La Fantasima
Egli è la fantasima, della quale io ho avuta a queste notti la maggior paura che mai s'avesse, tale che, come io sentita l'ho, ho messo il capo sotto né mai ho avuto ardir di trarlo fuori sì è stato dì chiaro.
Fantasima è sinonimo di fantasma. Un lemma ormai desueto, utilizzato principalmente nel lessico popolare quando le parole non riuscivano a spiegare ciò che si vedeva. O che si credeva di vedere. Un nome che ben si confà al gruppo romano autore di una musica difficilmente catalogabile. Non solo riesce complicata questa classificazione, ma anche le emozioni suscitate dal flusso di note contenute in questo lavoro non può essere definito in maniera completa. Poiché lo spettro delle sensazioni che si provano nell'ascolto de La Fantasima è così ampio che l'utilizzo di una sola parola sarebbe inadeguato. Si parte dall'inquietudine dell'iniziale I Colli Del Favale, all'opaca serenità de La Quercia Di Valle Cupa per concludere con la malinconia di Oltre Quarto Conca. Su tutte le composizioni aleggia un'atmosfera notturna che, oltre a essere il comune denominatore, è forse la chiave di lettura di quest'opera affascinante.
Quando cala l'oscurità, essa porta con sé la serenità di una giornata finalmente giunta al termine e l'arrivo dell'agognato riposo. La notte non solo è foriera di riposo ma anche fonte di pensieri e di meditazione. Ma nel buio si nascondono anche ombre poco rassicuranti che possono essere latori di apprensione e irrequietezza.
Quindi riesce davvero difficile estrapolare da queste sensazioni una parola che descriva in maniera esaustiva lo stato d'animo evocato dal calare delle tenebre. Giocando col barocco si potrebbe utilizzare un caleidoscopio di emozioni. Ma non renderebbe giustizia, perché pensando a questo strumento, le immagini che vengono in mente sono sature di colori sgargianti. Invece qui il colore principe è il nero. E se guardassimo in un ipotetico caleidoscopio virato al nero, che cosa potremmo vedere? Forse l'abisso.
Lasciando da parte queste piccole elucubrazioni che tendono ad assumere la forma di delirio, l'assunto che rimane è che non è possibile definire la musica de La Fantasima. E qui torniamo alla radice e al significato della parola: non solo spettro o fantasma ma anche travaglio oppure apparenza di cosa conceputa dalla fantasía. Quindi qualcosa d'intangibile e quasi indefinibile.
Dal punto di vista musicale è peculiare che la chitarra si limiti a tessere arpeggi puliti, senza l'utilizzo di distorsioni mentre la batteria è quasi ovattata e sembra giungere da lontano; in alcuni momenti il basso si appropria del ruolo di protagonista, con i suoi cupi rintocchi dilatati e a tratti inquietanti. Un genere, quello proposto da La Fantasima, che parte dal Doom (l'attacco puro stile primi Black Sabbath de I Colli Del Favale), ma si dirige verso il drone/ambient con forti tinte folk, come certe derive Black Metal a cui abbiamo assistito negli ultimi anni. Ulver su tutti. E anche se certi paragoni sono (forse) necessari per capire meglio ciò di cui si sta parlando, il gruppo romano mantiene comunque una sua originalità.
Musica quasi eterea, che ha bisogno della giusta concentrazione. Una musica che non dev'essere lasciata scivolare via per poter godere appieno di tutte le sue cupe sfumature.
Un lavoro dall'indubbio fascino.
La Fantasima è l’immagine, il cuore, il suono ed il desiderio che è parte dei silenzi e dei colori della natura Italica. Dalle sue notti, dai boschi, da sotto i suoi monti, tra le pagine di antiche leggende e nel tepore della luce dei fuochi, rendiamo omaggio alla nostra terra, raccontandola. (cit. dalla bio)
La Fantasima è su Facebook, ma anche su Bandcamp e Jamendo dai quali potete scaricare gratuitamente l'album.
Giovanni Boccaccio, Decameron.
Settima Giornata: Novella prima.
Fantasima è sinonimo di fantasma. Un lemma ormai desueto, utilizzato principalmente nel lessico popolare quando le parole non riuscivano a spiegare ciò che si vedeva. O che si credeva di vedere. Un nome che ben si confà al gruppo romano autore di una musica difficilmente catalogabile. Non solo riesce complicata questa classificazione, ma anche le emozioni suscitate dal flusso di note contenute in questo lavoro non può essere definito in maniera completa. Poiché lo spettro delle sensazioni che si provano nell'ascolto de La Fantasima è così ampio che l'utilizzo di una sola parola sarebbe inadeguato. Si parte dall'inquietudine dell'iniziale I Colli Del Favale, all'opaca serenità de La Quercia Di Valle Cupa per concludere con la malinconia di Oltre Quarto Conca. Su tutte le composizioni aleggia un'atmosfera notturna che, oltre a essere il comune denominatore, è forse la chiave di lettura di quest'opera affascinante.
Quando cala l'oscurità, essa porta con sé la serenità di una giornata finalmente giunta al termine e l'arrivo dell'agognato riposo. La notte non solo è foriera di riposo ma anche fonte di pensieri e di meditazione. Ma nel buio si nascondono anche ombre poco rassicuranti che possono essere latori di apprensione e irrequietezza.
Quindi riesce davvero difficile estrapolare da queste sensazioni una parola che descriva in maniera esaustiva lo stato d'animo evocato dal calare delle tenebre. Giocando col barocco si potrebbe utilizzare un caleidoscopio di emozioni. Ma non renderebbe giustizia, perché pensando a questo strumento, le immagini che vengono in mente sono sature di colori sgargianti. Invece qui il colore principe è il nero. E se guardassimo in un ipotetico caleidoscopio virato al nero, che cosa potremmo vedere? Forse l'abisso.
Lasciando da parte queste piccole elucubrazioni che tendono ad assumere la forma di delirio, l'assunto che rimane è che non è possibile definire la musica de La Fantasima. E qui torniamo alla radice e al significato della parola: non solo spettro o fantasma ma anche travaglio oppure apparenza di cosa conceputa dalla fantasía. Quindi qualcosa d'intangibile e quasi indefinibile.
Dal punto di vista musicale è peculiare che la chitarra si limiti a tessere arpeggi puliti, senza l'utilizzo di distorsioni mentre la batteria è quasi ovattata e sembra giungere da lontano; in alcuni momenti il basso si appropria del ruolo di protagonista, con i suoi cupi rintocchi dilatati e a tratti inquietanti. Un genere, quello proposto da La Fantasima, che parte dal Doom (l'attacco puro stile primi Black Sabbath de I Colli Del Favale), ma si dirige verso il drone/ambient con forti tinte folk, come certe derive Black Metal a cui abbiamo assistito negli ultimi anni. Ulver su tutti. E anche se certi paragoni sono (forse) necessari per capire meglio ciò di cui si sta parlando, il gruppo romano mantiene comunque una sua originalità.
Musica quasi eterea, che ha bisogno della giusta concentrazione. Una musica che non dev'essere lasciata scivolare via per poter godere appieno di tutte le sue cupe sfumature.
Un lavoro dall'indubbio fascino.
La Fantasima è l’immagine, il cuore, il suono ed il desiderio che è parte dei silenzi e dei colori della natura Italica. Dalle sue notti, dai boschi, da sotto i suoi monti, tra le pagine di antiche leggende e nel tepore della luce dei fuochi, rendiamo omaggio alla nostra terra, raccontandola. (cit. dalla bio)
La Fantasima è su Facebook, ma anche su Bandcamp e Jamendo dai quali potete scaricare gratuitamente l'album.
Vale la pena approfondire su questo gruppo, sono molto come dire ...Notturni, quindi potrebbero piacermi.
RispondiEliminaNotturni e "ambientali". Di solito amo leggere con una musica soft in sottofondo e questo disco crea le giuste atmosfere per le letture notturne.
EliminaAppena ho un momento tranquillo ascolto *__* Grazie per la segnalazione e i link!
RispondiEliminaLa prima volta che l'ho ascoltato mi è sembrato monocorde. Ma ascolto dopo ascolto si è rivelato in tutte le sue sfumature. Certo è che non è roba per tutti... ;)
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