In Vacanza Non Porto Libri.
In vacanza si legge di più. E’ fisiologico. Si ha più tempo libero, si è più rilassati e anche quelli che abitualmente non leggono, magari tirano fuori qualche spicciolo per un best seller da sfoggiare sotto l’ombrellone.
Non so perché, ma ho il vizio di guardare che cosa legge la gente.
Con i libri cartacei è semplice perché la copertina è ben visibile, a meno che il lettore la nasconda volutamente (forse si vergona?), o perché toglie la scomoda sovraccoperta costringendoti a innaturali torsioni del collo per cercare di leggere il titolo sul dorso.
Nei casi estremi, tiene così tanto alle sue creature da avvolgerle in una copertina protettiva. Proprio così. Ho incontrato un paio di signore che, per non rovinare le copertine dei tascabili, le foderavano! Adesso ci si mettono pure gli e-book readers, dai quali è impossibile carpire l’informazione che soddisfi la mia morbosa curiosità. In questo caso, l’unico modo per sapere il titolo dell’opera misteriosa è quello dell’approccio diretto. Cosa che mi guardo bene dal fare. Primo: perché non mi sembra il caso di rompere le balle alla gente mentre si sta rilassando. Secondo: perché in alcuni casi anche un’ingenua domanda come scusi che libro sta leggendo? potrebbe essere scambiata per un puerile e scontato tentativo di baccagliamento. Meglio evitare (s)piacevoli fraintendimenti e lasciarsi divorare dalla curiosità.
L’anno scorso in spiaggia era un tutto un fiorire di Sfumature di Grigio, quest’anno, invece, l’unica cosa grigia era il cielo. Niente tormentoni letterari, qualche thriller d’annata di Michael Connelly e Lee Child, l’onnipresente Dan Brown con la sua ultima fatica, il buon Inferno e un paio di Trono Di Spade. Menzione d’onore a quella povera disgraziata che si barcamenava con un’edizione omnibus della trilogia Millennium di Stieg Larsson. Una roba talmente massiccia da richiedere un trolley solo per trasportarlo dall’albergo alla spiaggia.
Due cose, ho notato, di diverso rispetto agli anni scorsi. Ho visto meno giornali di gossip, e molti bambini che si riposavano sotto l’ombrellone leggendo. I più gettonanti sono stati libri di Geronimo Stilton, ma anche Harry Potter non se l'è cavata male.
Sono un lettore forte, quasi compulsivo e nei periodi buoni leggo almeno un libro a settimana, ma in vacanza non ne apro nemmeno uno.
Utilizzo le vacanze per rilassarmi, ricarburare e liberarmi dalle tossine. Smettere di leggere per qualche settimana non è facile ma è utile, un po’ come resettare il sistema prima di ripartire. Risolvo, così, alla radice l’annosa questione che affligge buona parte dei blogger in questo periodo: che cosa mi porto da leggere in vacanza?
Non so perché, ma ho il vizio di guardare che cosa legge la gente.
Con i libri cartacei è semplice perché la copertina è ben visibile, a meno che il lettore la nasconda volutamente (forse si vergona?), o perché toglie la scomoda sovraccoperta costringendoti a innaturali torsioni del collo per cercare di leggere il titolo sul dorso.
Nei casi estremi, tiene così tanto alle sue creature da avvolgerle in una copertina protettiva. Proprio così. Ho incontrato un paio di signore che, per non rovinare le copertine dei tascabili, le foderavano! Adesso ci si mettono pure gli e-book readers, dai quali è impossibile carpire l’informazione che soddisfi la mia morbosa curiosità. In questo caso, l’unico modo per sapere il titolo dell’opera misteriosa è quello dell’approccio diretto. Cosa che mi guardo bene dal fare. Primo: perché non mi sembra il caso di rompere le balle alla gente mentre si sta rilassando. Secondo: perché in alcuni casi anche un’ingenua domanda come scusi che libro sta leggendo? potrebbe essere scambiata per un puerile e scontato tentativo di baccagliamento. Meglio evitare (s)piacevoli fraintendimenti e lasciarsi divorare dalla curiosità.
L’anno scorso in spiaggia era un tutto un fiorire di Sfumature di Grigio, quest’anno, invece, l’unica cosa grigia era il cielo. Niente tormentoni letterari, qualche thriller d’annata di Michael Connelly e Lee Child, l’onnipresente Dan Brown con la sua ultima fatica, il buon Inferno e un paio di Trono Di Spade. Menzione d’onore a quella povera disgraziata che si barcamenava con un’edizione omnibus della trilogia Millennium di Stieg Larsson. Una roba talmente massiccia da richiedere un trolley solo per trasportarlo dall’albergo alla spiaggia.
Due cose, ho notato, di diverso rispetto agli anni scorsi. Ho visto meno giornali di gossip, e molti bambini che si riposavano sotto l’ombrellone leggendo. I più gettonanti sono stati libri di Geronimo Stilton, ma anche Harry Potter non se l'è cavata male.
Sono un lettore forte, quasi compulsivo e nei periodi buoni leggo almeno un libro a settimana, ma in vacanza non ne apro nemmeno uno.
Utilizzo le vacanze per rilassarmi, ricarburare e liberarmi dalle tossine. Smettere di leggere per qualche settimana non è facile ma è utile, un po’ come resettare il sistema prima di ripartire. Risolvo, così, alla radice l’annosa questione che affligge buona parte dei blogger in questo periodo: che cosa mi porto da leggere in vacanza?
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