Alessandro Girola: Il Palio
A Torre d'Ambra, un paesino sconosciuto nelle campagne tra Verona e Ferrara, si tiene un palio a cui in passato ha assistito addirittura il grande Ludovico Ariosto, in qualità di illustre ospite.
Eppure, quando la redazione di "Arte e Viaggi" ne scopre l'esistenza, riesce a fatica a trovare informazioni e documenti che lo riguardano. Nessuno ne parla, nemmeno le istituzioni del paese in questione.
Clara e Matteo, fotografa e giornalista, vengono inviati a Torre d'Ambra per realizzare un reportage esclusivo sul fantomatico palio.
Ciò che scoprono nel remoto borgo della provincia ferrarese va molto al di là della loro immaginazione.
Nel manoscritto in cui l'Ariosto parla di "mostri e bestie infernali", scatenati in occasione della giostra indetta dai conti d'Ambra, ci sono forse delle verità che vanno ben oltre il metaforico...
Con Il Palio, Alessandro Girola ritorna sui sentieri del gotico.
Se poi questo gotico è anche rurale, un genere che come ben sapete adoro, non ho potuto ignorarlo. Complice anche una copertina strepitosa, difficile da lasciar passare inosservata.
Dunque, letta la sinossi, quello che mi aspettavo di trovare era un classico racconto di genere. Non stavo cercando chissà quale novità. Chissà quale esperimento di stile o trovata narrativa. Con Il Palio volevo sedermi tranquillo e assaporare un buon racconto gotico insieme a una buona birra. Come quando hai voglia di rivedere un horror classico Hammer o Universal.
Il Palio, è un racconto che ricalca gli schemi classici del genere; non potrebbe essere altrimenti e non vorremmo che fosse altrimenti. Spogliandoci di qualsiasi malizia, sappiamo già che la curiosa coppia protagonista si va a cacciare in un guaio, sappiamo che il tranquillo paesello nasconde qualcosa che sarebbe meglio lasciare nascosto. Ed è proprio perché lo sappiamo che vogliamo capire se quello che immaginiamo è vero oppure si tratta solo di macabre fantasie o di leggende tramandate dal tempo e dai pettegolezzi. Proprio perché sappiamo come funzionano certe storie, vogliamo leggere che cosa capiterà ai protagonisti. Torneranno a casa sani e salvi, dopo aver trascorso tutto sommato una bella vacanza condita da qualche brivido? Oppure faranno una brutta fine? E se sarà questo il loro destino: quanto sarà brutta o crudele questa fine?
Compito dell'autore è soddisfare esclusivamente questa nostra (morbosa) curiosità. Magari lasciando anche qualche punto interrogativo.
Semplice, eppure non facile.
Ma alla fine ho trovato ciò che cercavo?
Sì, perché Girola mantiene la promessa: un racconto classico, diretto e senza troppi fronzoli. Una lettura veloce e appagante.
Ormai sembra essere il suo marchio di fabbrica.
Eppure, quando la redazione di "Arte e Viaggi" ne scopre l'esistenza, riesce a fatica a trovare informazioni e documenti che lo riguardano. Nessuno ne parla, nemmeno le istituzioni del paese in questione.
Clara e Matteo, fotografa e giornalista, vengono inviati a Torre d'Ambra per realizzare un reportage esclusivo sul fantomatico palio.
Ciò che scoprono nel remoto borgo della provincia ferrarese va molto al di là della loro immaginazione.
Nel manoscritto in cui l'Ariosto parla di "mostri e bestie infernali", scatenati in occasione della giostra indetta dai conti d'Ambra, ci sono forse delle verità che vanno ben oltre il metaforico...
Con Il Palio, Alessandro Girola ritorna sui sentieri del gotico.
Se poi questo gotico è anche rurale, un genere che come ben sapete adoro, non ho potuto ignorarlo. Complice anche una copertina strepitosa, difficile da lasciar passare inosservata.
Dunque, letta la sinossi, quello che mi aspettavo di trovare era un classico racconto di genere. Non stavo cercando chissà quale novità. Chissà quale esperimento di stile o trovata narrativa. Con Il Palio volevo sedermi tranquillo e assaporare un buon racconto gotico insieme a una buona birra. Come quando hai voglia di rivedere un horror classico Hammer o Universal.
Il Palio, è un racconto che ricalca gli schemi classici del genere; non potrebbe essere altrimenti e non vorremmo che fosse altrimenti. Spogliandoci di qualsiasi malizia, sappiamo già che la curiosa coppia protagonista si va a cacciare in un guaio, sappiamo che il tranquillo paesello nasconde qualcosa che sarebbe meglio lasciare nascosto. Ed è proprio perché lo sappiamo che vogliamo capire se quello che immaginiamo è vero oppure si tratta solo di macabre fantasie o di leggende tramandate dal tempo e dai pettegolezzi. Proprio perché sappiamo come funzionano certe storie, vogliamo leggere che cosa capiterà ai protagonisti. Torneranno a casa sani e salvi, dopo aver trascorso tutto sommato una bella vacanza condita da qualche brivido? Oppure faranno una brutta fine? E se sarà questo il loro destino: quanto sarà brutta o crudele questa fine?
Compito dell'autore è soddisfare esclusivamente questa nostra (morbosa) curiosità. Magari lasciando anche qualche punto interrogativo.
Semplice, eppure non facile.
Ma alla fine ho trovato ciò che cercavo?
Sì, perché Girola mantiene la promessa: un racconto classico, diretto e senza troppi fronzoli. Una lettura veloce e appagante.
Ormai sembra essere il suo marchio di fabbrica.
Mi ero ripromessa di leggere il "padre" del gotico rurale, Eraldo Baldini, per iniziare: qui mi si offre un suggerimento mica male! Annoto, ovviamente ;)
RispondiEliminaBaldini devi assolutamente leggerlo e non solo per Gotico Rurale. Bambine, Mal'aria, Terra di Nessuno e il saggio su Halloween sono tutti ottimi.
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