Se non ti piace non guardarlo!
Questo Blog non seguirà il Festival di S******O e non ne parlerà. Un tizio, una volta, disse: nessuna notizia = brutte notizie. Parlarne anche male, purché se ne parli. Non fa una grinza. Nell'era della visibilità a tutti i costi, ignorare qualcosa (e quindi non parlarne) equivale a negarne l'esistenza. Se non se ne parla, non esiste. La mia non è una velleità da nerd inacidito e snob (finto) alternativo ma è una mera questione di numeri. S******O non è nelle mie corde. Non mi piace e non mi è mai piaciuto, ma non gli butto addosso della cacca. Siamo due mondi distanti, tutto qui. Ma poiché il suddetto è un prodotto e come tale dev'essere venduto, se non fa incassi è giusto che non si produca più. Il Festival è un colabrodo. Nel 2010 ha perso 7,8 milioni, 7,5 milioni nel 2011, 4,8 nel 2012. L'edizione dell'anno scorso ha perso 2,3 milioni di eurini; la Corte dei Conti, da anni, va dicendo di darsi una calmata e di abbassare ulteriormente i costi. Non è questione di snobismo e puzza sotto il naso. Se il prodotto funzionasse e vendesse bene, magari il canone diminuirebbe (Ahahahah, bella vero?) o magari i guadagni potrebbero evitare la chiusura di format come Passepartout oppure comprare i diritti di True Detective. Ma anche solo evitare gli sprechi, sarebbe una bella cosa, non trovate? Volete che chiuda? Non guardatelo, non parlatene, fate finta che non esista. No news = bad news, è facile. Quindi a quei blogger che si smazzano una settimana di passione per poi sbrodolare fior di post polemici e inutili per attirare qualche lettore in più, rivolgo un appello: non parlatene, è il danno più grande che possiate fargli.
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