La (non) Estate Sta Finendo.
Inesorabilmente l’estate che non è mai iniziata sta per finire.
Nelle scorse settimane sui social network resisteva qualche sparuto fedelissimo che postava quasi per inerzia, ma il grosso del traffico era composto dai cespugli rotolanti che rendono molto trendy il deserto.
Archiviate le vacanze si torna alla devastante routine quotidiana. Quindi, dopo aver riposato occhi e mente per una decina di giorni (vedi post precedente), si torna a leggere libri e ascoltare musica. La prima cosa che ho letto è stata Maciste Contro Freud di Alessandro Girola, il primo capitolo di una serie di racconti che ha come protagonista il famoso uomo mitologico. Una serie di avventure che vedranno il nostro scontrarsi con gli avversari più improbabili e inaspettati. Nonostante il mio iniziale scetticismo, è stata una piacevole sorpresa. Ne riparleremo.
Poi ho chiuso la questione Koontz. Avevo ancora tre romanzi da far fuori (dopo aver letto questi) e ci sono riuscito nel giro di un paio di settimane. A breve pubblicherò il post conclusivo sul difficile rapporto che intercorre tra il sottoscritto e l’autore statunitense.
Con Dan Brown le cose invece vanno bene. La sua ultima fatica, Inferno, mi è piaciuta. Perché sia ben chiaro: a me Dan Brown piace. Perciò spocchiosi con la puzza sotto il naso e barbosi cultural-hipster, fatevene una ragione.
Se guardo la pila di libri che ho ancora da smaltire, mi viene male e non devo pensare a quelli che giacciono nel Kindle. Molto probabilmente il prossimo sarà qualcosa di Steve Berry. D’altronde è (o dovrebbe essere) ancora estate e per me è sinonimo di leggerezza narrativa. I tomi corposi li lascio per i giorni freddi e nebbiosi.
Sul fronte musicale il 2014 si sta rivelando come un anno molto triste. A parte il sommo King Bong, Caparezza e i The Horrors, nulla ha solleticato il mio interesse almeno fino ad ora. Complice anche la mancanza cronica di tempo che non mi permette di ascoltare a fondo e con calma tutto quello che vorrei. Poi ho finalmente potuto sentire qualcosa e il morale si è sollevato.
Uno su tutti, Lion di Peter Murphy che mi ha lasciato a bocca aperta.
E fanno ben sperare gli Interpol che sono ritornati con un paio di singoli niente male.
Ma quello che mi ha fatto quasi sbarellare è stata la notizia di un ritorno inatteso e inaudito.
Dopo otto anni di silenzio, con un esordio bomba, torna il gruppo con uno dei nomi più fichi del mondo: I Love You But I’ve Chosen Darkness. E il nuovo singolo mica scherza!
Concludo con la roba dura.
Il calderone bolle e sotto il coperchio, attraverso i mefitici effluvi, troviamo parecchie cose interessanti.
Singolone da paura e naturalmente fuori di testa per gli immortali Hawkwind, mentre nei meandri doom e occult è tutto un fiorire di singoli e nuovi gruppi: Uncle Acid & The Dead Beats, Windhand, Mount Salem, Demon Eye e Salem’s Pot, per citarne alcuni.
Senza dimenticare che a breve uscirà il nuovo colosso doom targato Electric Wizard.
Sarà un caldo autunno.
Dopo le ultime prove un po' opache, riusciranno gli Interpol a tornare ai livelli dei primi due dischi?
Da oltre trent'anni Peter Murphy continua a sorprendere. La standing ovation è doverosa.
Nelle scorse settimane sui social network resisteva qualche sparuto fedelissimo che postava quasi per inerzia, ma il grosso del traffico era composto dai cespugli rotolanti che rendono molto trendy il deserto.
Archiviate le vacanze si torna alla devastante routine quotidiana. Quindi, dopo aver riposato occhi e mente per una decina di giorni (vedi post precedente), si torna a leggere libri e ascoltare musica. La prima cosa che ho letto è stata Maciste Contro Freud di Alessandro Girola, il primo capitolo di una serie di racconti che ha come protagonista il famoso uomo mitologico. Una serie di avventure che vedranno il nostro scontrarsi con gli avversari più improbabili e inaspettati. Nonostante il mio iniziale scetticismo, è stata una piacevole sorpresa. Ne riparleremo.
Poi ho chiuso la questione Koontz. Avevo ancora tre romanzi da far fuori (dopo aver letto questi) e ci sono riuscito nel giro di un paio di settimane. A breve pubblicherò il post conclusivo sul difficile rapporto che intercorre tra il sottoscritto e l’autore statunitense.
Con Dan Brown le cose invece vanno bene. La sua ultima fatica, Inferno, mi è piaciuta. Perché sia ben chiaro: a me Dan Brown piace. Perciò spocchiosi con la puzza sotto il naso e barbosi cultural-hipster, fatevene una ragione.
Se guardo la pila di libri che ho ancora da smaltire, mi viene male e non devo pensare a quelli che giacciono nel Kindle. Molto probabilmente il prossimo sarà qualcosa di Steve Berry. D’altronde è (o dovrebbe essere) ancora estate e per me è sinonimo di leggerezza narrativa. I tomi corposi li lascio per i giorni freddi e nebbiosi.
Sul fronte musicale il 2014 si sta rivelando come un anno molto triste. A parte il sommo King Bong, Caparezza e i The Horrors, nulla ha solleticato il mio interesse almeno fino ad ora. Complice anche la mancanza cronica di tempo che non mi permette di ascoltare a fondo e con calma tutto quello che vorrei. Poi ho finalmente potuto sentire qualcosa e il morale si è sollevato.
Uno su tutti, Lion di Peter Murphy che mi ha lasciato a bocca aperta.
E fanno ben sperare gli Interpol che sono ritornati con un paio di singoli niente male.
Ma quello che mi ha fatto quasi sbarellare è stata la notizia di un ritorno inatteso e inaudito.
Dopo otto anni di silenzio, con un esordio bomba, torna il gruppo con uno dei nomi più fichi del mondo: I Love You But I’ve Chosen Darkness. E il nuovo singolo mica scherza!
Concludo con la roba dura.
Il calderone bolle e sotto il coperchio, attraverso i mefitici effluvi, troviamo parecchie cose interessanti.
Singolone da paura e naturalmente fuori di testa per gli immortali Hawkwind, mentre nei meandri doom e occult è tutto un fiorire di singoli e nuovi gruppi: Uncle Acid & The Dead Beats, Windhand, Mount Salem, Demon Eye e Salem’s Pot, per citarne alcuni.
Senza dimenticare che a breve uscirà il nuovo colosso doom targato Electric Wizard.
Sarà un caldo autunno.
Faust è il gradito ritorno di un grande gruppo
Dopo le ultime prove un po' opache, riusciranno gli Interpol a tornare ai livelli dei primi due dischi?
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