Fabio Lastrucci: L'Estate Segreta di Babe Hardy.
La favolosa Hollywood degli anni ’30 si tinge di horror per un contagio ripugnante che si propaga grazie alla promiscuità dell’ambiente cinematografico. Le vittime mostrano un crescente bisogno di sangue, insieme a disturbi della personalità e bizzarri effetti collaterali.
Potrebbe mai trattarsi di vampirismo?
Lo sperimenteranno loro malgrado Oliver Hardy e Stan Laurel, trascinati in un incubo che coinvolge illustri colleghi – la “fidanzata d’America” Mary Pickford, l’atletico Douglas Fairbanks Sr. e Bela Lugosi – in una doppia vita da tenere nascosta alla legge, ai giornali e soprattutto al sinistro dottor Rainer Von Herb.
Tra pedinamenti notturni, profanazioni di tombe, sparizioni e ricatti sventati, le disavventure di Laurel e Hardy attireranno le indagini di un cocciuto tenente di polizia. Il duo incrocerà occultisti dispeptici e truffaldini, criminali di mezza tacca, cacciatori di vampiri e il terribile patriarca Arthur Jefferson, venuto dall’Inghilterra per restituire Stan Laurel al teatro.
Ultimata la lettura di questo romanzo, la prima cosa che ho pensato è stata a quanto sia grande la passione che Fabio Lastrucci nutre verso il cinema slapstick. Un modo di fare cinema che nonostante abbia fatto compagnia a molte generazioni (quanti di noi sono cresciuti con i film di Stan Laurel e Oliver Hardy?) purtroppo sembra non solo defunto ma addirittura dimenticato.
L'amore dell'autore nei confronti di questo cinema non si denota solo dall'utilizzo di personaggi realmente esistiti in quell'epoca, oltre ai due protagonisti troviamo Mary Pickford, Douglas Fairbanks e il grande Bela Lugosi, ma da com' è strutturato l'intero romanzo. Si tratta di una slapstick comedy a tutti gli effetti poiché ne utilizza i principali canoni: velocità d'azione, linguaggio diretto, trama e gag semplici ma efficaci.
Leggendo le vicissitudini della sgangherata combriccola alla ricerca di una cura per la loro malattia è impossibile non immaginare Hardy che, con lo sguardo verso la macchina da presa, ammicca con il suo caratteristico broncio e con quell'aggrottare di sopracciglia che dice solamente una cosa: ma con che razza d'idioti ho a che fare? E non si riesce a non ridere delle considerazioni elargite con la solita saggezza orientale dall'assistente di Bela Lugosi o delle strane influenze maligne che attanagliano lo spirito ma soprattutto il corpo dello strepitoso sedicente mago A. Lester Crapley.
Le lettura scivola via leggera e veloce nonostante il numero di personaggi sia rilevante; a situazioni tipiche dell'horror si alternano vere e proprie gag che s'incastrano alla perfezione e non sono mai forzate o piazzate a caso. Riuscire a coniugare momenti inquietanti con l'umorismo tipico delle commedie nere non è una cosa semplice. Lastrucci se la cava alla grande, proponendo delle vere perle: «E se fosse qualcuno tipo quel professore del film Dracula? Capisci, se fosse un cacciatore di vampiri in cerca di vendetta?» Il regista lo squadrò con un misto di pena e disgusto. «Peggio. Potrebbe essere un fottuto giornalista Hardy. Quella è gente che t’impala per davvero…»
Fortunatamente non ci troviamo di fronte a una parodia del genere vampiresco o alla fighetteria Twilight (sempre sia maledetto!) trasposta nella Hollywood degli anni trenta. I vampiri di questo romanzo non sono belli, non sono fighi e nonostante riescano anche a ridere (e far ridere) della loro terribile situazione sono, in alcuni momenti, davvero inquietanti. E non è poco.
Di carne sul fuoco ce n'è molta e può sembrare che la trama sia solo un pretesto per legare insieme una serie di gag. Ma non erano così anche le Slapstick Comedy?
L'Estate Segreta di Babe Hardy mi ha fatto venire voglia di andare a rivedere quelle che da piccoli chiamavamo le comiche, non solo quelle della celebre coppia ma anche quelle di Buster Keaton e Harold Loyd e di assaporare nuovamente un modo di fare comicità che è sì d'altri tempi e a tratti velato d'ingenuità, ma che riesce ancora, a distanza di quasi un secolo, a essere fresco e ilare.
E' un'opera colma di nostalgia ma non è solo per nostalgici. Un romanzo che, come ho scritto a inizio post, trasuda amore per un modo di fare cinema che purtroppo è finito nel dimenticatoio, supportato solamente da un manipolo d'appassionati, mentre le nuove generazioni sembrano addirittura ignorarne l'esistenza. Anche per questo motivo L'Estate Segreta di Babe Harding è un romanzo consigliatissimo. Non solo a chi ama l'horror o la commedia nera, ma a chiunque voglia (ri) scoprire un'epoca che non dovrebbe mai essere dimenticata.
Potrebbe mai trattarsi di vampirismo?
Lo sperimenteranno loro malgrado Oliver Hardy e Stan Laurel, trascinati in un incubo che coinvolge illustri colleghi – la “fidanzata d’America” Mary Pickford, l’atletico Douglas Fairbanks Sr. e Bela Lugosi – in una doppia vita da tenere nascosta alla legge, ai giornali e soprattutto al sinistro dottor Rainer Von Herb.
Tra pedinamenti notturni, profanazioni di tombe, sparizioni e ricatti sventati, le disavventure di Laurel e Hardy attireranno le indagini di un cocciuto tenente di polizia. Il duo incrocerà occultisti dispeptici e truffaldini, criminali di mezza tacca, cacciatori di vampiri e il terribile patriarca Arthur Jefferson, venuto dall’Inghilterra per restituire Stan Laurel al teatro.
Ultimata la lettura di questo romanzo, la prima cosa che ho pensato è stata a quanto sia grande la passione che Fabio Lastrucci nutre verso il cinema slapstick. Un modo di fare cinema che nonostante abbia fatto compagnia a molte generazioni (quanti di noi sono cresciuti con i film di Stan Laurel e Oliver Hardy?) purtroppo sembra non solo defunto ma addirittura dimenticato.
L'amore dell'autore nei confronti di questo cinema non si denota solo dall'utilizzo di personaggi realmente esistiti in quell'epoca, oltre ai due protagonisti troviamo Mary Pickford, Douglas Fairbanks e il grande Bela Lugosi, ma da com' è strutturato l'intero romanzo. Si tratta di una slapstick comedy a tutti gli effetti poiché ne utilizza i principali canoni: velocità d'azione, linguaggio diretto, trama e gag semplici ma efficaci.
Leggendo le vicissitudini della sgangherata combriccola alla ricerca di una cura per la loro malattia è impossibile non immaginare Hardy che, con lo sguardo verso la macchina da presa, ammicca con il suo caratteristico broncio e con quell'aggrottare di sopracciglia che dice solamente una cosa: ma con che razza d'idioti ho a che fare? E non si riesce a non ridere delle considerazioni elargite con la solita saggezza orientale dall'assistente di Bela Lugosi o delle strane influenze maligne che attanagliano lo spirito ma soprattutto il corpo dello strepitoso sedicente mago A. Lester Crapley.
Le lettura scivola via leggera e veloce nonostante il numero di personaggi sia rilevante; a situazioni tipiche dell'horror si alternano vere e proprie gag che s'incastrano alla perfezione e non sono mai forzate o piazzate a caso. Riuscire a coniugare momenti inquietanti con l'umorismo tipico delle commedie nere non è una cosa semplice. Lastrucci se la cava alla grande, proponendo delle vere perle: «E se fosse qualcuno tipo quel professore del film Dracula? Capisci, se fosse un cacciatore di vampiri in cerca di vendetta?» Il regista lo squadrò con un misto di pena e disgusto. «Peggio. Potrebbe essere un fottuto giornalista Hardy. Quella è gente che t’impala per davvero…»
Fortunatamente non ci troviamo di fronte a una parodia del genere vampiresco o alla fighetteria Twilight (sempre sia maledetto!) trasposta nella Hollywood degli anni trenta. I vampiri di questo romanzo non sono belli, non sono fighi e nonostante riescano anche a ridere (e far ridere) della loro terribile situazione sono, in alcuni momenti, davvero inquietanti. E non è poco.
Di carne sul fuoco ce n'è molta e può sembrare che la trama sia solo un pretesto per legare insieme una serie di gag. Ma non erano così anche le Slapstick Comedy?
L'Estate Segreta di Babe Hardy mi ha fatto venire voglia di andare a rivedere quelle che da piccoli chiamavamo le comiche, non solo quelle della celebre coppia ma anche quelle di Buster Keaton e Harold Loyd e di assaporare nuovamente un modo di fare comicità che è sì d'altri tempi e a tratti velato d'ingenuità, ma che riesce ancora, a distanza di quasi un secolo, a essere fresco e ilare.
E' un'opera colma di nostalgia ma non è solo per nostalgici. Un romanzo che, come ho scritto a inizio post, trasuda amore per un modo di fare cinema che purtroppo è finito nel dimenticatoio, supportato solamente da un manipolo d'appassionati, mentre le nuove generazioni sembrano addirittura ignorarne l'esistenza. Anche per questo motivo L'Estate Segreta di Babe Harding è un romanzo consigliatissimo. Non solo a chi ama l'horror o la commedia nera, ma a chiunque voglia (ri) scoprire un'epoca che non dovrebbe mai essere dimenticata.
Curiosissimo *_* E poi Lastrucci è una garanzia di suo ^^
RispondiEliminaMi è piaciuto un sacco. Era un autore che non conoscevo, dovrò tenerlo d'occhio. :-)
EliminaVi sono molto grato per gli apprezzamenti, il merito è certo dovuto ai nostri beniamini Stan e Babe. Loro sanno rendere brillante qualunque storia :-)
RispondiEliminaFabio
...ma è anche merito tuo. Ancora complimenti! :-)
EliminaUn interessante esperimento, quello di gettare Stanlio e Ollio in un horror. Finisce subito nella mia to-read-list. Grazie.
RispondiEliminaE' stata un scelta coraggiosa, premiata a mio avviso da un ottimo risultato. Un horro decisamente atipico ma ben riuscito.
EliminaGrazie a te per essere passato da queste parti.
Non conoscevo questo autore ma questo libro sembra davvero interessante. Grazie di avermelo fatto conoscere.
RispondiEliminaPassa da me se ti va: http://lavetrinadeidesideri.blogspot.it
E' un romanzo che merita, davvero! Grazie della visita e del commento! :-)
EliminaConosco ed apprezzo Lastrucci da tempo, questo libro poi è divertentissimo.
RispondiEliminaUna garanzia assoluta!