Breve Apologia dello Sportivo da Salotto.

In questi giorni mi sto cimentando in una lettura abbastanza impegnativa, in termini di corposità, che sta assorbendo la quasi totalità delle mie risorse alquanto esigue. Considerando inoltre che sono iniziati i Mondiali di calcio, che seguo quando posso e a cui do la priorità, la lettura procede molto a rilento.

Ebbene sì, mi piace lo sport. Non lo pratico quasi più ma lo seguo assiduamente. Dal calcio al curling, dal nuoto sincronizzato alle freccette e non sto scherzando.
Trovo che ci sia qualcosa di profondamente epico nel gesto sportivo, nella competizione, nel superare i propri limiti e gli avversari che mi affascina da sempre. Forse anche perché io ne sono esente. Pur avendo praticato in gioventù qualche sport, anche con discreti risultati, sono perennemente in lotta con la mia atavica pigrizia che non mi permette di entrare appieno nell'ottica della competizione. Ho sempre gareggiato per divertirmi, e questo divertimento non aveva nulla a che spartire con il migliorare le mie prestazioni o battere il rivale di turno.
Per questo motivo, a quelli che costantemente ripetono come se fosse una litania ma perché perdi tempo a guardare 'sti viziati e strapagati, correre dietro un pallone? 
Prima rispondevo: per lo stesso motivo per cui tu vai al cinema a vedere i film di Tom Cruise e ascolti i Coldplay.
Ora non spreco più tempo a rispondere.
Semplicemente perché mi piace. E' una colpa?
A volte sembra che chi segue lo sport sia stato plagiato in toto dal vecchio detto Panem et Circenses. Che può anche essere vero quand'è contestualizzato. Buttato così, alle ortiche, lascia il tempo che trova. Guardare una partita di calcio è lobotomizzante? Mi soddisfa così tanto che mi fa dimenticare in maniera indelebile tutti i problemi che abbiamo?

Balle.

Che poi, nello sport moderno ad alto livello, purtroppo quasi tutto sia al servizio di mammona è una piaga aperta, infetta e maleodorante è un dato di fatto che non si può nascondere.
Eppure, parlo da appassionato, c'è una parte di noi, la parte oserei dire romantica, che ancora vuole credere (e forse ha bisogno di farlo) che tutto sia limpido, cristallino.
Il gesto atletico riesce a suscitare emozioni così forti e profonde che trasformano l'impresa sportiva in epica. La scolpiscono, imprimendola nella storia e nello spirito di chi l'ha vissuta anche solo da spettatore.
Altrimenti non riuscirei a spiegare come ci si possa ancora appassionare a sport incancreniti da innumerevoli scandali, da gestioni non cristalline oppure da prestazioni inquinate dall'uso di sostanze non lecite.
La passione fa anche questo, è una questione di cuore e di pancia. E si sa, con la pancia non si ragiona.
A molti potrà sembrare incomprensibile, forse addirittura inconcepibile.
A volte lo è anche per me.

Io non nuoto. Nuotare non mi piace e l'unico stile in cui primeggio è lo stile pietra.
Però sono quello che registra tutte le gare, dai Criteria italiani ai Mondiali. Tutte, anche le batterie di qualificazione, per guardarsele la sera, spiaggiato sul divano.
E quando capita che la finale dei 200 stile libero ai campionati del Mondo in vasca lunga di Budapest è alle 5 del pomeriggio e tu sei in macchina di ritorno dal lavoro, non resisti e metti su la radiocronaca. Perché Federica Pellegrini ha il quarto tempo d'ingresso e magari ci scappa l'ennesima medaglia. Sarà difficile perché Katie Ledecky è in una condizione mostruosa ed è nove anni più giovane. Batterla sarà difficile, forse impossibile. Un secondo posto potrebbe bastare ma anche un bronzo non sarebbe poi così male.
E mentre tu sei fermo in coda, imbottigliato nel traffico generato dall'ennesimo cantiere, succede che la Pellegrini fa una cosa che tutti ritenevano non possibile: dopo tre vasche nuotate intorno alla quarta posizione, mentre chi guarda già assaggia l'amaro della medaglia di legno, a trenta metri dal muretto mette il turbo.
Nemmeno Vin Diesel che pompa il protossido di azoto nella sua Dodge Charger R/T ha mai fatto una roba simile. La Pellegrini, con una progressione che è entrata nella storia di tutto lo sport, recupera tre posizioni e va a toccare prima della Ledecky. E' l'ennesimo oro. Nei 200 stile, come lei nessuno. Mai.
Il radiocronista urla come un folle e tu, dopo un attimo d'incredulità, lo segui a ruota.
Ti sbracci ed esulti, gridando da solo nell'abitacolo, mentre quello della macchina di fianco ti guarda intimorito.  
Questo la coda l'ha fatto sbroccare di brutto, starà pensando.
E tu lo guardi, agiti il pugno dicendo Sì, grande Fede! E hai anche gli occhi lucidi perché sei addirittura commosso.
Lui ha lo sguardo un po' preoccupato, si volta e guarda davanti. Starà sicuramente pregando affinché l'omino alzi la paletta verde per potersi levare al più presto dai paraggi di quello che nella macchina vicina sembra essere uno psicopatico.
Anche violento, perché ha iniziato ad agitare un pugno. Forse tossico, ha pure gli occhi lucidi!
 
Capito?
Il sottoscritto, che di solito trattasi di persona tranquilla, che non ama la confusione e il rumore, di fronte a queste cose si esalta e si commuove.
E inizia a parlare di sé in terza persona.

Commenti

  1. ahahhaahhahaahahahha sei il mio gemello???? ahhahhaahha l'unica differenza è che non registro nulla causa cadaveri putrefatti di lettore dvd e videoregistratore. Se posso però guardo.
    Poi scusa, non è uno sport cliccare sul telecomando per cercare un altro canale rai visto che quel maledetto col vegetale terrestre fa i puzzle????? ahahhahaahh

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    1. Propongo un campionato di schiacciamento tasti del telecomando. Avrei buone possibilità di eccellere.

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  2. No, vabbè: QUALSIASI COSA è meglio che ascoltare i coldplay...
    (Io sono tutt'altro che un patito di sport, ma i mondiali me li guardo anch'io con piacere. E la formula uno perché mio marito mi obbliga... help!...

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    1. Ah ah ah!
      Ecco, la formula uno è una della poche cose che non riesco a seguire. Ha un effetto sonnifero pauroso, dopo un paio di giri, russo che è un piacere! :-)

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  3. Io un po' di romanticismo sportivo lo sto perdendo ogni anno che passa, ma credo sia più un problema mio d'animo che dello sport in generale.
    Detto ciò, mai rinnegare le nostre passioni, che sia calcio, ballo, curling o corsa dei sacchi.

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