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Surviving Sanremo 2018. #4

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Il Nazionalpopolare vi provoca eruzioni cutanee? Quando vedete Ron pensate subito ai fratelli Weasley? Vi piacerebbe poter lanciare un Incantesimo Languelingua perenne su chiunque si appropinqui sul palco? Non disperate. Per trascorrere indenni le serate sanremesi, Silverfish Imperetrix vi viene incontro proponendo degli ascolti musicali riparatori. Perché Sanremo è roba da Babbani. Lilith Le Morte : Si Rompe il Silenzio nel Giardino delle Mandragole. Per i più coraggiosi, quelli che non temono il buio. Quelli a cui piace lasciar correre sulla schiena il gelido brivido provocato dalla paura. Quelli che non hanno pregiudizi o preconcetti e che ritengono che sia possibile plasmare il rumore e dargli una forma euclidea. Quelli che credono che anche nel caos sia possibile trovare un disegno. Ma anche quelli che non hanno bisogno di trovare sempre un perché ma amano lasciarsi trasportare dall'impeto. Quelli che non rifuggono gli incubi ma si lasciano afferrare e trascinare nell'

Dieci Dischi per il 2016: #8 Nocument.

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Dieci mini post per dieci dischi che hanno sonorizzato il mio 2016.  Sono quelli che ho ascoltato di più e che mi hanno regalato emozioni, quelli che mi hanno lasciato soddisfatto ad ogni ascolto e con la voglia di un nuovo ascolto. Non esiste un ordine, non c'è un peggiore e un migliore: per me sono tutti ugualmente belli. Nocument : Carpe Diem . Ne ho parlato a suo tempo in questo post. Se dovessi scegliere un solo disco, Carpe Diem sarebbe l'eletto. Ormai è diventata una storia d'amore e quando c'è di mezzo l'amore, difficilmente riesci a trovare le parole per descrivere ciò che provi. Ogni ascolto è una miscela di emozioni e ricordi, malinconica e piacevole, che mi fa stare bene.

Dieci Dischi per il 2016: #7 Tetrolugosi.

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Dieci mini post per dieci dischi che hanno sonorizzato il mio 2016.  Sono quelli che ho ascoltato di più e che mi hanno regalato emozioni, quelli che mi hanno lasciato soddisfatto ad ogni ascolto e con la voglia di un nuovo ascolto. Non esiste un ordine, non c'è un peggiore e un migliore: per me sono tutti ugualmente belli. Tetrolugosi : Tetrolugosi II. L'amore per il macabro deve avere la giusta colonna sonora. Tetrolugosi II è uscito solo da un paio di mesi ma è stato uno dei dischi che ho ascoltato di più. Quasi ogni sera i Tetrolugosi sono il sottofondo alle mie letture e sovente, il secondo capitolo della discografia del gruppo marchigiano, è l'ultimo ascolto prima di addormentarmi. Una macabra e affascinante ninna nanna diventata quasi una dipendenza.

Sophia: As We Make Our Way (Unknown Harbours).

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Robin Proper-Sheppard ha un dono prezioso: è capace a scrivere canzoni con una qualità altissima e con pervia costanza. Non è mai stato un fuoco di paglia e i suoi lavori, anche quelli meno lucidi , sono dotati di melodie e di atmosfere che pochi possono permettersi. E sebbene la malinconia (e anche un po' di tristezza) sia il minimo comun denominatore delle opere dei Sophia , l'artista britannico riesce sempre a coprire le sue canzoni con un velo di serenità che non le rende emozionalmente opprimenti ma quasi catartiche. Perché, nonostante l'umore plumbeo dei suoi dischi, si esce sempre dall'ascolto con l'animo sereno e in pace. Dopo quasi sette anni di distanza dall'ultimo lavoro, There Are No Goodbyes , è da poco uscito As We Make Our Way (Unknown Harbours) che non fa altro che confermare lo stato di grazia di un artista unico. E se vi sembra che stia esagerando provate ad ascoltare The Drifter oppure Baby, Hold On. Più passa il tempo è più il rumore v

Callow

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Gruppo minimale i Callow di San Francisco. Nella musica e nell'attitudine. Si nota fin dal loro blog : ogni post è solo una foto corredata da un commento stringato. Niente di più. Eppure basta questo a far trasparire la bellezza e l'intimità del loro progetto. Una musica da loro definita come rock, dark indie folk e ambient, ma che risulta essere un blues dai tempi dilatati e liquefatti. I quattro pezzi che compongono l'ep di debutto, scaricabile gratuitamente cliccando sul link in fondo a questo post, sembrano prendere ispirazione dai Low più intimi (l'inizio della struggente Dead To Me è da manuale dello slowcore ) per poi distanziarsi e scendere verso una malinconia ancora più cupa e, oserei dire, quasi stregata ( Come Alive e Gold ). Melodie raffinate e sussurrate ( Sel Titled ) che fanno subito presa ma che riescono a mantenere vivo l'interesse anche dopo i molti ascolti che sono, forse necessari, per coglierne appieno le sfumature. Red Moses (voce e chitarr