L'Ennesima Apologia del Libro Cartaceo.


Sottotitolo: ma anche basta!

Ho letto un paio di articoli riguardanti il libro e la lettura in generale che mi hanno lasciato un po' perplesso. E anche qualche dubbio.
La faccio breve e dico subito che il tono generale era questo: il libro digitale è destinato a morire, quello di carta durerà in eterno.

"Sempre sostanzialmente uguale nei secoli, non è migliorabile e non è sostituibile. Quindi eterno. Dureranno nel tempo il cucchiaio e il martello, e durerà, tranquilli, anche il libro cartaceo."

E su questo si può essere sostanzialmente d'accordo, anche se come teoria mi sembra un po' tirata per i capelli. Ma c'è una cosa che non mi piace: qui si afferma, non troppo velatamente, che il cartaceo e nettamente superiore al digitale.
Secondo questi signori l'oggetto libro è paragonabile a qualsiasi oggetto di uso comune e quindi insostituibile. Non sarebbe nemmeno migliorabile. Addirittura!
Siamo sicuri? Tavoletta, codex, papiro, pergamena e carta non sono forse sue evoluzioni? Suoi miglioramenti? Siamo sicuri che l'attuale oggetto libro non sia ulteriormente migliorabile?
Forse tra qualche tempo si utilizzeranno delle fibre di carta sintetica ricavate dalla plastica riciclata. Oppure ci sarà un inchiostro capace di modificare la sua struttura e assumere forme diverse, come nella Mappa del Malandrino di Harry Potter. Chi può saperlo ora? Quindi affermare che il libro non è migliorabile è semplicemente un azzardo dettato da troppa superficialità.
A pensarci bene mi rendo conto che stiamo parlando di lana caprina. Spendere ulteriori parole a riguardo sarebbe un'inutile perdita di tempo.
Meglio concentrarsi su un'altra affermazione.

"I libri elettronici diventano presto obsoleti, a volte inefficienti, il libro tradizionale è sempre fedele, sopravvive da oltre cinque secoli."

Dunque, che cosa s'intende per presto? Giorni, mesi, anni?
Il mio Kindle ha oltre cinque anni ed è bello e sano come il primo giorno. Non posso dire lo stesso di alcuni libri. Il tempo ha fatto ingiallire le pagine e alcuni tipi d'inchiostro stanno sbiadendo.
Per non parlare di strappi e pieghe accidentali.
Va bene, lasciamo perdere le provocazioni, ma se è vero che il supporto (non a caso uso questo termine) può danneggiarsi (come il cartaceo) o diventare obsoleto e quindi inutilizzabile, tutti i libri che ho memorizzato sono facilmente trasferibili su un nuovo dispositivo. L'obsolescenza intacca il supporto, non il suo contenuto, che nella maggior parte dei casi se ne sta tranquillo in cloud.
Archiviamo dunque quest'affermazione nel cestino delle uscite infelici.

Quello che secondo me è un po' fuori fuoco in queste elucubrazioni è il soggetto. Di cosa stiamo parlando? Dell'oggetto libro o del suo contenuto?
Il supporto oppure le parole, le storie e le idee?
Perché nel primo caso, la questione dev'essere liquidata velocemente. A meno che non se ne abbia una visione feticista è inutile stare a perderci del tempo. Godetevi il loro profumo e amici come prima.
Ma se parliamo delle idee che prendono forma di parole, allora possiamo tranquillamente affermare che non ha poi ha tutta questa importanza dove le parole sono scritte.
Libro, E-Reader, telefono. carta di giornale oppure i muri, che cosa è più importante? Il dove o il cosa? Forse sarebbe meglio mettere da parte le questioni prettamente inutili e veicolare le nostre energie sui problemi reali che stano affliggendo la lettura.
I libri più venduti in Italia si assestano sulle seimila unità durante le prime settimane di uscita mentre le vendite medie si attestano sul centinaio di copie all'anno.
A fronte di un'offerta annua di oltre sessantacinquemila novità. Una miseria.
In Italia non si legge. Punto.
Evidenziato il problema, gli amanti dell'oggetto libro, ne cercano le cause.
Che si trova, ça va sans dire, nei social network!

"Passerà anche questa pazzia di una vita iperconnessa ai social network che allontana l’umanità digitale tutta, maschi e femmine, adulti e bambini, dalla lettura del tradizionale libro di carta?"

Un tempo era la televisione, colpevole dell'imbarbarimento culturale, dell'allontanamento dalla lettura e perfino del calo demografico. Ora c'è Facebook. E' colpa sua se non leggiamo più, se siamo diventati una banda di vomitatori di bile, arroganti e maleducati.
Secondo questi signori, sì.
Ora, io sono un signor nessuno, non ho titoli accademici e corone di alloro, ma mi sforzo, a volte a fatica e con tutti i miei limiti, di cercare di capire le cose che mi circondano e farmene un'idea.
E quando non capisco cerco d'informarmi perché non mi piace parlare di cose che non conosco. Lo fanno già in troppi.
La mia impressione è che i Social Network stiano diventando il capro espiatorio per le lacune altrui.
E' Facebook che estrapola la parte peggiore dell'essere umano, oppure non è altro che un mero amplificatore di quello che veramente siamo? L'automobile è una bellissima invenzione ma se la guido ai duecento all'ora in un'isola pedonale? Chi è il disgraziato?
Abbiamo la brutta tendenza a demonizzare il medium e non chi lo utilizza.
L'uso dei Social ti fa passare la voglia di leggere? No.
Forse potrebbe pure farti avvicinare alla lettura, se lo usassi come si deve.
Ma è più facile puntare il dito sui soliti noti invece di farlo sulla carenza di background culturale, no?
Nel nostro paese la lettura è considerata da sempre troppo impegnativa o peggio, un'inutile perdita di tempo. In passato la scuola ha provocato danni difficilmente riparabili, affibbiando ai poveri malcapitati letture inadatte e buone solo a far odiare la letteratura tutta; fortunatamente le cose stanno lentamente cambiando, con progetti adatti a far capire ai bambini che leggere non è una tortura.
Ma se la scuola non viene affiancata dalla famiglia è tutto sterile.
Quindi che fare?

"Se il libro tornasse ad essere oggetto consueto della vita quotidiana (ma lo è mai stato davvero in Italia?), si potrebbe salvare dalla turbo tecnologia più avanzata, arrestarne il declino."

Ovvero piazzare libri in ogni dove. Uffici, bar, negozi, sale d'aspetto, siti porno (non sto scherzando).
Il libro soprammobile.
Nel distorto credo che se più vedo una cosa più mi viene voglia di provarla.
A forza di veder libri dappertutto prima o poi ne leggerò almeno uno e magari scopro che leggere è bello e allora spegnerò la tv, getterò alle ortiche il telefono e m'inebrierò del profumo di carta.
Va bene, è una provocazione.
Ma a mio avviso forse è arrivato il tempo di smetterla con le provocazioni, che ormai sortiscono l'effetto opposto a quello che si prefissano.
Forse sarebbe meglio, come dicevo prima, trovare delle soluzioni.
Invece di esecrare i nuovi media, perché non utilizzarli al meglio? La tecnologia dev'essere un'alleata non un nemico da combattere. I tempi cambiano e con essi deve cambiare anche la nostra mentalità.
Torniamo a dare importanza alla parola, non a dove sta scritta.

Commenti

  1. Sono assolutamente d'accordo con te. Non sono i social ad aver instupidito le persone: semplicemente palesano chi stupido lo era già da prima (vedi gente che condivide bufale senza verificare fonti, gente che si imbarca in guerre nei commenti, analfabeti funzionali ecc ecc). E assolutamente non sono d'accordo con chi afferma che il web e i social abbiano fatto un danno alla lettura; negli ultimi due anni, anzi, la maggior parte dei miei acquisti letterari sono stati influenzati da recensioni su blog, o su youtube, da parte di persone che seguo, e ho letto molto di più. Non è il mezzo il problema, ma come lo si usa. La tv si può usare per guardare Ulisse o il Grande Fratello VIP (con tanto che non ci sia nulla di male ad avere qualche guilty pleasure trash, una volta tanto!).
    Anche io da qualche mese sono felicemente kindle-munita e nonostante le remore iniziali mi ci sono trovata meravigliosamente. Purtroppo non c'è un gran risparmio per quanto riguarda il fattore prezzi per gli ebook, ma la comodità di poter andare in giro con decine di letture diverse nella borsa senza spezzarsi la schiena per il peso dei libri già vale un sacco. Se penso a quanti viaggi mi sono fatta anni fa leggendo in treno, portandomi appresso dei veri e propri mattoni!

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    1. Ah, il fascino proibito del guilty pleasure trash! ;-) Anch'io ne ho qualcuno, magari un di questi giorni ci faccio un post, grazie per l'idea!
      Concordo in parte sulla faccenda prezzi. Il digitale costa sempre meno del gemello di carta, ad esempio l'ultimo romanzo di James Rollins costa la bellezza di 18,60 euro in cartaceo e 9,90 in digitale. Quasi metà prezzo.
      Inoltre Amazon e soprattutto le CE indipendenti di frequente offrono promozioni con forti sconti, si riesce a tirar via ottime letture a meno di due euro.
      La recente decisione di portare anche l'iva dei libri digitali al 4%, in teoria, dovrebbe agevolare la diminuzione dei prezzi. Anche perché oltre i 10 euro per un digitale mi sembra un po' una rapina.

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  2. Io da collezionista compro i libri cartacei che m'interessano, però possiedo anche un kindle dove leggo tranquillamente in digitale Insomma le due cose possono tranquillamente convivere.

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    1. Concordo. Ad esempio, faccio fatica a leggere i fumetti in digitale, qundi li prendo tutti cartacei. Oppure le biografie, di cui sono appassionato, o i classici preferisco averli su carta e in bella mostra nella libreria. Poi ci sono le edizioni come I Meridiani Mondadori che adoro.

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  3. Io ho già scritto un post in passato sul fatto che il libro digitale così come è destinato a essere sotterrato dai libri di carta. E non si tratta di fare il tifo per uno o per l'altro. Per conto mio si tratta di essere oggettivi. Esiste a monte un fattore psicologico che ha bisogno di altre generazioni di lettori prima che sparisca. Inoltre la percentuale maggiore di chi legge libri, qualsiasi libro, non ha una formazione "digitale" e non si vedrà mai con in mano un "kindle". Molta gente che legge libri e acquista non sa neppure cosa sia Amazon. Il libro di carta ha secoli di storia, forse basterebbe eliminare per sempre il cartaceo dalle scuole e dall'educazione per ridare altro impulso al digitale che in ogni caso deve evolversi, non può essere soltanto una specie di vezzo per i lettori più tecnologici

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    1. Sinceramente, non spero che il libro cartaceo scompaia e non credo succederà. Ma, come scriveva Nick nel suo commento, carta e digitale, possono e devono coesistere tranquillamente. Quello che non capisco è il perché si continui a demonizzare il libro digitale e a discutere, a mio avviso inutilmente, su quale supporto sia il migliore.

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  4. Guarda, io capisco il tuo punto di vista (e come Rose sono d'accordo sulla stupidità della gente), ma credo che il libro davvero durerà in eterno in quanto... libro. Un film può andare su vhs, dvd, dvx, bluray e pure altri supporti, mai il libro è associato al concetto stesso di libro: ho scritto UN LIBRO, non ho scritto un E-BOOK. Ho girato un film, non ho girato un dvd.
    Diciamo che è -per fortuna- un concetto preciso, ben impresso.
    E sì, anche da soprammobile ... funziona :)

    Moz-

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    1. Ma meno male che il libro durerà in eterno. Il mio post non voleva assolutamente decretarne o augurargli la fine e forse in questo non sono stato abbastanza chiaro. Ma quello che mi lascia perplesso è il rifiuto a priori di una nuova tecnologia. Non capisco il perché. Sulla definizione di libro hai ragione, perché si tratta di una serie di fogli stampati, rilegati e con una copertina. Ed è il supporto in cui vengono stampate le parole. Come il film viene stampato su dvd. Quandi a voler essere pignoli, dire di aver scritto un libro significa che ho preso un libro con le pagine bianche e ci ho scritto sopra! :-)
      Sarebbe più corretto dire di aver scritto un romanzo o un saggio ecc. ecc. Che poi viene stampato (libro) o digitalizzato (ebook)
      Filosofia spicciola a parte, sarebbe meglio che si leggesse di più, indipendentemente dal supporto utilizzato, tutto qui.

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    2. quello che non si è ancora capito, scusami Sergio e che il libro cartaceo e il libro digitale hanno ottiche diverse. Non si possono mettere sullo stesso piano. Il libro digitale ha solo fatto vedere quali sono le potenzialità a cui può arrivare e non può limitarsi a essere una copia del libro cartaceo, contro il quale è perdente

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    3. Io proprio non mi ci trovo, a leggere cose lunghe/complesse su altri formati. Faccio fatica anche a scriverne, di cose lunghe e complesse (la tesi, ad esempio), e comunque ho sempre un grande apparato carta&penna almeno nelle fasi iniziali.
      Non so che dire, è un mio limite... :)

      Moz-

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    4. @Ferruccio non si vuole mettere sullo stesso piano le due cose e proprio per questo demonizzare uno o l'altro, a mio parere, non ha senso. Sono due oggetti diversi ma che contengono le stesse cose. Ripeto, meglio concentrarsi non sull'oggetto ma sul fatto che esso non sia più attraente.

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    5. Sergio è lì l'errore di valutazione che molti fanno, non devono contenere le stesse cose... L'ebook ha un enorme potenziale e deve poterne dare molto di più

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