Alessandro Girola: Ciclo Narrativo I Robot Di La Marmora.

I ROBOT DI LA MARMORA - Copertina 2
I Robot Di La Marmora.
1864: Un’astronave-colonia degli alieni Nekton è naufragata sulla Terra, nel cuore dell’Impero Austriaco.
Lontani anni luce dal loro pianeta, i Nekton hanno scelto di allearsi con gli Asburgo, ricevendo ospitalità in cambio di tecnologia. Grazie a questo patto, gli Austriaci dispongono ora di mostri guerrieri, di carri corazzati e di altre prodigiose armi con cui sfidare il mondo.
Ma non tutti i Nekton hanno accettato la decisione del loro ammiraglio.
Una minoranza di alieni, ritenendo tale strategia contraria alle direttive della missione, ha chiesto asilo politico nel vicino Regno d’Italia.
La dote che questi disertori han portato con sé è quella dei Giganti: enormi automi pilotabili dagli esseri umani, unico baluardo contro le preponderanti forze nemiche.

I mecha di Napoleone III - Copertina bisI Mecha Di Napoleone III.
Primavera del 1871. Infuria la guerra Franco-Prussiana. I mostri-guerrieri al seguito degli eserciti germanici sono sempre più forti, più grandi e più resistenti. A essi Napoleone III, Imperatore di Francia, oppone i Titani, robot alti cinquanta metri, pilotati da ufficiali dell’Armée de terre e da genieri italiani della Brigata Giganti.
Sullo sfondo del conflitto ci sono le due fazioni di Nekton, gli alieni naufragati anni prima sulla Terra, e divisi da profonde divergenze politiche e morali.
Mentre sul fronte della Lorena fa la sua comparsa il più letale mostro al servizio degli austro-prussiani, il Tarrasque, tra Francia e Italia si studia un disperato piano per ribaltare le sorti della guerra.


Non sono un appassionato di fantascienza letteraria e non mi sono mai interessato particolarmente alle storie ucroniche. Dopo aver letto I Robot di La Marmora, però, i verbi che ho utilizzato nella frase precedente dovrebbero essere coniugati al passato. Perché Girola non è uno scrittore è un affabulatore. Ti incanta e ti ipnotizza anche se quello che stai leggendo non è un genere che ami particolarmente. Se questa non è bravura, spiegatemi che cos'è! E così ho recuperato il sequel: I Mecha di Napoleone III. In questo capitolo la narrazione lascia ampio spazio alla disamina politica rispetto al suo predecessore e se Girola si è dimostrato bravo nelle parti in cui l'azione prende il sopravvento, nella seconda parte delle avventure dei robottoni risorgimentali l'autore dimostra la stessa bravura nelle parti divulgative, scongiurando il pericolo di appesantire la narrazione. A dirla tutta, le parti in cui i giochi di potere e le strategie di battaglia prendono forma, risultano essere avvincenti quanto le scazzottate.
L'apparizione del Tarrasque e la battaglia finale sono da manuale della narrativa d'azione. Chi si diletta nella difficile arte della scrittura sa bene che non è una cosa semplice descrivere una scazzottata o una battaglia e se volete un esempio di come lo si debba fare ottennendo un ottimo risultato non lasciatevi scappare i due eBooks di Alessandro.

Chi è?
Alessandro Girola è nato a Milano nel 1975.
E' un blogger e scrittore molto prolifico. Tra i vari progetti da lui ideati, da segnalare quelli di scrittura collettiva Pandemia Gialla e Due Minuti A Mezzanotte alla quale ha partecipato anche il sottoscritto. Ma la mente vulcanica di Alessandro non si ferma qui. Oltre al ciclo dei Robottoni, la sua produzione vanta anche il ciclo de La Lancia Di Marte, un mix tra urban fantasy e science fiction e la serie di eBooks autoconclusivi horror di Milano Doppleganger.
Ma c'è molto altro da scoprire e potete farlo sul suo blog, aggiornato quasi quotidianamente: Plutonia Experiment.

Commenti

  1. Una delle cose più belle per uno scrittore è catturare dei lettori non necessariamente appassionati del genere narrativo di cui scrivo.

    Quindi le tue parole mi fanno enormemente piacere!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. E per me è un piacere leggere quello che scrivi perché sei dannatamente bravo. Prossimamente mi butterò su Milano Doppleganger che m'ispira assai! :)

      Elimina

Posta un commento