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Kara Lafayette: La Cantina.

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Venerdì 15 dicembre. Betty, Debora, Astrid e Susanna sono costrette a fermarsi oltre l’orario di servizio per organizzare la festa di Natale nella scuola dell’infanzia “Il boschetto fortunato”. Una scocciatura per tutte e quattro le maestre, non proprio in buoni rapporti, che può trasformarsi in un delirante incubo.Una novelette che mescola sovrannaturale e splatter, una strenna natalizia che ci riporta nell’insolito Alto Adige di Kara Lafayette: un luogo speciale, vibrante, il miglior posto in cui vivere. E morire. Approfitto della lettura di questo racconto, che consiglio caldamente, per una breve riflessione sullo stato delle cose relativo alle pubblicazioni horror nel nostro Paese. Perché a lettura terminata, la prima cosa che mi è venuta in mente è stata: ma possibile che autori così validi debbano fare una vita da carbonari, relegati nel sottosuolo (lo so, underground è più fico), annaspando per avere un po' di visibilità? Anzi, no. Visibilità è una parola brutta. E' me