Memorabilia #56
Se l'agonia potesse essere musicata, questo sarebbe il risultato.
Uno dei miei dischi preferiti. In assoluto.
Post pubblicato lunedì 12 maggio 2008, alle ore 16:40
Burning Witch
Crippled Lucifer
C’era una volta un gruppo che si chiamava Burning Witch…
Siamo nel 1995. Dopo lo scioglimento di una band di culto nell’ambiente doom/death metal i Thorr's Hammer, Stephen O'Malley, Greg Anderson e Jamie Sykes si trovano coinvolti in un nuovo progetto che prende il nome di Burning Witch.
La parabola della Strega Che Brucia avrà vita breve. Dopo appena tre anni, defezioni, cambi di formazione e solo due ep (Towers e Rift.Canyon.Dreams), la strega pone fine alla sua vita. Anche se il suo passaggio su questa terra è stato repentino, le sue impronte sono rimaste ben visibili ed hanno lasciato un marchio indelebile nell’ambito della musica più lenta, nichilista ed angosciante che sia mai stata scritta. Dalle ceneri malate di quel rogo inquisitorio sono nati i Sunn O))) ed i Goatsnake che continuano a riversare nel mondo il sonoro magma infernale, eredità di quella seminale formazione.
La Southern Lord ha recuperato tutto il materiale inciso dai Burning Witch e l’ha reso disponibile in un doppio cd dal significativo titolo di Crippled Lucifer.
Non me la sento di consigliare questo disco ai neofiti del genere, ma chi è avvezzo alle discese musicali agli inferi non potrà che godere di tutta la sofferenza insita in queste composizioni malate e disturbanti, non potrà far altro che inginocchiarsi venerando la nera e lenta (lentissima) sacralità sepolcrale di canzoni che sembrano sgorgare dai tetri pensieri della più nera delle anime. Si tratta, quindi, di un arduo percorso: è difficile riuscire ad ascoltare il doppio cd per intero. E non per noia, sia ben chiaro, ma perché l’ascolto è come un’agonizzante prigionia nell’incubo. Queste sono canzoni che pesano come macigni e che, a loro modo, sono portatrici insane di una violenza che ben poco ha di umano. Uscirne non spossati è un’impresa quasi impossibile.
Il cammino della Strega Che Brucia è di una lentezza esasperante, ma il suo incedere è inesorabile. Il suo è un viaggio senza speranza che lambisce i confini del tormento e della disperazione fino a giungere all’unico epilogo possibile: la dissolvenza in nero.
Uno dei miei dischi preferiti. In assoluto.
Post pubblicato lunedì 12 maggio 2008, alle ore 16:40
Burning Witch
Crippled Lucifer
C’era una volta un gruppo che si chiamava Burning Witch…
Siamo nel 1995. Dopo lo scioglimento di una band di culto nell’ambiente doom/death metal i Thorr's Hammer, Stephen O'Malley, Greg Anderson e Jamie Sykes si trovano coinvolti in un nuovo progetto che prende il nome di Burning Witch.
La parabola della Strega Che Brucia avrà vita breve. Dopo appena tre anni, defezioni, cambi di formazione e solo due ep (Towers e Rift.Canyon.Dreams), la strega pone fine alla sua vita. Anche se il suo passaggio su questa terra è stato repentino, le sue impronte sono rimaste ben visibili ed hanno lasciato un marchio indelebile nell’ambito della musica più lenta, nichilista ed angosciante che sia mai stata scritta. Dalle ceneri malate di quel rogo inquisitorio sono nati i Sunn O))) ed i Goatsnake che continuano a riversare nel mondo il sonoro magma infernale, eredità di quella seminale formazione.
La Southern Lord ha recuperato tutto il materiale inciso dai Burning Witch e l’ha reso disponibile in un doppio cd dal significativo titolo di Crippled Lucifer.
Non me la sento di consigliare questo disco ai neofiti del genere, ma chi è avvezzo alle discese musicali agli inferi non potrà che godere di tutta la sofferenza insita in queste composizioni malate e disturbanti, non potrà far altro che inginocchiarsi venerando la nera e lenta (lentissima) sacralità sepolcrale di canzoni che sembrano sgorgare dai tetri pensieri della più nera delle anime. Si tratta, quindi, di un arduo percorso: è difficile riuscire ad ascoltare il doppio cd per intero. E non per noia, sia ben chiaro, ma perché l’ascolto è come un’agonizzante prigionia nell’incubo. Queste sono canzoni che pesano come macigni e che, a loro modo, sono portatrici insane di una violenza che ben poco ha di umano. Uscirne non spossati è un’impresa quasi impossibile.
Il cammino della Strega Che Brucia è di una lentezza esasperante, ma il suo incedere è inesorabile. Il suo è un viaggio senza speranza che lambisce i confini del tormento e della disperazione fino a giungere all’unico epilogo possibile: la dissolvenza in nero.
Ciao, scusa per l'off topic, voglio ringraziarti per esserti unito al mio blog, ricambio stravolentieri. Ciao e alla prossima
RispondiEliminaCiao, grazie a te! E complimenti per il tuo blog, mi piace!
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