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Visualizzazione dei post da novembre, 2015

My My Hey Hey

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Tanto tanto tempo fa Riesco ancora a ricordare Come quella musica mi facesse sorridere E sapevo che se avessi avuto la mia occasione Avrei fatto ballare quella gente E forse sarebbero stati felici per un po' Ma febbraio mi faceva venire i brividi Ogni volta che consegnavo i giornali Lasciavo brutte notizie davanti alla porta Non potevo andare avanti così Non ricordo se ho pianto Quando ho letto della sua sposa rimasta vedova Ma qualcosa mi ha toccato nel profondo Il giorno che la musica è morta (Don McLean - American Pie) Quando Buddy Holly , Ritchie Valens e J.P. Richardson persero la vita, il 3 Febbraio del 1959, in un disastro aereo avvenuto a Clear Lake nell' Iowa , qualcuno disse che quello fu il giorno in cui la musica morì. Da allora, The Day the Music Died è diventata un'espressione usata in modo convenzionale per riferirsi a quel tragico giorno. Nel 1971, Don McLean ha voluto ricordare quegli eventi con una canzone che è poi diventata una de

Agitato, non mescolato: gli anni 10.

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Nel 2012, esattamente cinquant'anni dopo l'uscita del primo film, quel Agente 007 - Licenza Di Uccidere (Dr. No) che ha introdotto la figura di 007 nell'immaginario collettivo, facendola diventare un'icona pop film dopo film, esce Skyfall . Il 23° capitolo della saga è il modo migliore di festeggiare il cinquantenario cinematografico del buon Bond poiché si tratta di uno dei film più belli dell'intero ciclo. Daniel Craig si dimostra ancora una volta adatto a questo nuovo corso che circoscrive gli aspetti più glamour, concentrandosi sulla trama. Non si sottrae a questa linea la canzone interpretata da Adele , che porta lo stesso titolo del film. Un brano che torna per l'ennesima volta a percorrere la strada del classico ma che è dotato di un'enfasi e un'epicità riscontrate solamente ai tempi di Shirley Bassey (forse addirittura li supera) e che non fa rimpiangere le sperimentazioni (passatemi il termine) dei tre film precedenti. Azzeccati e ben inca

Questione di Visibilità.

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Da qualche anno sento dire che qualche allenatore di Serie A si è offerto ad una società... gratis. Cioè stipendio zero, o per meglio dire minimo salariale previsto dall'accordo col sindacato allenatori. Ovvio, non è solo l'allenatore a fare questo gesto, ma anche il suo procuratore. Sia chiaro, ognuno faccia come meglio crede, non sono qui per dare lezioni a nessuno. Ma è una cosa che non mi quadra: per quegli allenatori, per i loro colleghi attuali, per gli allenatori più giovani, per le società stesse, per il mercato, per l'economia del movimento. Capisco (almeno penso) le motivazioni. Primo, ogni allenatore vero ha voglia di allenare; quindi è disposto a fare un sacrificio economico pur di sedersi in panchina. Secondo, forse pensa: quest'anno lavoro gratis, se faccio bene l'anno prossimo mi pagheranno. Mi dispiace, ma il mondo non funziona così. Perché svendendosi, l'allenatore sta dicendo al mondo: io non valgo nulla. Da lì in avanti, il suo valore sul me

Agitato, non mescolato: gli anni zero.

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L'arrivo del nuovo secolo non fa particolarmente bene al nostro consumatore di Vodka Martini preferito. Situazioni al limite del ridicolo e un Pierce Brosnan particolarmente ingessato comunque non impediscono a La Morte Può Attendere ( Die Another Day ), uscito nel 2002, di avere ottimi riscontri di pubblico. A giudizio di chi scrive si tratta di uno dei punti più bassi toccati dalla saga di James Bond che sembra addirittura essersi trasformato nella parodia di se stesso. Di fronte a un prodotto simile, anche il tanto vituperato Vendetta Privata risulta essere quasi un capolavoro. Neanche troppo paradossalmente, più del film, fa discutere la canzone d'apertura, interpretata e composta da Madonna . L'artista, in più di un'occasione aveva espresso il desiderio d'entrare a far parte del ristretto gruppo d'interpreti delle canzoni di 007. Poteva però, la signora Ciccone, proporre un brano standard che molto probabilmente sarebbe passato quasi inosservato? Certo

Claudio Vergnani: Lovecraft’s Innsmouth.

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… si trattava semplicemente di accompagnare il professor Franco Brandellini (questo il nome del cliente) per una settimana in una cittadina per turisti sulle coste del Massachusetts, dove era stata ricostruita a uso e consumo dei gonzi (questa invece la spiegazione di Vergy) la Innsmouth del racconto "The Shadow Over Innsmouth" di H.P. Lovecraft. Il nome della struttura era, nella sua grande originalità, "Lovecraft’s Innsmouth". «Insomma», spiegò Vergy, «hanno costruito questa specie di Disneyland che rispecchia pari pari la città del racconto. Catapecchie cadenti, vicoli, l’albergo schifoso, la chiesa dell’ordine di quel… come si chiamava quello stronzo con le squame con il quale i cittadini stringono il solito patto blasfemo?» Ritornai con la memoria ai tempi del liceo. «Dagon, direi. Lo aveva contattato un capitano del posto che era stato in non so quale località esotica e lì aveva saputo di questa creatura che, al prezzo modico di qualche sacrificio umano, avr

Agitato, non mescolato: gli anni novanta.

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Non si esce vivi dagli anni ottanta, ebbe a dire qualcuno molto tempo fa. James Bond ne esce vivo ma non se la passa molto bene. La pausa è necessaria per lasciare decantare e poi rinfrancare un marchio che forse ha detto già tutto quello che aveva da dire. Ma si sa, la storia è fatta di corsi e ricorsi, in cui nulla si crea e nulla si distrugge ma tutto si trasforma e il cinema non è immune da questa legge. Pierce Brosnan è annunciato a suon di fanfare e tamburini. Per rendere il tutto ancora più faraonico, accorrono a comporre la canzone d'apertura di GoldenEye ( GoldenEye ) che esce nel 1995,  Bono , The Edge e Nellee Hooper (che ha all'attivo collaborazioni con Madonna , Massive Attack e Bjork ). Come se tutto ciò non bastasse, ecco che dietro al microfono spunta Tina Turner per un pezzo ( GoldenEye ) che fonde tradizione, la voce della Turner, e modernità, gli arrangiamenti tipicamente anni novanta. Risultato spiazzante: un 10° posto nella classifica UK e un 102°

Sul Non Riuscire a Leggere Quanto e Come Vorrei.

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La Torre dei Fumetti Ancora da Leggere C'era un tempo in cui ero un lettore forte. Fortissimo. Uno o due romanzi a settimana e difficilmente rimanevo un giorno senza buttare gli occhi su qualche pagina. Poi, sapete com'è: il lavoro, la famiglia, la stanchezza (lo so, mancano le cavallette, ma almeno quelle mi hanno risparmiato per il momento) e anche se la voglia di leggere è sempre tanta, è il tempo che scarseggia. Se qualche sera tardi provo a leggere un po', difficilmente riesco a concludere una pagina. Collasso inesorabilmente in un sonno senza sogni, salvo poi svegliarmi con il collo anchilosato e dolorante con solo la forza necessaria a trascinarmi a letto. Quando riesco a leggere un libro al mese è già un grande risultato. La cosa è frustrante perché leggere mi MANCA. Come ho scritto su Twitter (se volete seguirmi: agodie_d) la settimana scorsa, la Torre dei Fumetti Ancora da Leggere ( Tfal ) sta raggiungendo dimensioni inquietanti. E si tratta solo

Agitato, non mescolato: gli anni ottanta.

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James Bond entra sugli anni 80 a gamba tesa. Quando nel 1981 esce Solo Per i Tuoi Occhi ( For Your Eyes Only ) la canzone omonima segna l'abbandono a certi barocchismi orchestrali ed è un tripudio di tastiere adagiate su un tappeto sintetico che saranno croce e delizia di tutto il decennio. Il brano è cantato da Sheena Easton , scoperta da un talent show britannico desideroso di trovare una nuova stella del pop ma che dovrà accontentarsi dell'ennesima meteora. Il genere si distacca dal classico ed entra a pieno titolo nel pop sintetico: 8° posto nella classifica inglese e 4° in America. Risultato tutt'altro che da buttare. Se la volontà di stupire lo spettatore trasforma sempre più i film di James Bond in un tripudio di effetti speciali e situazioni mirabolanti e improbabili degne di un luna park, dal punto di vista musicale il piede è ben saldo sul freno. Infatti se Octopussy - Operazione piovra ( Octopussy ) del 1983 è visivamente al passo con i tempi, la colonn