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Saranno la nuova Next Big Thing? Marmozets: Knowing What You Know Now.

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Ho iniziato questo post tre volte. Mi tuffavo a bomba nelle parole. Scrivevo, scrivevo e scrivevo. Poi mi fermavo e quello che leggevo non mi piaceva. Non riuscivo a centrare l'obiettivo che mi ero prefissato: convincere il lettore del fatto che Marmozetz è un gruppo fenomenale. La prima stesura aveva il tono di un imbonitore, sembravo un venditore di pentole e mancava solo la bicicletta omaggio. La seconda invece aveva il tono di chi aveva avuto un'illuminazione divina, avesse scoperto il Sacro Graal e la prova inconfutabile della presenza degli extraterrestri. Tutto insieme. La terza infine era frutto di un viaggio nel tempo che mi ha riportato all'adolescenza, non solo il tono ma anche la scrittura era quella di un quindicenne dall'italiano zoppicante. Capirete che a quasi mezzo secolo di vita esprimersi con ficata e spacca di brutto non sia proprio il massimo. E nemmeno svolazzare pindaricamente in fronzoli e orpelli barocchi ostentando una preparazione e u...

Quando ha senso parlare di disco epocale. Low: Double Negative.

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E' possibile che nel 2018 qualcuno riesca ancora a creare qualcosa di nuovo? Una nuova pietra angolare che detti i parametri per la musica che verrà? Domande a cui non è facile dare una risposta, forse impossibile. Adesso. Perché, come succede ad ogni precursore, i giudici non sono mai stati la critica o il pubblico: l'unico, insindacabile giudice è stato il tempo. Quanti artisti sono stati definiti seminali? Artisti che hanno gettato il seme che ha generato nuova musica, ma durante la loro vita, artistica e non, hanno raccolto poco o nulla per poi essere santificati a posteriori? Un nome su tutti? Ramones . Il gruppo che ha venduto più magliette di dischi. Non sono molti gli artisti che hanno visto riconoscere questi meriti quando erano ancora in salute. Mi sto addentrando in un campo minato, lo so. Ma prima di scrivere queste righe ci ho pensato a fondo e più ci penso, più sono convinto di quello che sto per scrivere. Double Negative è un anno zero. E' uno di...

Non di questo mondo. Voivod: The Wake

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Lavorate da oltre trent'anni. Sfornate tredici dischi che si attestano su livelli che la maggior parte dei gruppi non riesce nemmeno a sognare. Girate il mondo in tour che sono lontani anni luce dagli sfarzi di colossi come Metallica , Maiden e Slayer , suonando in piccoli club e racimolando, nelle migliori occasioni, un migliaio di persone. Vendete tanti dischi quanto vi serve per pagare i conti e forse nemmeno quelli. Eppure tutti parlano benissimo di voi, a ragione. I Voivod sono geniali, sono dei precursori, dei profeti, eccetera, eccetera. Tutti i dischi sono eccezionali. Sì, anche quelli che, quando sono usciti, hanno fatto tappare il naso ai puristi, per poi essere rivalutati a capo chino. Angel Rat chiede ancora giustizia. Però. Però sono difficili. Non sono orecchiabili, sono contorti e impegnativi. Per riuscire a capirci qualcosa ti devi concentrare non poco e devi sorpassare un paio di mal di testa. Certo, poi dopo è una goduria, ma chi ha voglia di sbatters...

Quattro Romanzi.

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Tranquilli, non sono stato morsicato da Alessandro Borghese. E' che molte volte ho più difficoltà a trovare il titolo che a scrivere l'intero post. Volevo fare un post cumulativo, in cui racchiudere gli ultimi libri che ho letto, poiché sono accomunati dal fatto di essere tutti thriller a sfondo teologico. Sono quattro quindi il titolo, per una volta, vien da sé. Non posso dire di essere in cultore del thriller classico ma se è condito con ingredienti soprannaturali o teologici, allora mi ci butto a bomba. La passione per questi ultimi nasce naturalmente con la lettura di quello che ormai è considerato il loro capostipite: Il Codice da Vinci. Contrariamente al pensiero comune e un po’ radical chic, a me Dan Brown piace. Non grido al miracolo, ma trovo che i suoi romanzi siano un buon passatempo che offre anche spunti interessanti. Tranne Crypto. Crypto è proprio brutto. Non si tratta di capolavori ma di lavori divertenti e, nonostante alcuni limiti, non troppo banali. I...

Il Sistema di Mel: Riempimi la Testa con un Mare di Cemento.

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E' con colpevole ritardo che parlo di questo disco. La mail con cui il gruppo mi ha segnalato l'uscita del primo lp ufficiale è arrivata qualche mese fa. L'ho letta e ho guardato il video che trovate in fondo al post. Siccome mi è piaciuto e mi ha incuriosito, mi sono detto: 'sto disco devo ascoltarlo, prima o poi. Ed è proprio questo che mi ha fregato. Perché come succede (troppo) sovente, alla fine è sempre un poi e mai un prima . In questo modo le cose vengono costantemente rimandate. Se avessi ascoltato subito Riempimi La Testa Con Un Mare Di Cemento avrei potuto godermelo per l'intera estate. Mi servirà da lezione? Dubito, anche perché le brutte abitudini sono dure a morire. L'importante, alla fine, è che siamo qui a parlare di questa sorpresa. Perché proprio di questo si tratta. L'esordio sulla lunga distanza de Il Sistema Di Mel  è una mazzata emotiva lunga nove canzoni. E' bastato un paio di ascolti per carpirne la chiave e poter essere...

Giorgio Borroni: Satyros.

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I ricordi, che erano un veleno in circolo nelle sue vene, gli gonfiarono il cuore fino a farglielo scoppiare. In quel preciso istante la campana della chiesa suonò a morto. Bastiano sentì il sangue gelarglisi a poco a poco, rintocco dopo rintocco ebbe persino l’impressione che rallentasse il flusso, coagulandosi nelle vene. Una voce nella sua testa gli urlò di andare via da lì, di infilarsi nel bar e ordinare qualsiasi cosa pur di evitare quei due, ma quando si mosse gli parve di essere stato preso a bastonate alle gambe. Dopo la novelette Zombie Mutation che mi ha fatto scoprire il talento di Giorgio Borroni come narratore horror, ho pensato di rimediare anche questo suo lungo racconto dall'evocativo titolo di Satyros . Lascio perdere qualsiasi tipo d'indugio e dico subito che si è trattata di un'altra scelta azzeccata. Le impressioni avute da Zombie Mutation, non solo sono state confermate, ma addirittura rafforzate. Burroni dimostra di essere un autore di razza e c...

Giorgio Borroni: Zombie Mutation.

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Il virus che trasforma gli uomini in morti viventi ha avuto il sopravvento. Una setta di fanatici religiosi, gli Opliti di Cristo, ha preso il potere e tiene in pugno le istituzioni facendo rivivere una sorta di Medioevo. Nelle campagne del Distretto Sud, Brian Crane, un vecchio bonificatore  sulla via del tramonto, deve vedersela con un ennesimo focolaio, e, come se non bastasse, deve istruire un novellino, Jedediah Braddock, fresco di caserma ma totalmente inesperto. Su uno sfondo post apocalittico e rurale, Zombie Mutation narra una giornata tipo di un cacciatore di zombie che dovrà vedersela con la gretta superstizione dei colleghi, una situazione fuori controllo e si troverà costretto a porre tutta la sua fiducia sulla giovane recluta se vorrà completare la missione.  Ultimamente la segnalazione di libri e dischi si sta lentamente staccando dalla mera critica, anche se usare la parola critica per i miei pensieri è estremamente generoso. L'opera diventa il pretesto per...