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Visualizzazione dei post da dicembre, 2015

Autumn PlaylUst 2015

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L'inverno è appena iniziato e io vi propongo la playlUst dell'autunno. Mi sembra perfettamente logico. Dopo l' esperimento dell'estate scorsa, ho pensato di consolidare la rubrica. Sarà a cadenza stagionale e vi proporrà una selezione delle canzoni uscite nel periodo (e non solo) che hanno fatto da colonna sonora alla stesura dei post e ai miei tanti spostamenti in auto. Come funziona? E' semplice. Se cliccate su play ve la beccate tutta di seguito. Se invece cliccate in alto a sinistra, si aprirà l'elenco di tutti i video inclusi nella playlist e potete scegliere quelli che più vi aggradano. Sempre che ci sia qualcosa che vi piaccia, naturalmente. Dal momento che oggi mi gira bene e siamo vicini a Natale, vi anticipo il menù di questa nuova lista lussuriosa. 1) Turbonegro - Hot For Nietzsche. Sboccati, oltraggiosi e quasi sempre oltre il limite. Il punk rock come dovrebbe sempre essere. 2) David Bowie - Blackstar. Nulla da dire. Solo venerare. 3) Wee

Davide Mana: Tutti Gli Orrori Della Valle Belbo.

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Li ha citati anche Alessandro, su Plutonia Experiment qualche giorno fa, in un bel post dedicato ai paesaggi del Gotico Rurale. Sto parlando di Eraldo Baldini, Davide Mana , Fabrizio Borgio e Luigi Musolino che, senza troppi giri di parole, possono essere considerati a tutti gli effetti come i Big Four del Gotico Rurale italico. Un genere che mi ha sempre affascinato, forse perché vivendo in una zona ai confini geografici di quel mondo ben descritto dal poker di autori, lo sento particolarmente vicino. Come sento vicine le atmosfere evocate dalle loro parole. Quindi è sempre con molto piacere e molta curiosità che mi avvicino ad ogni nuova uscita. E non rimango mai deluso perché le qualità offerta è sempre molto elevata e il divertimento è assicurato. Non fanno eccezione gli Orrori Della Valle Belbo di Davide Mana . Si tratta di sei racconti che trovate comodamente su Amazon ad un prezzo irrisorio e che per breve tempo sono stati disponibili in un unico volume. Apro una parentes

Arrivederci Coldplay, ciao.

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Così siamo giunti alla fine. Lo sapevamo entrambi: era solo questione di tempo. Con Mylo Xyloto avete raggiunto l'apice del pop. Avete fatto un tour spettacolare per un album che, nel suo genere, era strepitoso. Per me è stato l'apice della vostra carriera. E la vetta della nostra storia. Poi è arrivato Ghost Stories . Ho plaudito il coraggio che avete dimostrato nel non fotocopiare il suo predecessore. Sarebbe stato facile ma non l'avete fatto. Avete anche trovato nuove sonorità e questo vi rende onore. Ma per me Ghost Stories, rimane e rimarrà nei secoli una lagna insostenibile. Roba che ti fa venir voglia di strapparti la pelle e rotolarti nel sale fino. Anche se il mondo lo ha gradito, per me è stato un passo falso. Non eravate più voi. Non eravate più i Coldplay che conoscevo e che mi piacevano. Un passo falso, dicevo. Ci può stare. Per questo motivo quando è uscito A Head Full Of Dreams ero molto curioso e speranzoso. Ma nel profondo, sapevo già che quando avrei

Sunn O))): Kannon.

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Quando, sei anni fa, uscì Monoliths & Dimensions , alcuni coraggiosi decisero d'ascoltarlo per intero. Tutto in una botta: una sfida alle leggi della fisica e della stabilità della psiche umana che non sarebbe dispiaciuta a Lovecraft . Approcciarsi in tale modo a quel disco, è stata una cosa da incoscienti e folli. Come se un giorno, un simpatico buco nero decidesse di fare cucù nella nostra galassia e invece di fuggire a gambe levate prendendo la prima astronave a disposizione, uno decidesse di affacciarsi beatamente alla finestra per sentire che rumore fa. Il rumore che fa un buco nero al rallentatore , naturalmente. Ebbene, sei anni dopo, ecco tornare il gruppo più lento dell'universo con un titolo che è tutto un programma: Kannon . Lo so, l'ironia sorge spontanea. Ma sono sicuro che voi non abbiate sorriso maliziosamente, anzi sono certo che nelle vostre menti illuminate si sia materializzato immediatamente il nome giapponese del bodhisattva della gr

Oh, ma che bel Biondin!

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Biondin e i Mostri (Extradimensional Weird West Vol. 1) Italia Settentrionale, Giugno 1904. La banda di briganti di Francesco Demichelis, detto il Biondin, è braccata dai Carabinieri. Dopo la feroce sparatoria nel novarese, che ha eliminato diversi fuorilegge, i superstiti intendono darsi alla macchia nella brughiera delle Baragge, lontani dalle città. Ma laggiù c'è qualcosa che li attende. I recenti acquazzoni hanno portato con sé delle strane forme di vita. Piante e animali che nessuno ha mai visto prima. Ma c'è dell'altro. Un'inquietante formazione di cacciatori sta battendo le sperdute cascine delle Baragge, in cerca di prede. Questi stranieri indossano insolite armature e cavalcano destrieri dalla testa di corvo. I loro bersagli sono gli esseri umani che vivono nel territorio, ignari del pericolo. I briganti del Biondin si trovano a incrociare la strada dei forestieri venuti dalla tempesta. Lo scontro sarà inevitabile, così come il coinvolgimento della banda ne