Memorabilia #3

Quando è nato, Silverfish si occupava esclusivamente di musica. Una musica non mainstream (forse l'avete notato) dotata di una certa durezza e goticità che suscitava, e suscita tutt'ora, nel sottoscritto un certo fascino decadente. Un fascino che m'induceva a scrivere perle come questa: Il cuore della sposa morente è un cuore trafitto e sanguinante in cui i soli sentimenti che albergano sono la tristezza e la disperazione, il sole a cui la sposa si rivolge in un ultimo atto di fede e speranza è un sole morto, dal quale non si sprigiona nè luce nè calore e l'amore cantato è un amore ormai perduto.
Ah! Di cosa può esser capace lo spleen romantico!


Post pubblicato mercoledì 12 novembre 2003, ore 01:35

MY DYING BRIDE


Like Gods of the Sun
Ho rispolverato un vecchio album dei My Dying Bride: "Like gods of the sun" del 1996.
Pur essendo un estimatore del cupo gruppo inglese, questo lavoro, come il suo predecessore (The angel and the dark river) non mi ha mai particolarmente impressionato. La svolta dark della sposa morente non mi aveva convinto del tutto, adoravo il suo lentissimo doom sfregiato dalle violentissime parti death e ritrovarmi ad ascoltare lunghe litanie quasi recitate mi aveva sinceramente spiazzato. Ora a distanza di anni e di una certosina opera di "allargamento" in fatto di gusti musicali devo giustamente rivalutare quest'opera.
Like Gods Of The Sun è composto da nove canzoni una più cupa dell'altra dove il violino di Martin Powell ricama melodie che fanno venire i brividi e la bellissima voce, ora declamatoria, ora sofferta di Aaron Stainthorpe dona il giusto phatos alle sue liriche.
Le due chitarre velocizzano i lenti riffs di scuola doom rendendoli più orecchiabili, ma senza mai cadere nel banale e gli assoli non sono mai fuori posto rendendo così le canzoni più fluide.
La sezione ritmica pur senza essere invadente è ben presente dando profondità alle composizioni, così come le tastiere che, tessendo un tappeto sonoro in sottofondo, non solo si amalgamano alla perfezione agli altri strumenti, ma creano quell'atmosfera "sinfonica" che ben si addice alla teatralità delle canzoni. Ho detto teatralità non a caso, Aaron è ormai diventato una figura simbolo non solo all'interno del gruppo, ma dell'intera scena heavy-dark grazie alle sue doti di cantante, compositore di testi e di pittore (suo il dipinto sulla copertina dell'ottimo The dreadful hours) e basta ascoltare la seconda canzone dell'album The Dark Caress, per rendersi conto di quanto la sua carismatica interpretazione del testo lo renda qualcosa di più di un semplice singer.
Per quanto possa sembrare strano la maggior parte delle canzoni di questo disco sono canzoni d'amore, ma ben lungi dal cuore, sole ed amore di scuola italica. Il cuore della sposa morente è un cuore trafitto e sanguinante in cui i soli sentimenti che albergano sono la tristezza e la disperazione, il sole a cui la sposa si rivolge in un ultimo atto di fede e speranza è un sole morto, dal quale non si sprigiona nè luce nè calore e l'amore cantato è un amore ormai perduto.
C'è anche spazio per la religione, la ricerca di un dio in cui credere è un tema ricorsivo nelle liriche dei MDB ("La mia unica preghiera la rivolsi ad un Dio in cui non credo" / "Come possiamo combattere questa notte senza fine, oh signore Gesù ci salverai?"). In uno degli episodi più "veloci" dell'album, A kiss to remember c'è anche spazio per uno dei temi più cari della musica e della letteratura gotica, ovvero il vampirismo e l'odio che abita il freddo cuore del vampiro in questione è così grande dal voler bruciare il Paradiso.
Like gods of the sun è un opera decadente, pe(n)sante e difficile, che necessita di ripetuti ascolti per essere apprezzata, ma che è capace di far affiorare nell'ascoltatore le più svariate emozioni ed anche qualche brivido lungo la schiena (provate ad ascoltare It will come al buio.......).



Commenti

  1. Non conoscevo questo gruppo, sai.... e nel 96 c'ero eccome!!!!!

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  2. Bellissimo articolo Diego per un gruppo che adoro!!!

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  3. Anche per me è un gruppo sconosciuto... XD

    Moz-

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  4. Ho la vaga sensazione che, seguendo queste tue riproposizioni, farò belle scoperte!
    Con calma recupero anche questo album: in quegli anni, in effetti, io ero abbastanza distante da questo genere... ma si può dire poi una cosa del genere? Forse no, a volte sono "occasioni" e "percorsi" differenti.

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  5. @Patricia: Mica si può conoscere tutto, no? Come dice qualcuno: il piacere della scoperta! :-)

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  6. @Ivano: grazie, mi fa molto piacere che apprezzi, soprattutto se ti piacciono i MDB. Anch'io li adoro e li seguo da sempre. A questo punto è d'obbligo la domanda (perché sono un inguaribile curioso) qual'è il disco che preferisci?

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  7. @Miki e Glò: trovo che lo scoprire cose nuove sia uno dei grandi pregi di internet e dei blog in particolare. Poi, per quanto riguarda la musica, si trova praticamente tutto in rete e ci si può fare immediatamente un'idea di cosa si sta parlando. Se penso che all'epoca o avevi chi t'imprestava il disco o te lo compravi spendendo un capitale. I più coraggiosi e pazienti scaricavano a colpi di 56k tramite Napster o i primi servizi di peer to peer. Ma era una vitaccia!
    Secondo me di dire di essere distanti ci può stare. Il "percorso" a volte ci può portare verso "luoghi" lontani... :-)

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  8. L'album che preferisco è "Turn loose the swans", ma non ti nascondo di essere legato moltissimo a "The angel and the dark river" per ricordi adolescenziali ;)

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  9. @Ivano: Innegabilmente Turn Loose The Swans è una delle loro vette artistiche ma per la sua freddezza quasi glaciale adoro As The Flowers Whiters e poi sarò uno dei pochi a cui piace da matti 34.788%...Complete :-)

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