Onryo, Avatar Di Morte

In piena rivoluzione informatica, nel mondo tecnologico gli esseri inquietanti che la tradizione chiama onryo si manifestano ancora. Sono uomini e donne morti in circostanze particolari i cui avatar hanno conservato la capacità di fare del male. In questa superba antologia dove il futuro si mescola a riti antichissimi, ce ne raccontano le crudeli avventure specialisti come Danilo Arona, Alessandro Defilippi, Stefano Di Marino, Angelo Marenzana, Samuel Marolla e autori giapponesi del calibro di Hiroko Minagawa, Nanami Kamon, Yoshiki Shibata e Sakyo Komatsu, il grande scrittore scomparso nel 2011. 

Sembra che il panorama horror italiano sia sempre più piatto e anonimo. Un animale ferito a morte cui rimane neppure la forza di dare un ultimo colpo di coda. Bisognerebbe chiedere agli esperti e agli addetti ai lavori il motivo di questa situazione ma sembra che siano troppo occupati nelle loro beghe condominiali anziché cercare una risposta e soprattutto nell’unire le forze per una valorizzazione e promozione dell’horror in Italia. Specialmente quando editori validi come Gargoyle o chiudono i battenti o si riciclano verso altri generi. Eppure sotto, sotto l’horror italiano è vivo e vegeto anche se sembra che abbia perso la voglia di lottare. Lo testimonia questa raccolta di racconti che mette a confronto autori giapponesi e italiani. In questa “sfida”, chiamiamola così, a mio modestissimo parere gli azzurri escono vincitori infilando una serie di racconti che superano in termini di pathos e originalità quelli dei colleghi nipponici. Su tutti i due pesi massimi Danilo Arona, stabile nella sua giusta e meritata posizione di fuoriclasse e l’astro nascente Samuel Marolla che continua a menar dolorosi colpi bassi.
Un paio di racconti sono un po’ scontati o non riusciti pienamente ma nel complesso la lettura è consigliatissima agli amanti del genere. Anche perché di ‘sti tempi è tutto grasso che cola.

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