Musiche Belle del 2018 #2.

Molto probabilmente sono i vincitori morali di questa classifica, perché con quasi cinquant'anni di carriera sulle spalle, solo i fuoriclasse possono fare un disco come questo. Una medaglia d'argento dai riflessi dorati.

Judas Priest: Firepower.
Altro disco di cui ho ampiamente parlato e che ha lasciato tutti, me compreso, a bocca aperta.
Come quei film in cui una banda di ragazzini prende di mira dei nonnetti, credendo di aver gioco facile e invece finisce dritta al pronto soccorso con fratture multiple.
Senza tanti fronzoli e ammennicoli: un bel diretto in pieno setto nasale, di quelli che ti fanno girare la testa e dire machecazzèsuccesso?
Solo sano e fottuto heavy metal. Sarà anche vecchia scuola ma la nuova, come si dice dalle mie parti, ne deve ancora mangiare di pagnotte prima di raggiungere questi livelli!
D'altronde se sei un Metal God, un motivo ci sarà, no?


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