Aspettando il Grande Cocomero: Tre Musiche del Terrore. Mask.
Una sera di parecchi anni fa, a tarda ora mi lanciai in una sessione di zapping estremo e vagavo, come un'anima in pena, tra televendite, numeri del lotto e ammiccanti signorine desiderose di rendermi partecipe della loro intimità, al modico prezzo di una telefonata da trenta minuti alle isole Marshall. A un certo punto m'imbattei in un canale che stava trasmettendo vecchi video musicali. All'epoca il termine vintage non era ancora stato sdoganato e la roba vecchia era chiamata col suo nome: roba vecchia. Il curatore della trasmissione doveva essere uno schizofrenico all'ultimo stadio, poiché si passava da un Madonna prima maniera agli Scorpions post muro di Berlino, però non prima di aver degustato un Kraftwerk d.o.p. Stavo per cambiare canale e andare a prosciugare i miei risparmi in una telefonata, ma tale azzardo stilistico mi stava ipnotizzando e così abbandonai il telecomando, curioso di sapere quale sarebbe stato il prossimo video. Fu questo:
E' stato così che ho conosciuto Mask e i grandissimi Bauhaus.
A ragione sono considerati i padrini del rock gotico. Sono stati abilissimi a giocare con l'inquietudine e la paura grazie all'alchimia generatasi tra le sghembe melodie di quel chitarrista geniale che è Daniel Ash, una base ritmica impeccabile e non ridotta a semplice gregario ma partecipante attiva nella creazione e le abilità di performer di Peter Murphy. Un cantante che ha sempre sopperito alle proprie carenze vocali (non ha mai avuto una gran voce) con l'istrionicità nell'interpretare, anche in senso fisico, le canzoni.
Il video di Mask ne è l'esempio evidente. Uno dei rari video rock che evita i luoghi comuni e le banalità, sposandosi felicemente con la musica.
E dopo tanti anni quel tavolaccio vuoto che proietta un'ombra inquietante sul muro continua a mettermi i brividi.
E' stato così che ho conosciuto Mask e i grandissimi Bauhaus.
A ragione sono considerati i padrini del rock gotico. Sono stati abilissimi a giocare con l'inquietudine e la paura grazie all'alchimia generatasi tra le sghembe melodie di quel chitarrista geniale che è Daniel Ash, una base ritmica impeccabile e non ridotta a semplice gregario ma partecipante attiva nella creazione e le abilità di performer di Peter Murphy. Un cantante che ha sempre sopperito alle proprie carenze vocali (non ha mai avuto una gran voce) con l'istrionicità nell'interpretare, anche in senso fisico, le canzoni.
Il video di Mask ne è l'esempio evidente. Uno dei rari video rock che evita i luoghi comuni e le banalità, sposandosi felicemente con la musica.
E dopo tanti anni quel tavolaccio vuoto che proietta un'ombra inquietante sul muro continua a mettermi i brividi.
Mask
The man of shadows thinks in clay
Dreamed trapped thoughts of suffocation day
He's seen in iron environments
With plastic sweat out of chiselled slits for eyes
From the growth underneath the closed mouth
You'll catch if you listen
Rack-trapped cubist vowels
From a dummy head expression
From a dummy head expression
The transformation is invested
With the mysterious and the shameful
While the thing I am becomes something else
Part character part sensation
The shadow is cast
Dreamed trapped thoughts of suffocation day
He's seen in iron environments
With plastic sweat out of chiselled slits for eyes
From the growth underneath the closed mouth
You'll catch if you listen
Rack-trapped cubist vowels
From a dummy head expression
From a dummy head expression
The transformation is invested
With the mysterious and the shameful
While the thing I am becomes something else
Part character part sensation
The shadow is cast
Maschera
L'uomo delle ombre ha pensieri d'argilla
Sogna pensieri intrappolati di giorni soffocanti
Lo hanno visto in luoghi di ferro
Con sudore di plastica e fessure cesellate come occhi.
Nascono, dentro la sua bocca chiusa
Potrai sentirle se ascolti bene
Vocali cubiste intrappolate nella roccia
Con l'espressione di una testa di manichino.
Con l'espressione di una testa di manichino.
La trasformazione è insignita
Di mistero e di vergogna
Mentre ciò che sono sarà presto qualcos'altro
Parte personaggio, parte sensazione
L'ombra è proiettata
Sogna pensieri intrappolati di giorni soffocanti
Lo hanno visto in luoghi di ferro
Con sudore di plastica e fessure cesellate come occhi.
Nascono, dentro la sua bocca chiusa
Potrai sentirle se ascolti bene
Vocali cubiste intrappolate nella roccia
Con l'espressione di una testa di manichino.
Con l'espressione di una testa di manichino.
La trasformazione è insignita
Di mistero e di vergogna
Mentre ciò che sono sarà presto qualcos'altro
Parte personaggio, parte sensazione
L'ombra è proiettata
Si, direi che come musica per Halloween é proprio indicata.
RispondiEliminaI Bauhaus ne hanno scritte di cosine carine in termini di paura. Stygmata Martyr, Hollow Hills, Silent Hedges.... per me, i sono i migliori, in assoluto!
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