Brontolerie Assortite: Nulla di Nuovo sul Fronte Musicale.
Non si fanno più i dischi di una volta! |
Ho un amico che ha una teoria interessante: più invecchiamo e meno sopportiamo il mondo. Tendiamo a rifugiarci nelle cose che conosciamo e siamo diffidenti verso quello che è sconosciuto. Creiamo un nostro piccolo ecosistema, un mondo in cui ci rifugiamo e in cui ci sentiamo al sicuro. Tutto quello che è al di fuori non c'interessa (più).
Non so, forse è vero. Forse no. Ho conosciuto persone che a vent’anni, non solo avevano costruito un proprio ecosistema, ma un intero universo. Penso che oltre all’età, dipenda anche dal carattere.
Io non sono una persona culturalmente chiusa. Tutt’altro. Ritengo che tutte le culture siano una risorsa con un valore inestimabile. L’arricchimento che dona uno scambio di conoscenze, di usi e costumi non sia quantificabile. In tutti gli ambiti. Dall’enogastronomia, alle tradizioni, alla letteratura, al cinema e alla musica.
Certo, non tutto può piacere. Ad esempio, io non sopporto la musica latino americana. Preferirei un’orchestra di unghie sulla lavagna.
Però ultimamente con la musica sta succedendo una cosa strana.
Non ho più voglia di ascoltare cose nuove. E le poche cose nuove che ascolto, raramente suscitano il mio interesse.
Questo blog è nato per occuparsi di musica e fino a qualche tempo fa si occupava esclusivamente di musica.
Ora, invece, è relegata in un angolino.
Ho comprato l’ultimo disco di una nuova uscita tre anni fa.
Altrimenti, solo roba vecchia. Poche settimane fa un cofanetto degli Yes. Dischi che già possiedo e che conosco a memoria ma che voglio avere in un formato più comodo del vinile.
E’ (solo) un mio problema?
O la quantità di ristampe, di riproposizioni dal vivo d'interi album pubblicati decenni or sono e l’interminabile successo di gruppi con parecchie primavere sulle spalle, penso agli Who, ai Rolling Stones, Black Sabbath, Ac/Dc, che continuano a riempire gli stadi, è un sintomo del fatto che la musica sia un po’ in crisi?
E' una mia impressione o ultimamente si tende sempre più a celebrare il passato? Anniversari su anniversari. Celebrazioni con concerti che ripropongono per l'ennesima volta e per intero un disco uscito in epoche quasi dimenticate. Riedizioni costosissime, colme di scarti e fondi di magazzino che nulla aggiungono al valore dell'opera originale.
E i nuovi gruppi? Ho paura che si limitino a prendere ispirazione dal passato ma anziché rielaborarlo e trasformarlo in novità, lo ripropongano pedissequamente. E quindi piuttosto che ascoltare un gruppo clone dei Cult, ascolto l'originale. Sbaglio?
Ed è qui che mi chiedo: ma la musica nuova, dov'è?
O forse farei meglio a chiedermi se sia ancora possibile proporre qualcosa di nuovo. Qualcosa di mai sentito.
Qualcuno, non ricordo chi, ha detto: negli anni settanta i musicisti inventavano cose nuove perché guardavano avanti, guardavano al futuro. Oggi non sono più in grado di farlo perché guardano al passato. Il loro sguardo non è più rivolto in avanti, ma indietro.
Mi sa che quel qualcuno ha visto giusto.
Ciao! Noi siamo i Goat. Abbiamo letto il tuo pipp... ehm post e volevamo solo dirti che stiamo cercando di fare qualcosa di nuovo. Se ci ascoltassi, magari potresti anche cambiare opinione. |
Io non lo so, se è davvero perché stiamo invecchiando XD Non vorrei essere la girellara di turno, ecco. Mi succede lo stesso: esattamente come te non vedo nulla, ora, di nuovo, ma vado oltre... mi pare che ci sia la tendenza generale all'impoverimento, non vi si sottraggono soprattutto le nuove leve e vi ricadono anche "star" più navigate.
RispondiEliminaMi viene in mente, però, che fin da subito sono stata una snob nella scelta della musica: perché francamente non ho mai seguito le boy band nemmeno all'inizio, quando forse erano più decenti, eppure mi sono sempre divertita "con la musica", magari ascoltando Vasco o Ramazzotti con gli amici. Ora non mi succede, anzi sono disturbata "acusticamente" da queste sonorità fotocopia, da queste voci tutte uguali e da virtuosismi al limite del ridicolo. Strillano, si agitano, non c'è passione, anima, rabbia... ci sono solo l'apparenza e i soldi. Non che prima non ci fossero, siamo onesti.
E, per finire, Autobahn forever!!! <3
L'interrogativo che mi pongo è se questa sensazione di mancanza del "nuovo" sia solo soggettiva, dovuta all'età, o al fatto che, ascoltando musica da quasi quarant'anni (aiut!), ormai non mi stupisco più di nulla.
EliminaAnch'io in età adolescenziale ho trascorso un periodo snob: tutto quello che non era heavy metal era ignobile. Ma è stata una fase breve anche se ancora oggi certe cose mi rifiuto di ascoltarle perché mi irritano. Quello che trovo altresì strano è che non solo ascolto raramente gruppi nuovi, ma sto addirittura recuperando cose del passato che fino a qualche anno fa mai avrei pensato di ascoltare. Ti faccio un esempio: quando erano al top odiavo i Simple Minds, non li potevo soffrire. Ora li adoro!
I miei figli dicono che ascolto solo musica di gente morta! :-O
Però Ramazzotti non te lo posso far passare! :-)
Quello ascoltavano :P Io ero già intrippata con jazz e classica!
EliminaVale anche per me il discorso sui Simple Minds, anzi... ho iniziato ad adorare i Depeche Mode solo dagli anni '90 ;)
Il discorso sulle novità: se i ragazzini facessero un percorso di ascolto musicale proprio, arriverebbero a recuperare i grandi, non ci piove. Che poi possano apprezzare altro, questo è legato ai tempi ;)
Eh ma che snob, Classica e Jazz :-)
EliminaIl secondo non è proprio nelle mie corde, ma è una questione di sonorità, mi danno una brutta sensazione, come di disagio...
I ragazzini sono un punto interrogativo enorme, hanno accesso a una quantità d'informazioni incredibile ma non hanno la voglia (o la capacità) di fare il percorso che dici tu. E non solo nella musica, ma un po' in tutte le discipline. Li trovo così "molli"