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Visualizzazione dei post da gennaio, 2016

Alessandro Girola: Imperial.

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Jacopo è uno dei tanti automobilisti che ogni giorno percorrono le strade italiane, per recarsi a un lavoro noioso e insoddisfacente. Le sue sono giornate indistinguibili, monotone, idealmente collegate da anonime lingue d’asfalto, dal paesaggio è piatto e immutabile. Ma una notte accade qualcosa di diverso. Jacopo incrocia una strana berlina gialla il cui abitacolo è pervaso da un inquietante vapore rosso, che avvolge anche il misterioso guidatore. L’auto accosta accanto al falò dove si riscalda una prostituta. Dai finestrini della berlina si estroflette qualcosa che in natura non può esistere, e per la povera ragazza non c’è più nulla da fare: viene catturata e inghiottita dalla macchina gialla. Per Jacopo, unico testimone dell’accaduto, è l’inizio dell’incubo. Tra antichi miti, moderne leggende metropolitane e rituali occulti che s'intrecciano con la cronaca nera, Imperial offre un viaggio di sola andata nell'ignoto.  All'elenco delle automobili con qualche problemin

Bloggo Ergo Sum.

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« Ma tu per chi blogghi? » Questa domanda mi ha colto impreparato e mi ha spiazzato. Così, su due piedi, non riuscivo a trovare una risposta. Poi l’ho trovata. Stavo rovistando tra le motivazioni più illuminanti e illuminate, tra quelle nerd e radical chic quando m’è uscita di botto una roba che ha chiuso definitivamente la questione. Però questa domanda, all’apparenza banale, non è poi tanto banale e mi ha spinto a qualche riflessione. Ho continuato a pensarci tutta la sera. E se sono qui a scrivere è perché ci sto ancora pensando. Ve lo siete mai chiesto? Ma voi, per chi bloggate? La risposta più scontata è che si blogghi esclusivamente per se stessi. Di primo acchito mi viene da pensare che sia una fesseria bella e buona. Quello che state leggendo si presuppone essere il frutto della mia mente, sono i miei pensieri, giusto? Quindi perché dovrei stare qui a scrivere queste righe, se sono solo per me? Li terrei al sicuro nella mia scatola cranica. Magari me ne appunterei qualcun

La Fantasima

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Egli è la fantasima, della quale io ho avuta a queste notti la maggior paura che mai s'avesse, tale che, come io sentita l'ho, ho messo il capo sotto né mai ho avuto ardir di trarlo fuori sì è stato dì chiaro.   Giovanni Boccaccio, Decameron. Settima Giornata: Novella prima. Fantasima è sinonimo di fantasma. Un lemma ormai desueto, utilizzato principalmente nel lessico popolare quando le parole non riuscivano a spiegare ciò che si vedeva. O che si credeva di vedere. Un nome che ben si confà al gruppo romano autore di una musica difficilmente catalogabile. Non solo riesce complicata questa classificazione, ma anche le emozioni suscitate dal flusso di note contenute in questo lavoro non può essere definito in maniera completa. Poiché lo spettro delle sensazioni che si provano nell'ascolto de La Fantasima è così ampio che l'utilizzo di una sola parola sarebbe inadeguato. Si parte dall'inquietudine dell'iniziale I Colli Del Favale , all'opaca serenità

Alessandro Girola: Il Palio

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A Torre d'Ambra, un paesino sconosciuto nelle campagne tra Verona e Ferrara, si tiene un palio a cui in passato ha assistito addirittura il grande Ludovico Ariosto, in qualità di illustre ospite. Eppure, quando la redazione di "Arte e Viaggi" ne scopre l'esistenza, riesce a fatica a trovare informazioni e documenti che lo riguardano. Nessuno ne parla, nemmeno le istituzioni del paese in questione. Clara e Matteo, fotografa e giornalista, vengono inviati a Torre d'Ambra per realizzare un reportage esclusivo sul fantomatico palio. Ciò che scoprono nel remoto borgo della provincia ferrarese va molto al di là della loro immaginazione. Nel manoscritto in cui l'Ariosto parla di "mostri e bestie infernali", scatenati in occasione della giostra indetta dai conti d'Ambra, ci sono forse delle verità che vanno ben oltre il metaforico... Con Il Palio , Alessandro Girola ritorna sui sentieri del gotico. Se poi questo gotico è anche rurale , un genere

L'uomo che cadde sulla terra è tornato a casa.

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In origine questo post avrebbe dovuto essere diverso. Molto. Avrebbe dovuto essere la recensione di Black Star , il nuovo disco di David Bowie . L'ho ascoltato una sola volta e ne sono uscito spossato. Emotivamente perché è un album molto cupo e a suo modo molto triste e malinconico. E anche fisicamente poiché non è semplice da assimilare. L'orecchiabilità non è di casa, sulla stella nera. L'avrei ascoltato nuovamente in settimana per poi parlarne sul blog perché, complici i due strepitosi video che ne hanno anticipato l'uscita ( Black Star e Lazarus ), si tratta di un lavoro decisamente strano, quasi weird e fuori dai soliti schemi. Proprio come ci si poteva aspettare da un artista totale come Bowie. Poi è successo che David se n'è andato. Non posso dire di essere un suo fan sfegatato. Adoro le cose che ha fatto fino ai primi anni ottanta, mentre la cosiddetta svolta dance non mi è mai piaciuta più di tanto. L'avevo ritrovato qualche anno fa con The Nex

Fabio Lastrucci: L'Estate Segreta di Babe Hardy.

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La favolosa Hollywood degli anni ’30 si tinge di horror per un contagio ripugnante che si propaga grazie alla promiscuità dell’ambiente cinematografico. Le vittime mostrano un crescente bisogno di sangue, insieme a disturbi della personalità e bizzarri effetti collaterali. Potrebbe mai trattarsi di vampirismo? Lo sperimenteranno loro malgrado Oliver Hardy e Stan Laurel, trascinati in un incubo che coinvolge illustri colleghi – la “fidanzata d’America” Mary Pickford, l’atletico Douglas Fairbanks Sr. e Bela Lugosi – in una doppia vita da tenere nascosta alla legge, ai giornali e soprattutto al sinistro dottor Rainer Von Herb. Tra pedinamenti notturni, profanazioni di tombe, sparizioni e ricatti sventati, le disavventure di Laurel e Hardy attireranno le indagini di un cocciuto tenente di polizia. Il duo incrocerà occultisti dispeptici e truffaldini, criminali di mezza tacca, cacciatori di vampiri e il terribile patriarca Arthur Jefferson, venuto dall’Inghilterra per restituire Stan Laur

Marco Cardone: Italian Way of Cooking.

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Nero è un cuoco eccezionale, ma la crisi economica non lo ha risparmiato e il suo ristorante, il Gallo Nero del Chianti, è sommerso dai debiti e prossimo al fallimento. In una notte stregata accade però un evento del tutto eccezionale che risolverà i suoi problemi... creandogliene altri ben più spaventosi! Una creatura mostruosa, antica come il mondo e affamata di esseri umani, si introduce in casa sua e minaccia i suoi bambini. Nero è costretto a ucciderla, e, attratto dall'odore delle sue carni, prova l'impulso irresistibile di cucinarle e scopre che sono squisite. Prova allora a servirle di nascosto ai clienti del ristorante, ottenendo un successo oltre qualsiasi aspettativa. Inizia così la rinascita dal Gallo Nero: tenendo celato il suo segreto, in una maliosa estate toscana il cuoco si dedica alla ricerca di altre creature mostruose per ucciderle, cucinarle e servirle agli ignari avventori.   Quando la Acheron Books , l'etichetta digitale specializzata in horror,

Oh no, un'altra classifica di fine anno!

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Mi piacciono le classifiche di fine anno. Le leggo con interesse perché alla fine trovo sempre qualcosa che ho ignorato, che ho dimenticato o che non sapevo nemmeno esistesse. Così trovo in modo semplice, senza troppo sbattimento, qualcosa di nuovo da leggere, vedere o ascoltare. Non mi piace stilarle. Primo perché faccio fatica a ricordare tutto quello che è uscito nell'anno e alla fine dimentico sempre qualcosa. Secondo perché da qualche anno a questa parte non riesco a star dietro a tutto quello che esce e che vorrei far mio. Può capitare che un disco giaccia nello scaffale anche per un anno prima che riesca ad ascoltarlo per bene. E non parliamo dei libri, altrimenti mi metto a piangere. Ultimamente però sono riuscito a ritagliare un po' di tempo per gli ascolti e le letture, quindi posso candidamente proporvi la mia listarella breve breve delle cose che hanno contribuito a rendere il 2015 un anno vivibile. Musica John Carpenter, Lost Themes . Il caro vecchio zi