Ipse Dixit XVI

L'industria musicale geme, il calcio è malaticcio, la società è incancrenita, i massimi sistemi sono messi in discussione e anche i blogger non se la passano tanto bene. Vi basta?


“Dico alla gente che legittima la musica streaming che è come giustificare i cinesi che stanno uccidendo gli elefanti per le loro zanne e scultura per le statue d'avorio. Sono belle messe sullo scaffale, ma se davvero pensi a quello che stai facendo, è uno schifo. La musica in streaming sta facendo la stessa cosa per gli artisti. Potrebbe non uccidere ma è come uccidere l'industria musicale. Potrebbe essere bello per voi, come per coloro che amano la musica, ma non state realmente pensando all'effetto che ha. Dobbiamo valorizzare la nostra arte, sapete?”
Blink 182.

“Se fai un gol in più te ne freghi di quanti ne prendi.”
Massimo Mauro.

“È davvero un peccato che sia finita in un determinato modo. Amavo l’Inter, ho dato tutto, mi sono ammazzato per la maglia nerazzurra, ogni giorno. Agli allenamenti ero il primo ad arrivare e l’ultimo ad andare via. Non mi sono mai tirato indietro e a volte ho giocato nonostante non stessi in piedi. Però, mi dicevano: vai in campo, resta lì davanti anche fermo, che per noi va bene così. E io accettavo, perché ci tenevo davvero, anche a costo di fare figure di merda… Sì, scriva così. Il mio rapporto con Moratti era speciale, forte, decisamente forte. Ci sentivamo parecchie volte durante il giorno, anche alle 3 del mattino, ci confrontavamo su ogni cosa. Mi faceva sentire uno di famiglia. Insomma, stavo bene professionalmente e umanamente, e davo ogni mia energia per la squadra. Capite bene la terribile delusione nel momento in cui è emerso che mi pedinavano e addirittura intercettavano. Cavolo, queste sono cose che si fanno coi mafiosi…”
Bobo Vieri.

“I giocatori devono ritrovare la voglia di faticare, o è solo l’inizio di una discesa. [...] Il nostro calcio non va nel verso giusto. Ci deve essere la gioia di fare fatica, è una cosa che sta un po’ scomparendo in Italia”
Antonio Conte.

“Dopo Auschwitz, il cancro è la prova che Dio non esiste”
“Non crede in Dio perché vorrebbe esserlo lui"
Botta e risposta tra Umberto Veronesi e Mario Giordano.

“Tanti dirigenti che noi conosciamo sono corrotti. Invece di servire il popolo, lo sfruttano per servire se stessi [...] sono in stato di putrefazione”
Papa "Che" Francesco.

“In fin dei conti, la verità è che (salvo rarissime eccezioni) noi miseri blogger contiamo nella società allo stesso modo della cacca del mio cane, né più né meno. Siamo di passaggio...”
Antblog.

Commenti

  1. Tra tutte le dichiarazioni che hai inserito in questo giro, penso che quella di Veronesi è stata la più discussa recentemente.
    Personalmente ...beh, ritengo che sia una esclamazione forte ma avendo perso più di venti anni mia madre a causa di un cancro in parte la giustifico.
    Magari non la condivido del tutto questa dichiarazione, ma la giustifico.
    Un grande saluto.

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  2. Penso che stare costantemente a contatto con il dolore, possa solo portare a conclusioni simili. Combattere una guerra per tutta la vita riuscendo solo a vincere qualche piccola battaglia alla fine può essere logorante. Non lo biasimo, anche perché bisogna davvero avere una grande, grandissima fede anche alla luce di cosa accade quotidianamente, per non cadere nel dubbio. Un abbraccio!

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