Il Cuore di Chopin


L'unica fotografia esistente di Chopin
La leggenda vuole che il terrore più grande di Fryderyk Franciszek Chopin fosse quello d'essere sepolto vivo. Per questo motivo, in punto di morte espresse una strana richiesta.
Chopin era nato vicino a Varsavia nel 1810 da madre polacca e padre francese. Visse a Varsavia fino al 1830, quando scelse di vivere in esilio a Parigi a causa delle brutali repressioni imposte dalla Russia Imperiale, dopo un fallito tentativo di rivolta del popolo polacco dal dominio russo.
Quando scoprì che il suo destino era segnato dalla malattia, l'intimo e profondo legame con la terra natia e la paura di una sepoltura prematura, fecero esprimere a Chopin il desiderio che il suo cuore fosse espiantato e sepolto nella sua terra d'origine: la Polonia. Il corpo invece avrebbe potuto essere sepolto in territorio francese. In questo modo il compositore avrebbe evitato di risvegliarsi in una bara e avrebbe finalmente potuto riabbracciare la sua patria.
Messo da parte il folklore che ha ricamato questa macabra fobia, rimane sicuramente la più romantica (e forse veritiera) volontà di Chopin di riallacciare il legame mai sopito con l'amata Polonia. Nonostante il corpo fosse esule in Francia, il suo cuore era sempre rimasto in patria.
Sembra che le sue volontà vennero rispettate.
Quando morì, nel 1849, il suo corpo fu sepolto nel famoso cimitero parigino di Père Lachaise mentre il suo cuore finì avvolto da una coltre di mistero.
Sembra che l'espianto sia stato effettuato e l'organo consegnato alla sorella dopo averlo riposto in un
La tomba a Père Lachaise
barattolo colmo di cognac. La sorella di Chopin, Ludwika, lo contrabbandò a Varsavia, passando per il confine russo e lo consegnò a dei famigliari. Negli anni la reliquia venne custodita da diversi parenti fino alla Seconda Guerra Mondiale. Quando i nazisti occuparono la Polonia, il cuore finì nelle loro mani. Anziché distruggerlo lo conservarono con cura poiché ritenevano Chopin uno di loro, dal momento che i grandi compositori tedeschi ebbero una vasta influenza su di lui.
Al termine del conflitto, il cuore di Chopin concluse il suo viaggio in una colonna della chiesa di Santa Croce a Varsavia, dove tuttora riposa.
Il trattamento riservatogli anche ai giorni nostri è lo stesso che si riserva alle reliquie dei santi, poiché per i polacchi le composizioni di Chopin colgono alla perfezione lo spirito della nazione e il destino del suo cuore rappresenta la storia di un popolo che per secoli ha dovuto sopportare l'agonia dell'occupazione straniera e della guerra, per giungere finalmente all'agognato trionfo e alla liberazione. E' il cuore di un eroe nazionale.
Periodicamente l'organo viene riesumato per controllare la buona conservazione dei tessuti e che l'alcool non sia evaporato danneggiandolo.
L'ultimo controllo è stato effettuato nel 2014, dopo che uno scienziato ha sollevato dei dubbi sul suo stato di conservazione.
Si tratta esclusivamente di controlli superficiali; non sono mai stati effettuati i test genetici che gli studiosi hanno più volte richiesto per verificare se si tratti effettivamente del cuore del genio polacco che morì a soli 39 anni per tubercolosi o qualche altra malattia al momento sconosciuta. Le autorità polacche hanno sempre negato l'autorizzazione a causa dell'opposizione di un lontano parente del compositore.
La colonna che custodisce il Cuore di Chopin
Nella notte del 14 aprile, intorno a mezzanotte, 13 persone hanno estratto il barattolo dalla colonna per osservare le condizioni del cuore di Chopin.
Tra di esse l'arcivescovo di Varsavia, il ministro della cultura, due scienziati forensi e alcuni funzionari.
Dopo aver estratto il contenitore, sono state scattate oltre mille fotografie ed è stata aggiunta della cera al sigillo per evitare l'evaporazione del liquido. Dopo i controlli, il vescovo ha recitato alcune preghiere e finalmente il cuore di Chopin è tornato a riposare nel suo sepolcro.
La mattina seguente i visitatori della chiesa non hanno trovato alcuna traccia dell'esumazione.
La notizia della riesumazione è stata data dai funzionari del governo polacco solo cinque mesi dopo senza addurre motivi per il ritardo. Non sono state rilasciate fotografie del cuore perché, ha specificato il direttore del Fryderyk Chopin Institute di Varsavia (un ente statale che aiuta a preservare l'eredità del compositore), non sarebbe eticamente corretto mostrare al pubblico dei resti umani.
L'unica cosa che è stata mostrata ai fotografi dell'Associated Press è una fotografia di un vaso contenente una specie di grosso grumo bianco immerso in un liquido di colore ambrato.
Questa riluttanza nel mostrare prove della reliquia e la mancanza di trasparenza durante i controlli hanno alimentato molte critiche da parte di chi nutre dei dubbi sull'esistenza o sull'autenticità del cuore di Chopin.
Gli scettici e gli studiosi dicono che il reperto dovrebbe essere studiato da esperti internazionali anche attraverso l'esame di piccole porzioni di tessuto. Soprattutto per capire di cosa sia morto Chopin, dato che sulle cause della morte, il mistero è ancora fitto. Anche se non pienamente dimostrato, si suppone che sia morto di tubercolosi, una tesi questa che con il tempo è diventata la causa ufficiale. Alcuni scienziati sospettano invece che la causa vada addebitata ad una fibrosi cistica, una patologia sconosciuta ai tempi di Chopin.
La prossima visita di controllo è prevista per il 2064.

Commenti

  1. Beh, Diego... così grzie a te ho scoperto di avere una cosa inn comune con un musicista... anch'io ho quel macabr terrore!
    Per il resto, mi spiace ma non ascolto nè Chopin nè nessun altro grande musicista.
    Proferisco il rock!

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  2. All'eopca era una paura molto diffusa. Non essendoci le moderne tecniche di rianimazione poteva succedere di risvegliarsi all'interno di una bara...
    Moooooolto inquietante!
    Io non sono un esperto di classica, come avrai capito la mia tazza di tè è un'altra, ma alcuni compositori classici mi piacciono parecchio. Oltre a Chopin ti cito solo Beethoven...
    PS:
    Ascoltare rock è cosa bella! :-)

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  3. Mi fa sempre sorridere constatare quanto siamo legati alla materia... :D
    Non ne sapevo nulla, comunque :P Interessante! Posso capire il desiderio del musicista, quello che ne è seguito meno o.O


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  4. P.S.: ascolta opera e classica, mi piace la musica colta. Ma Chopin non rientra tra i miei preferiti ;)

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  5. :-)
    Essendo appassionato di musica e anche di cose misteriose, storie come queste sono un invito a nozze!
    Per natura sono scettico, quindi non penso che in quella colonna ci sia effettivamente il suo cuore, magari qualche altra parte del corpo e forse neppure del suo. Magari lui aveva espresso solo una metafora ma qualcuno l'ha preso (troppo) in parola!
    ;-)

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  6. Ps: io sono molto umorale anche negli ascolti percio' non sempre mi piace tutto di Chopin. Dipende dal momento. I notturni però non mi stancano mai.
    L'opera.... a parte le arie più famose, ci ho provato ma non ci sono riuscito! :O

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  7. Comunque piacciono anche a me i retro-misteri eh! XD
    I Notturni sono associati a una ex amica pessima, ho finito per odiarli XD (ma li ho ascoltati per anni)! Umorale... 'sta cosa non m'è nuova (personalmente, intendo) :P


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  8. Una paura comune, anche Poe temeva di essere sepolto vivo. In effetti, in quei tempi non era cosa rara. Basti pensare alle centinaia di riesumazioni che hanno portato alla luce cadaveri scomposti con fratture delle dita e segni sulle casse dopo frettolose sepolture a causa del timore di malattie. Per il resto devo dire che a me Chopin piace molto.

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  9. E' vero! Avevo dimenticato Sepoltura Prematura di Poe! :-)
    Dev'essere una sensazione atroce risvegliarsi e scoprire d'essere stato sepolto vivo! A tal proposito, se piace il genere c'è un filmetto niente male dal titolo Buried (Sepolto), interamente ambientato in una bara. Claustrofobico è dir poco.

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  10. Ho conosciuto molti polacchi in vita mia e debbo dire che tutti, anche coloro che magari non tornano in patria da decenni conservano un legame emozionale con la Polonia davvero raro e apprezzabile, difficile da comprendere per un non polacco. Quindi, non mi stupisce per niente il desiderio di Chopin di ristabilire da morto un contatto con la sua terra.

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