMXw626JVYozRUwK4486-CPj7TTWJZ8S0VyQVxJ8E3Vezqc9pfDVoxIu/s1600/button.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="1063" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgfJwIAmvv8KH0wfybYp4biSVi-LNXMWdRwQUBr6HURfW0mi9Jboki5c2vPfahyphenhyphenSRmHA2xff5HYxyHk4vMYDl7KwMXw626JVYozRUwK4486-CPj7TTWJZ8S0VyQVxJ8E3Vezqc9pfDVoxIu/s320/button.jpg" width="212" /></a></div>
<i>"Ero brufoloso, portavo la giacca a vento e dei jeans a zampa di elefante con Purple e Sabbath scritto a penna sulle cosce, e guidavo un motorino scassato e rumorosissimo. E sì, volevo diventare un batterista..." Bruce Dickinson, leggendario frontman degli Iron Maiden, è uno dei più iconici cantanti e autori della storia. Ma oltre a vantare una carriera musicale di grande successo, è anche pilota di linea per una compagnia aerea, imprenditore, speaker motivazionale, produttore di birra, scrittore, deejay radiofonico, sceneggiatore per il cinema, e come se non bastasse è anche un campione di scherma a livello internazionale: davvero uno degli uomini più eccezionali e interessanti del mondo. "A cosa serve questo pulsante?" è molto più di un memoir: è una riflessione sugli alti e bassi della vita. Con la sua voce intensa e scanzonata, Bruce ripercorre le imprese esplosive della sua eccentrica infanzia inglese e il folgorante successo degli Iron Maiden, racconta la filosofia della scherma e la sua esaltante esperienza come pilota di boeing, fino ad arrivare alla recente lotta contro il cancro. Coraggioso, sincero, energico e divertente come le performance del suo autore, A cosa serve questo pulsante? è un viaggio intimo nella vita, nel cuore e nella mente di un'autentica leggenda del rock.</i><br />
<br />
Bruce Dickinson è un mito. Raramente uso questa parola ma nel suo caso bisogna fare un'eccezione.<br />
Questa autobiografia è uno dei rari casi in cui l'autocompiacimento, l'autocelebrazione e l'agiografia non emergono dalle righe. Anzi, sembra quasi che il vecchio Bruce sia ritroso nel raccontare i propri indubbi meriti. Dall'apporto dato alla carriera dei Maiden, al suo lavoro come pilota di linea, al rocambolesco e coraggioso concerto nella Sarajevo immersa nella terribile guerra dei Balcani, fino alla battaglia contro il cancro, tutto sembra capitargli quasi per caso e l'unico suo merito sembra essere quello di trovarsi nel posto giusto, al momento giusto. Paradossalmente la sua carriera con gli Iron Maiden rimane quasi sullo sfondo, nonostante gli aneddoti raccontati siano molti e gustosi mentre in primo piano emergono i capitoli sulla malattia e soprattuto quelli relativi alla sua passione per il volo. Leggendo quei passi è impossibile non rimanere affascinati dal suo racconto.<br />
Un libro davvero molto bello che, una volta concluso, ti lascia con un dubbio amletico: ma come fa a trovare il tempo per fare tutto quello che fa?Diegohttp://www.blogger.com/profile/10964041865418897715noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-5438561567875701202.post-36585640163787693122019-01-08T12:29:00.000+01:002019-01-08T12:29:23.096+01:00Letture Belle del 2018: Tim Curran - Long Black Coffin.<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiMuaoQG8kvgYNyh74Zj4GKfj0CWH7s_vHPTBugm35auz-t6Jo2VZJTFtgm3EChl3F4zyul0aYk2txYrYesSyOhl1F8WIlRORwy8EAfaWf0APMDlNOK-zi-xqU54THA5QgI5M4UICNd1QrW/s1600/lbc.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1000" data-original-width="667" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiMuaoQG8kvgYNyh74Zj4GKfj0CWH7s_vHPTBugm35auz-t6Jo2VZJTFtgm3EChl3F4zyul0aYk2txYrYesSyOhl1F8WIlRORwy8EAfaWf0APMDlNOK-zi-xqU54THA5QgI5M4UICNd1QrW/s320/lbc.jpg" width="213" /></a></div>
<i>La Bara è una GTO del ‘67. Come una tomba aperta, è affamata di morte. Vic Tamberlyn vi si è suicidato dentro. Suo figlio Kurt vi è morto asfissiato. Forse non c'è nessuna connessione, ma il migliore amico di Kurt, Johnny Breede, non ne è convinto. Comincia a notare degli oscuri segnali, sicuro che sotto la pelle della Bara batta un cuore nero e terribile. Ma è persino peggio di quanto possa immaginare. </i><br />
<br />
Tim Curran è stata la piacevole sorpresa del 2018.<br />
Ho letto tre dei suoi romanzi, uno dopo l'altro, e sceglierne uno da mettere in lista è stato difficile. Alla fine ho scelto Long Black Coffin perché è quello che è riuscito a sorprendermi più degli altri nonostante il tema trattato, quello dell'automobile stregata, sia ormai diventato uno dei topoi della letteratura horror. La prosa di Curran scivola via che è un piacere anche se a tratti ricorda un po' quella di Stephen King, che può essere un pregio ma al tempo stesso anche un difetto perché perde in originalità. Comunque si tratta di una questione di lana caprina, che nuoce affatto alla fruibilità dell'autore americano. Tim Curran è un autore dannatamente, è il caso di dirlo, divertente, che nell'horror non significa necessariamente farsi delle grasse risate. <br />
<i></i>Diegohttp://www.blogger.com/profile/10964041865418897715noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5438561567875701202.post-39179940413874623082019-01-07T12:21:00.001+01:002019-01-07T12:21:58.828+01:00Letture Belle del 2018: Edward Rutherfurd - London<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<i><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhDfW_VWufo3ACL4flcxNsJTSBKO-kPaxHpDjsbeLbGv6np4675QnJypHChTlf2z9zomq0aOuZh59h3MIwIm1th23oBOIOCVYHyfVf_eIOCSaPB8HokI3GpbwfgSaEUPcMfQsIU4kwWfBfR/s1600/London.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="564" data-original-width="364" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhDfW_VWufo3ACL4flcxNsJTSBKO-kPaxHpDjsbeLbGv6np4675QnJypHChTlf2z9zomq0aOuZh59h3MIwIm1th23oBOIOCVYHyfVf_eIOCSaPB8HokI3GpbwfgSaEUPcMfQsIU4kwWfBfR/s320/London.jpg" width="206" /></a></i></div>
<i>Dalla conquista romana a oggi sulle rive silenziose del Tamigi si intrecciano le storie avventurose di decine di personaggi indimenticabili, dal falsario Julius agli attori di Shakespeare.</i><br />
<br />
Ho affrontato questo tomo di oltre mille pagine durante le vacanze estive. Devo dire non senza qualche timore perché quando ti trovi tra le mani un mattoncino di un chilo, stampato con un font piccolo e fitto, un po' d'ansia ti viene. Inizialmente, i dubbi sembravano confermarsi ma col tempo la nebbia si è dipanata e la lettura ha iniziato a ingranare. Certo, raccontare la storia di Londra dall'epoca romana fino al secolo scorso è un'impresa ardua. Farlo poi intrecciando le generazioni di alcune famiglie diventa titanico. Quindi qualche momento di stanca e qualche passaggio un po' troppo veloce (specialmente nella parte finale) ci possono anche stare. Superato lo scoglio dei tanti personaggi da memorizzare London però si rivela un'opera monumentale e imprescindibile per gli appassionati dei romanzi storici. <br />
<br />Diegohttp://www.blogger.com/profile/10964041865418897715noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5438561567875701202.post-56076256498152027602019-01-05T11:11:00.000+01:002019-01-05T11:18:07.057+01:00Letture Belle del 2018: Junji Ito - Uzumaki Spirale.<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<i><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh2svAgejIrLm6QGJVPa5fadQMJdGRGO9ZTfPof-MCdi1rsykj7b8GDZ4b8QZpMQUsZIfY6SJ4XqBdZ1M1Bj3LIeMnS0Up65Dd8YgBPS6f1l8XhlXRgbnk_c2UrEB_kxx2D0dRPFWIWa5cR/s1600/uzu.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="700" data-original-width="500" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh2svAgejIrLm6QGJVPa5fadQMJdGRGO9ZTfPof-MCdi1rsykj7b8GDZ4b8QZpMQUsZIfY6SJ4XqBdZ1M1Bj3LIeMnS0Up65Dd8YgBPS6f1l8XhlXRgbnk_c2UrEB_kxx2D0dRPFWIWa5cR/s320/uzu.jpg" width="228" /></a></i></div>
<i>A Kurouzu, il paese in cui la studentessa delle superiori Kirie Goshima è nata e cresciuta, cominciano a verificarsi all'improvviso degli strani fenomeni: il vento crea mulinelli, gli steli delle piante si arrotolano e il fumo delle cremazioni disegna nel cielo un motivo a spirale... Finché anche gli esseri umani non cominciano ad assumere forme a spirale: i capelli si arricciano, i corpi si avvitano su se stessi, qualcuno si trasforma in una chiocciola. Per sfuggire alla maledizione, Kirie cercherà di andarsene, ma... ci riuscirà?</i><br />
<br />
Un piccolo paese scivola lentamente e inesorabilmente nella pazzia, trasformando le ossessioni quotidiane in una realtà da incubo.<br />
E' la maledizione della Spirale, che corrompe non solo la mente ma anche il corpo. In un'atmosfera che sembra pensata da <b>Lovecraft</b>, tra atti di follia e mutazioni degne del miglior <b>Cronemberg</b>, la vita paradossalmente continua a scorrere tranquilla, come se all'orrore ci si potesse abituare.<br />
Ed è questa la cosa che fa più paura. <b>Junji Ito</b> è semplicemente un genio. Pochi come lui riescono a descrivere la mutazione (e la repulsione) dei corpi giocando sulla linea che divide l'orrore dal grottesco giocando con il surreale. Avrei potuto scegliere una qualsiasi tra le molte opere del maestro giapponese (<i>Tomie</i>, di cui ho parlato <a href="http://imperetrix.blogspot.com/2018/05/tomie-la-sottile-arte-del-disagio.html" target="_blank">qui</a>, <i>Gyo Odore di Morte</i> oppure le raccolte <i>Brivido e Altre Storie</i> e <i>Fragments of Horror</i>) perché sono tutte di altissimo livello. Ma i due volumi di Uzumaki forse rappresentano la somma artistica di un vero fuoriclasse che finalmente è approdato nel nostro Paese.<br />
<br />Diegohttp://www.blogger.com/profile/10964041865418897715noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5438561567875701202.post-18452509974039654722019-01-04T13:00:00.000+01:002019-01-04T13:00:10.136+01:00Letture Belle del 2018: Guido Morselli - Dissipatio H.G.<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiCHi9hHAS1x6yJgmHXZNdNzl-cyKxKjAoonnBlQA5afIKcYJ48fCj5LSXBo4hw-pe9YLLJW9ABXNIUa_NkZhtyGDPEHvW8vJiy2FszYzAzVexcyb7QE5Itgp311V_7KFGmQ-mFOG3aY9rj/s1600/dissipa.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="932" data-original-width="600" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiCHi9hHAS1x6yJgmHXZNdNzl-cyKxKjAoonnBlQA5afIKcYJ48fCj5LSXBo4hw-pe9YLLJW9ABXNIUa_NkZhtyGDPEHvW8vJiy2FszYzAzVexcyb7QE5Itgp311V_7KFGmQ-mFOG3aY9rj/s320/dissipa.jpg" width="206" /></a></div>
<i>Il protagonista di Dissipatio H.G., uomo lucidissimo, ironico, ipocondriaco, e soprattutto ‘fobantropo’, attirato da un feroce solipsismo, decide di annegarsi in uno strano laghetto in fondo a una caverna, in montagna. Ma all’ultimo momento cambia idea e torna indietro. Il genere umano, proprio in quel breve intervallo, è scomparso, volatilizzato. Per il resto, tutto è rimasto intatto. Così, paradossalmente, l’umanità è ora rappresentata da un singolo che era sul punto di abbandonarla e che, comunque, non si sente adatto a rappresentare alcunché; neppure, a tratti, se stesso. Comincia allora un appassionante monologo, sullo sfondo della solitudine assoluta e di un silenzio rotto soltanto da qualche voce di animale o dal ronzio di macchine che continuano a funzionare. Ed è un monologo che presto si trasforma in un dialogo con tutti i morti, tenuto da un unico vivo che a momenti pensa di essere anch’egli morto.</i><br />
<br />
L'ho letto due volte. La prima non ho capito molto e nonostante questo non è stata una lettura brutta o noiosa. Anzi, più andavo avanti e meno capivo, più avevo voglia di addentrarmi e capire. Così l'ho letto una seconda volta. Non ho capito molto di più e inizio a pensare che sia un mio limite, ma di nuovo, non mi sono annoiato e mi è venuta voglia di rileggerlo. Molto probabilmente lo farò, perché <i>devo </i>capire! Tutto ciò è terribile e affascinante allo stesso tempo.Diegohttp://www.blogger.com/profile/10964041865418897715noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5438561567875701202.post-75343637738708531672019-01-03T12:58:00.000+01:002019-01-03T12:58:20.460+01:00Letture Belle del 2018: Cesare Sinatti - La Splendente.<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
L'ho fatto per i dischi, vuoi non farlo per i miei amati libri?</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
D'altronde, quando si fa uno strappo alla regola è bene farlo bello grosso, no?</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
A differenza di quella musicale, una vera e propria classifica dal numero dieci al numero uno, per la letteratura ho pensato di agire diversamente: nessuna posizione a scalare e nessun podio. Sono tutti al primo posto.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
Iniziamo con il classico (è il caso di dirlo) libro su cui, di primo acchito, punteresti nulla e invece dovresti puntare tutto il gruzzolo.</div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiDCww_45rhzFSdA_8aRKMsnWry1MzGSFKr_we6yPyblHfGvbSmArxolRczxzHoN6LnSDaGoCCs4iYQcJFhVHjRLk4BLaT53KAo7MMTcngu-90IjQlUBQYwOsHqf4p_q7NMORI_ZnF7Wioy/s1600/sple.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="1022" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiDCww_45rhzFSdA_8aRKMsnWry1MzGSFKr_we6yPyblHfGvbSmArxolRczxzHoN6LnSDaGoCCs4iYQcJFhVHjRLk4BLaT53KAo7MMTcngu-90IjQlUBQYwOsHqf4p_q7NMORI_ZnF7Wioy/s320/sple.jpg" width="204" /></a></div>
<i>"Non nascerà mortale più bello di lei" così profetizza Zeus, mutatosi nel cigno che feconda Leda; e così, con la nascita di Elena la Splendente, inizia questo romanzo che racchiude in sé tutto il cosiddetto "Ciclo Troiano". Storie che arrivano da lontano, da teogonie e miti antichissimi, che cantano il destino comune di dei e uomini per narrare una parabola funesta e accecante: il passaggio dall'età dell'oro a quella del ferro, la fine del tempo degli eroi. </i><br />
<br />
Una rilettura del mito greco in chiave moderna che si sofferma più sui sentimenti e le emozioni degli eroi che sulle loro azioni. E' lontano anni luce il rischio soap opera, in favore di una (ri)visitazione originale dell'epica classica che sebbene sia più vicina al nostro presente non ne stravolge la sostanza. Forse i <i>puristi </i>storceranno il naso di fronte ad alcune licenze che l'autore si prende ma nel complesso queste scelte non minano la bellezza de La Splendente.<br />
Come si dice dalle mie parti: l'<i>Epica spacca</i>!Diegohttp://www.blogger.com/profile/10964041865418897715noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5438561567875701202.post-65711775026539512772018-12-21T12:00:00.000+01:002018-12-21T12:00:02.911+01:00Musiche Belle del 2018 #1.Signore e signori, vi ringrazio per avermi seguito fino a qui.<br />
Questi sono i vincitori. So che molti storceranno il naso e non gradiranno, altri approveranno e altri ancora non sanno nemmeno chi siano i Ghost. Tranquilli, a breve conquisteranno il mondo! <br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgzSEXgLamfrpWqOS7uBXiWuf7LLPK95qtPZ_LTDANC6ySFqDI8c196IeOayFH7UlL9FCJe_qv8BYiev9Gz8IKN2q83NCMi9n2QWeLgVvvG3xYu6W9mnXlf7RBR6iTuV29cbiiyX5FxZDBR/s1600/prequelle.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1500" data-original-width="1500" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgzSEXgLamfrpWqOS7uBXiWuf7LLPK95qtPZ_LTDANC6ySFqDI8c196IeOayFH7UlL9FCJe_qv8BYiev9Gz8IKN2q83NCMi9n2QWeLgVvvG3xYu6W9mnXlf7RBR6iTuV29cbiiyX5FxZDBR/s320/prequelle.jpg" width="320" /></a></div>
<span style="font-size: large;"><b>Ghost</b>: <i>Prequelle</i>.</span><br />
Ho sempre sostenuto, e continuo a farlo tutt'ora, che i <b>Ghost </b>siano i <b>Kiss </b>del nuovo millennio.<br />
Come i loro antenati si nascondono (più o meno) dietro a maschere. <br />
I loro spettacoli sono barocchi, kitsch e spruzzati di blasfemia pop. Sono controversi e fanno business, dalle magliette e i pupazzi fino ad arrivare ai sex toys.Dividono gli appassionati e la critica, chi li trova geniali e chi li bolla come spazzatura. Tutte cose già viste e più di una volta nel magico <i>rock and roll circus</i>.<br />
Ma è la musica (quella che più interessa da queste parti) a dettare la formula vincente: un metal pop di pregevole fattura che ricorda le epoche gloriose in cui il coro da stadio era considerato una virtùe non declassificato a mera <i>tamarraggine</i> come oggi.<br />
E' la rivincita della melodia facile e ruffiana. Il ritorno dello shock da classifica che scandalizza solo i poveri di spirito e coloro che non conoscono il concetto d'ironia.<br />
E' solo rock and roll e ci piace dannatamente.<br />
<br />
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<center>
<iframe allow="accelerometer; autoplay; encrypted-media; gyroscope; picture-in-picture" allowfullscreen="" frameborder="0" height="315" src="https://www.youtube.com/embed/C_ijc7A5oAc" width="560"></iframe>
</center>
Diegohttp://www.blogger.com/profile/10964041865418897715noreply@blogger.com6tag:blogger.com,1999:blog-5438561567875701202.post-70172253754750840402018-12-20T12:00:00.000+01:002018-12-20T12:00:00.301+01:00Musiche Belle del 2018 #2.Molto probabilmente sono i vincitori morali di questa classifica, perché con quasi cinquant'anni di carriera sulle spalle, solo i fuoriclasse possono fare un disco come questo. Una medaglia d'argento dai riflessi dorati.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgCoPjegEoadJIoHYz39R-Ew64PQycrXgcZOWhXV4pI1yx8DsqnlnNG5cb8JaFNjx68vhja0ynfCXYWbR4CRxYqHC_2WTMTn-flDXK6zX_k3H2oR_qQRCakwXyQp05XL12zeO6_tXI3F0b1/s1600/jp+fire.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="700" data-original-width="700" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgCoPjegEoadJIoHYz39R-Ew64PQycrXgcZOWhXV4pI1yx8DsqnlnNG5cb8JaFNjx68vhja0ynfCXYWbR4CRxYqHC_2WTMTn-flDXK6zX_k3H2oR_qQRCakwXyQp05XL12zeO6_tXI3F0b1/s320/jp+fire.jpg" width="320" /></a></div>
<span style="font-size: large;"><b>Judas Priest</b>: <i>Firepower.</i></span><br />
Altro disco di cui ho <a href="https://imperetrix.blogspot.com/2018/03/il-disco-che-ti-fa-esclamare.html" target="_blank">ampiamente parlato</a> e che ha lasciato tutti, me compreso, a bocca aperta. <br />
Come quei film in cui una banda di ragazzini prende di mira dei nonnetti, credendo di aver gioco facile e invece finisce dritta al pronto soccorso con fratture multiple.<br />
Senza tanti fronzoli e ammennicoli: un bel diretto in pieno setto nasale, di quelli che ti fanno girare la testa e dire <i>machecazzèsuccesso</i>?<br />
Solo sano e fottuto heavy metal. Sarà anche <i>vecchia scuola</i> ma la nuova, come si dice dalle mie parti, ne deve ancora mangiare di pagnotte prima di raggiungere questi livelli!<br />
D'altronde se sei un Metal God, un motivo ci sarà, no?<br />
<br />
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<iframe allow="accelerometer; autoplay; encrypted-media; gyroscope; picture-in-picture" allowfullscreen="" frameborder="0" height="315" src="https://www.youtube.com/embed/vMU804-bjQA" width="560"></iframe>
</center>
Diegohttp://www.blogger.com/profile/10964041865418897715noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5438561567875701202.post-46688076221274124492018-12-19T12:00:00.000+01:002018-12-19T12:00:03.064+01:00Musiche Belle del 2018 #3.Entriamo in zona calda con il gradino più basso del podio. Un terzo, meritatissimo posto che fa ben sperare per il futuro.<br />
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhFT4YXEWGVhvjB15BhKTl6LN3ez8mkS-GFeW3-QCoRpiglchGFYAEYmZx_p__s9QWhIg80S1ZEfoxNeG0fRhL1giUCc92vMA8_FMM_TuSSJAXStjuaRqzfbXncAA76kESRla1aoz_3b_hA/s1600/know.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="354" data-original-width="354" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhFT4YXEWGVhvjB15BhKTl6LN3ez8mkS-GFeW3-QCoRpiglchGFYAEYmZx_p__s9QWhIg80S1ZEfoxNeG0fRhL1giUCc92vMA8_FMM_TuSSJAXStjuaRqzfbXncAA76kESRla1aoz_3b_hA/s320/know.jpg" width="320" /></a></div>
<span style="font-size: large;"><b>Marmozetz</b>:<i>Knowing What You Know Now</i>.</span><br />
Non voglio aggiungere molto di più di quanto ho <a href="https://imperetrix.blogspot.com/2018/10/saranno-la-nuova-next-big-thing.html" target="_blank">già detto qui</a>. Soltanto che se non ci fossero state altre due uscite (per me) davvero fenomenali, il gradino più alto del podio sarebbe stato loro.<br />
Non che il gruppo britannico non sia fenomenale. Per essere bravi lo sono e molto. Le canzoni di <i>Knowing What You Know Now</i> potrebbero essere tutte dei singoli. Non ci sono cadute di tono e tutto suona fresco e <i>giovane</i>. Ma quando scoprirete le prime due posizioni, forse anche voi la penserete come il sottoscritto. Sono convinto che nelle varie classifiche che circoleranno in rete in queste settimane, dei Marmozets purtroppo ci saranno pochissime tracce, mentre sarà un florilegio di lodi a quell'inutile cover band dei <b>Led Zeppelin</b> che viene salutata come novella salvatrice del rock.<br />
Spero di sbagliarmi, ma ci credo poco.<br />
I Marmozetz non salveranno il rock e non hanno la presunzione di farlo, ma valgono molto di più.
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<iframe allow="accelerometer; autoplay; encrypted-media; gyroscope; picture-in-picture" allowfullscreen="" frameborder="0" height="315" src="https://www.youtube.com/embed/oCJIUBf01Z0" width="560"></iframe>
</center>
Diegohttp://www.blogger.com/profile/10964041865418897715noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5438561567875701202.post-65912731034857258112018-12-18T12:00:00.000+01:002018-12-18T12:00:01.326+01:00Musiche Belle del 2018 #4.La medaglia di legno. Ai piedi del podio un'opera inclassificabile e difficile, affascinante oltremisura ma che non sono ancora riuscito a metabolizzare del tutto. <br />
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj_2GHArT9ZygDN-q8hQLjiVoTPUr965odUHIwho5W6SUJHAK5TJmFmirLRKW11co5QR3syv_ydGARUD-pr-U_gvV5HCSzwVMSvhqgiPqIPYIBJ7L7bZ0qtaYyhWkBeHtCSTyyjhZvMNVAD/s1600/low0.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="960" data-original-width="960" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj_2GHArT9ZygDN-q8hQLjiVoTPUr965odUHIwho5W6SUJHAK5TJmFmirLRKW11co5QR3syv_ydGARUD-pr-U_gvV5HCSzwVMSvhqgiPqIPYIBJ7L7bZ0qtaYyhWkBeHtCSTyyjhZvMNVAD/s320/low0.jpg" width="320" /></a></div>
<span style="font-size: large;"><b>Low</b>: <i>Double Negative</i>.</span><br />
Quando ne ho parlato ero preda di un entusiasmo che raramente mi ha pervaso. A distanza di mesi, riascoltandolo in questi giorni, non posso far altro che confermare quanto detto.<br />
<i>Double Negative</i> non solo è tra i migliori dell'anno ma lo sarà anche per i prossimi, quando finalmente si capirà, perché ancora mica l'abbiamo capito, che ci troviamo di fronte <br />
a un'opera che detterà gli stilemi del pop a venire. Ma allora perché è al quarto posto e non al primo? Semplicemente perché se questa fosse una classifica oggettiva sarebbe così, ma dal momento che trattasi di classifica umorale e completamente soggettiva, Double Negative è al quarto posto. Pur non negandone il valore artistico, quest'anno ci sono dischi con cui sono entrato maggiormente in sintonia. Ma è certo che questo rimarrà a lungo a tenermi compagnia.<br />
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<iframe allow="accelerometer; autoplay; encrypted-media; gyroscope; picture-in-picture" allowfullscreen="" frameborder="0" height="315" src="https://www.youtube.com/embed/1m31A4ZGss0" width="560"></iframe>
</center>
Diegohttp://www.blogger.com/profile/10964041865418897715noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5438561567875701202.post-41727787956988455412018-12-17T12:00:00.000+01:002018-12-17T12:00:04.715+01:00Musiche Belle del 2018 #5.Superata la metà, iniziamo a scoprire le ultime cinque posizioni con l'unico gruppo italiano in classifica.<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgYwtWmB6MknOXqBQHsx1BxCy-MCoNJgzBzyhLxSro-hJ9fd2eOwNEz3DvDtSmm6-fC5PilL5DPtkKg_z82Y6aIIXoazr95T_NthPQT5ct3Pf1q3GiETjFgcVpQgJSeGzd3j0pwqjRjlnV1/s1600/messa.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="700" data-original-width="700" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgYwtWmB6MknOXqBQHsx1BxCy-MCoNJgzBzyhLxSro-hJ9fd2eOwNEz3DvDtSmm6-fC5PilL5DPtkKg_z82Y6aIIXoazr95T_NthPQT5ct3Pf1q3GiETjFgcVpQgJSeGzd3j0pwqjRjlnV1/s320/messa.jpg" width="320" /></a></div>
<span style="font-size: large;"><b>Messa</b>: <i>Feast For Water</i>.</span><br />
L'Italia vanta una tradizione rock di tutto rispetto, con buona pace degli esterofili. Se poi ci inoltriamo nelle atmosfere dark, l'asticella si alza ulteriormente.<br />
<i>Feast For Water</i> è un ottimo esempio.<br />
Se già con il precedente <i>Belfry </i>il gruppo veneto ha dimostrato di avere classe da vendere, con il nuovo lavoro non confermano<br />
queste impressioni ma addirittura le confutano: guardate che quello era solo un antipasto e sappiamo fare molto di più! Come dicono i giovani d'oggi: tanta roba. <br />
Sicuro, molte cose, ma non basta avere un sacco d'idee e buttarle giù alla rinfusa. Bisogna plasmarle e dar loro forma compiuta. Perché il rischio di cucinare un minestrone<br />
insipido e mal digeribile, specialmente in un genere come il Doom, è sempre dietro l'angolo. Per fortuna non è il caso dei Messa che, al contrario, propongono un piatto di alta scuola.
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Diegohttp://www.blogger.com/profile/10964041865418897715noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5438561567875701202.post-59291863544746479512018-12-16T12:00:00.000+01:002018-12-16T12:00:04.209+01:00Musiche Belle del 2018 #6.Al sesto posto... ma che ve lo dico a fare!<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhUmxRS8tWdTXkv2xGBPP8oUsqUFRibubUxqnifX2UzYb4He99Ov9we5wAOpSNBJIeQa3u40iMkeW_2G2RqZoq6HRVRpbHjbvXggId27RlhJQoUoCwi4WGpqaCY7SdcsOzU-zyCSTrUuURP/s1600/wake.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1000" data-original-width="1000" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhUmxRS8tWdTXkv2xGBPP8oUsqUFRibubUxqnifX2UzYb4He99Ov9we5wAOpSNBJIeQa3u40iMkeW_2G2RqZoq6HRVRpbHjbvXggId27RlhJQoUoCwi4WGpqaCY7SdcsOzU-zyCSTrUuURP/s320/wake.jpg" width="320" /></a></div>
<b>Voivod</b>: <i>The Wake</i><br />
<a href="https://imperetrix.blogspot.com/2018/10/non-di-questo-mondo-voivod-wake.html" target="_blank">Ne ho già parlato</a> e non penso serva aggiungere molto altro. I <b>Voivod </b>sono di un altro pianeta. Troppo oltre per essere compresi appieno dal nostro limitato intelletto. Forse il tempo<br />
darà loro il giusto tributo e, come troppo sovente accade in questo triste mondo, gli allori arriveranno postumi, quando il gruppo avrà lasciato il nostro pianeta per tornare a casa.<br />
Ho ascoltato <i>The Wake</i> una sacco di volte e ci ho sempre trovato qualcosa di diverso. A volte non sembra nemmeno lo stesso disco che ho ascoltato la volta precedente. <br />
Ho sempre paragonato l'ascolto di un loro ad una scalata: ostica, faticosa ed estenuante. Ma quando arrivi in cima lo spettacolo è così emozionante da togliere il fiato.<br />
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Diegohttp://www.blogger.com/profile/10964041865418897715noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5438561567875701202.post-16076881041295896172018-12-15T12:00:00.000+01:002018-12-15T12:00:03.154+01:00Musiche Belle del 2018 #7.Posizione numero sette. Inizio a pensare che certi gruppi piacciamo solo a me. Non è giusto perché meriterebbero un pubblico migliore.<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhooJomiqPh0jv1C4pdx6QdrneGzYi1Tk6DcwReIf5OErcPcsVTRKAhGfTfwtUveg3tK38jAsEJ0Jw3JKRqANFShdtfbbZnBEOGreuapTs9LAF4s_R5LZ63kb9mvae36Pyo6s3xvu5S9gWf/s1600/bright.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1200" data-original-width="1200" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhooJomiqPh0jv1C4pdx6QdrneGzYi1Tk6DcwReIf5OErcPcsVTRKAhGfTfwtUveg3tK38jAsEJ0Jw3JKRqANFShdtfbbZnBEOGreuapTs9LAF4s_R5LZ63kb9mvae36Pyo6s3xvu5S9gWf/s320/bright.jpg" width="320" /></a></div>
<span style="font-size: large;"><b>Film School</b>: <i>Bright To Death</i>.</span><br />
L'elenco dei gruppi ignorati dal pubblico e dalla critica che meriterebbero molto di più di quando hanno miseramente raccolto nella loro carriera è molto lungo. Come purtroppo è lungo quello dei gruppi che avrebbero meritato di suonare esclusivamente nella cantina del loro condominio, con porte e finestre murate. Ma si sa, il mondo sa essere decisamente stronzo. Anche se è una cosa che non riesco a capire.<br />
Prendiamo i <b>Film School</b>. Fanno dischi belli, non banali, cambiano il giusto di volta in volta in modo che non ci sia l'impressione del <i>già sentito</i> ma senza snaturare il loro suono e che succede? Nessuno li considera.<br />
Non dev'essere molto gratificante, tutto ciò. Quindi non è che li si possa biasimare se spariscono dalla circolazione per un bel po' di anni.<br />
Adesso ci riprovano, sempre con stile, buon gusto e la classe che li contraddistingue.<br />
Speriamo che questa volta il mondo si accorga di loro.<br />
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Diegohttp://www.blogger.com/profile/10964041865418897715noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5438561567875701202.post-76788825862914724862018-12-14T12:00:00.000+01:002018-12-14T12:03:52.649+01:00Musiche Belle del 2018 #8.Ottavo gradino. Stiamo salendo, ma il disco di cui parliamo oggi più che a un'ascesa sarebbe adatto a una discesa. Verso gli inferi.<br />
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<span style="font-size: large;"><b>Thou</b>: <i>Magus</i>.</span><br />
Più che un disco, una Via Crucis.<br />
Lenta e disperata.<br />
Il Doom e lo Sludge nella loro forma più profonda e ortodossa avvelenati da frecce Black dove non sono previsti compromessi. <br />
Chi non <i>è</i> doom non potrà capire che cosa ci possa essere di bello nell'avventurarsi in un buco nero fatto di disperazione e dolore, in cui anche la catarsi non riesce ad emergere. Può essere un ascolto <i>salvifico</i>? Non credo.<br />
E allora che cosa spinge ad ascoltare un macigno simile? E perché inserire <i>Magus, </i>un monolite nerissimo, nella classifica delle cose più belle dell'anno?<br />
Non ve lo posso spiegare perché, come diceva un mio amico: il doom o ce l'hai dentro o non lo capirai mai.<br />
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Diegohttp://www.blogger.com/profile/10964041865418897715noreply@blogger.com0