Settimana Di Lutto Musicale: Primo Giorno

Questa sera inizia il Festival Di Sanremo. Un’altra buona ragione per incazzarsi quando si paga il canone e un ottimo pretesto per spegnere la tv poiché durante la settimana del festival la già poca pochezza della normalità svanisce per rendere onore e gloria al Moloch sanremese.
Comunque sia, Silverfish Imperetrix ha già eletto la sua canzone vincitrice.
Questa:

Il mare immenso
A volte io vorrei arrivare in cima ai tuoi segnali
per intuire tutti i sensi unici
a volte o quasi sempre io mi perdo nella notte
decido poi di scivolarti addosso
e cancellare tutto e niente mi appartiene

Ma c’è qualcosa dentro che mi morde l’anima
L’amore che distrugge come cielo a fulmine
il nostro cuore fuorilegge
spara colpi di dolore
è troppo tempo che non si fa più l’amore
non scorre il sangue dentro al fiume
che ci portava verso il mare, quel mare immenso
adesso non mi pento più e rimango qui da sola
dipingo la memoria alle pareti
lo so che quasi sempre io dimenticavo il senso
non respiravo venti più leggeri
è scivolato tutto e niente ti appartiene

Ma c’è qualcosa dentro che mi brucia l’anima
l’amore che distrugge come cielo a fulmine
il nostro cuore fuorilegge
spara colpi di dolore
è troppo tempo che non si fa più l’amore
non scorre il sangue dentro al fiume
che ci portava verso il mare immenso
Come radici agli alberi d’inverno, senza più foglie
quel mare dentro
che spegne e annega ogni tormento mi toglie il fiato
Ma poi ancora respiro
Senza più fiamme
è troppo tempo che non si fa più l’amore
non scorre il sangue dentro al fiume
che ci portava verso il mare, quel mare immenso

Roba che nemmeno i Pink Floyd più fuori di testa avrebbero potuto comporre. Già la prima parte della prima strofa è un tripudio di viabilità lisergica: A volte io vorrei arrivare in cima ai tuoi segnali per intuire tutti i sensi unici. E se anche per voi è difficile dipingere la memoria alle pareti o respirare venti più leggeri, almeno, per cortesia, spiegatemi che cos’è il cielo a fulmine!

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