Sulla città a misura di libro, alla crisi del settore passando per le letture da spiaggia.
L'anno scorso, nella cittadina in cui vivo, il numero dei prestiti
effettuati dalla biblioteca civica è stato quasi pari al numero degli abitanti.
29.524 i volumi erogati a fronte di poco più di 30.000 cittadini.
Un bel traguardo, in netta controtendenza con le medie nazionali e alla
faccia della crisi della lettura. Un obiettivo raggiunto soprattutto per merito
delle scuole che stanno attuando un'encomiabile opera di sensibilizzazione nei
confronti della lettura. La metà dei prestiti è andata infatti ai giovani fino
ai 16 anni di età. L'educazione alla lettura inizia fin dalla scuola
dell'infanzia, attraverso incontri e letture animate e prosegue per tutto il
ciclo della scuola primaria. Complice una struttura ideale per i bambini che
diventa anche luogo d'incontro e di svago, s'impara fin dalla tenera età che
lettura non è affatto noiosa ma, al contrario, è una porta verso interi mondi
da esplorare con la fantasia.
Ma non solo scuola. In alcuni locali pubblici tramite l'iniziativa “Un libro al bar”, promossa sempre dalla biblioteca comunale, è possibile consultare e prendere in prestito i volumi e sono inoltre in fase di avvio alcuni interessanti servizi di BookCrossing. Infine il Salone del Libro per Ragazzi, una manifestazione annuale che riscuote sempre un grande successo.
Un'isola felice? Mi piace pensarlo, anche se i numeri, a volte, devono essere interpretati. Aver erogato quasi 30.000 prestiti non vuol dire che ci siano altrettante "letture". Togliamo da questa cifra gli over 16 che, si spera, se prendono in prestito un libro poi lo leggano. Su quelli che rimangono, circa la metà, qualche dubbio può essere legittimo dal momento che il prestito avviene tramite la scuola e i ragazzi sono quasi obbligati a portarsi a casa un libro. Che poi leggano è un altro paio di maniche.
Sono speculazioni, lo so, ma non penso siano campate per aria anche perché, ripeto, un conto è snocciolare bei numeri per le pubbliche relazioni, un altro conto è quanto questo dato sia oggettivamente affidabile. La statistica ed io non siamo mai andati d'accordo.
Comunque voglio essere ottimista e pensare che almeno il 70% dei miei concittadini abbia letto almeno tre libri durante l'anno. E' troppo? Oppure troppo poco?
Che si legga sempre meno ormai è assodato e non si scopre nulla di nuovo. I mesi estivi, complici le vacanze, sono quelli in cui la percentuale dei lettori aumenta in modo sensibile grazie alle classiche letture da spiaggia. Come dicevo nei post precedenti, in vacanza ho la (brutta) abitudine di guardare quello che la gente legge. Si tratta di pura curiosità; un po' come chiedere al tuo vicino d'ombrellone per che squadra tifa.
Quest'anno, ho notato alcune novità:
Naturalmente le percentuali rimangono sempre molto piccole.
D’altronde i dati dell’Istat relativi al 2015 parlano chiaro:
Il 42% delle persone al di sopra dei 5 anni hanno letto almeno un libro nell’anno precedente per motivi non strettamente scolastici o professionali.
Il numero dei lettori risulta superiore al 50% della popolazione solo tra gli 11 e i 19 anni e nelle età successive tende a diminuire; in particolare, la fascia di età in cui si legge di più è quella dai 15 ai 17 anni.
I lettori forti, cioè le persone che leggono in media almeno un libro al mese, sono il 13,7% dei lettori (14,3% nel 2014) mentre quasi un lettore su due (45,5%) si conferma lettore debole, avendo letto non più di tre libri in un anno.
Infine il dato più triste: l’8,2% della popolazione complessiva (4,5 milioni di persone pari al 14,1% delle persone che hanno navigato in Internet negli ultimi tre mesi) hanno letto o scaricato libri online o e-book negli ultimi tre mesi.
Fonte dei dati: Istat.
Ma non solo scuola. In alcuni locali pubblici tramite l'iniziativa “Un libro al bar”, promossa sempre dalla biblioteca comunale, è possibile consultare e prendere in prestito i volumi e sono inoltre in fase di avvio alcuni interessanti servizi di BookCrossing. Infine il Salone del Libro per Ragazzi, una manifestazione annuale che riscuote sempre un grande successo.
Un'isola felice? Mi piace pensarlo, anche se i numeri, a volte, devono essere interpretati. Aver erogato quasi 30.000 prestiti non vuol dire che ci siano altrettante "letture". Togliamo da questa cifra gli over 16 che, si spera, se prendono in prestito un libro poi lo leggano. Su quelli che rimangono, circa la metà, qualche dubbio può essere legittimo dal momento che il prestito avviene tramite la scuola e i ragazzi sono quasi obbligati a portarsi a casa un libro. Che poi leggano è un altro paio di maniche.
Sono speculazioni, lo so, ma non penso siano campate per aria anche perché, ripeto, un conto è snocciolare bei numeri per le pubbliche relazioni, un altro conto è quanto questo dato sia oggettivamente affidabile. La statistica ed io non siamo mai andati d'accordo.
Comunque voglio essere ottimista e pensare che almeno il 70% dei miei concittadini abbia letto almeno tre libri durante l'anno. E' troppo? Oppure troppo poco?
Che si legga sempre meno ormai è assodato e non si scopre nulla di nuovo. I mesi estivi, complici le vacanze, sono quelli in cui la percentuale dei lettori aumenta in modo sensibile grazie alle classiche letture da spiaggia. Come dicevo nei post precedenti, in vacanza ho la (brutta) abitudine di guardare quello che la gente legge. Si tratta di pura curiosità; un po' come chiedere al tuo vicino d'ombrellone per che squadra tifa.
Quest'anno, ho notato alcune novità:
-
L'aumento sensibile degli ebook reader. In passato erano
rarissimi, al massimo un paio d’esemplari, quest'anno ne ho contati almeno una
decina.
-
La scomparsa della rivista di pettegolezzi. Non ne ho
viste. E pensare che un tempo era tutta una fioritura di Novella 2000 e roba
simile.
-
Il declino del quotidiano: qualche copia sparuta e
principalmente di stampo sportivo.
Poi ci sono state le conferme:
-
Le donne sono in netta maggioranza
-
Il genere che tira di più è il thriller
-
Agli adolescenti piace leggere, soprattutto grazie alle
saghe fantasy e/o distopiche
D’altronde i dati dell’Istat relativi al 2015 parlano chiaro:
Il 42% delle persone al di sopra dei 5 anni hanno letto almeno un libro nell’anno precedente per motivi non strettamente scolastici o professionali.
Il numero dei lettori risulta superiore al 50% della popolazione solo tra gli 11 e i 19 anni e nelle età successive tende a diminuire; in particolare, la fascia di età in cui si legge di più è quella dai 15 ai 17 anni.
I lettori forti, cioè le persone che leggono in media almeno un libro al mese, sono il 13,7% dei lettori (14,3% nel 2014) mentre quasi un lettore su due (45,5%) si conferma lettore debole, avendo letto non più di tre libri in un anno.
Infine il dato più triste: l’8,2% della popolazione complessiva (4,5 milioni di persone pari al 14,1% delle persone che hanno navigato in Internet negli ultimi tre mesi) hanno letto o scaricato libri online o e-book negli ultimi tre mesi.
Fonte dei dati: Istat.
Questi tipi di articoli me li "bevo" semp're col massimo interesse, non so nemmeno io perché: forse c'è in me una flebile speranza di leggere, un giorno, dei dati in controtendenza :)
RispondiEliminaInfatti l'inizio del tuo scritto mi ha fatto un po' sbavare ("Ma dove abita questo? Voglio trasferirmici anch'io!!!") ma alla fine condivido anch'io i tuoi dubbi sia rispetto alle statistiche (che sono sempre quelle cose per cui se io mangio due melanzane fritte e tu nemmeno una, statisticamente ne abbiamo mangiata una a testa...) che rispetto all'effettivo utilizzo, diciamo così, dei libri presi in prestito. Tenuto però conto che i numeri da te riportati sono davvero da "isola felice"! :)
Anch'io, come te, sono sempre molto curioso di sapere cosa leggono le persone e arrivo a farmi delle figure meschinissime, tipo contorsioni assurde per arrivare a vedere la copertina del libro che qualcuno sta leggendo fino alla domanda sfacciatissima del "scusi, posso chiederle cosa sta leggendo?" alla quale non tutte le persone reagiscono bene (e hanno ragione! Infatti l'ho finita - quasi - con questa brutta abitudine. Cosa leggo sono, giustamente, stracaz*i miei, no?).
Una cosa che mi ha stupito di quanto hai scritto è stata la scomparsa, in spiaggia, delle varie Novelle, Eve, Visti ecc. Mi chiedo come mai... quelle sono sempre state tipiche "letture" da spiaggia (al punto che qualche anno fa pure io qualche Novella l'ho scroccata, sotto l'ombrellone...) e comunque sono riviste che vendono come il pane! Anche se associarle al concetto di "lettura" può essere un po' arduo...
Volevo finire questo prescindibilissimo commento dicendo anche qui una cosa che vado affermando da tempo: attenzione a identificare la lettura, e di conseguenza i/le lettori/trici, soltanto con chi legge libri. Io, ad esempio, passo settimane in cui leggo un libro ogni tre giorni ad altre in cui non ne prendo in mano uno (virtualmente parlando: sono un felice convertito all'e-reader!), MA passo tutto il tempo libero a leggere, ad esempio articoli, approfondimenti, saggi e quant'altro online, e non intendo articoletti cretini tipo quelli del mio blog, ma anche roba bella spessa che richiede una certa concentrazione, oltreché passione e voglia. Idem il mio compagno-ormai-quasi-marito: lui non legge libri, ma legge ore ed ore a monitor, articoli e approfondimenti sugli argomenti che ama. Per questo non deve venir considerato un "lettore"?!? Diamine, è un "forte lettore", altroché!
Un caro saluto e a presto!
La statistica è male. L'ho sempre odiata, fin dai tempi della scuola!
RispondiEliminaSono numeri che a prima vista colpiscono ma se poi ci pensi bene, un po' è come dici tu (c'è chi legge dieci libri e chi zero) e un po' è "colpa" del prestito forzato. I bambini delle scuole dell'infanzia e delle primarie sono obbligati mensilmente a prendere in prestito un libro. Su quanti poi lo leggano è un mistero...
Io non non oserei mai chiedere a uno sconosciuto/a che cosa sta leggendo. Un po' per i motivi che dici tu ma soprattutto per un'innata timidezza che m'impedisce d'arrivare a tanto!
Sono rimasto stupito anch'io dalla latitanza dei giornalacci scandalistici che effettivamente non si possono annoverare nella categoria delle letture, una mia ipotesi è che siano stati sostituiti dalla versione online, consultabile gratuitamente da smartphone. Perché di gente attaccata al telefono in spiaggia ce n'era parecchia e penso che la cosa valga anche per i quotidiani.
Uhm, ma sai che hai sollevato un bel quesito. Mi piace e non fa una grinza. Lettore è chi legge e molte volte viene confuso con chi compra. Io ad esempio riesco a leggere mediamente un paio di libri al mese ma se guardassimo gli acquisti che faccio (cartaceo ed ebook) le cifre lieviterebbero. Argomento molto interessante che meriterebbe un approfondimento, grazie per la dritta. E' sempre un piacere leggerti.
PS:
Nel tuo blog non ho mai visto articoli cretini. :-)
Interessante l'articolo e i commenti a seguire. Isola felice è... qui la situazione bibliotecaria è complessa di suo :P Il fatto che ci sia incentivazione al prestito non è cosa da poco... è importante avere familiarità (e dunque invogliare i più giovani a recarvisi) con la biblioteca.
RispondiEliminaNella categoria lettori forti rientra "chi legge": io che sono meschina mi chiedo a livello qualitativo quanto ci sarebbe da scremare ulteriormente XD
Sono abbastanza d'accordo con Orlando quando solleva la questione della tipologia di ciò che si legge, quindi.
Le riviste gossip non sono sparite ma sono sugli smartphone ^_^
Ok, vado all'inferno -_-
Mi sa che le statistiche lascino un po' il tempo che trovano. Tutte le questioni che avete sollevato danno da pensare davvero.
RispondiEliminaTra prendere in prestito un libro e leggerlo c'è differenza. La qualità dei libri conta.
Io però penso che per iniziare i giovani alla lettura sia indispensabile lasciarli liberi di scegliere almeno per un certo periodo. Poco per volta poi si può iniziare ad indirizzarli verso libri di un certo spesso. Forzarli e costringerli a
leggere certi tomi che a loro non piacciono è controproducente.
Io compro parecchio e leggo parecchio però ci sono periodi in cui non ci riesco. Come mi classifico? :)
Diego, sei gentilissimo e te ne ringrazio molto :)
RispondiEliminaConcordo con te, drammaticamente devo dire, sulla distinzione tra l'acquisto e l'effettiva lettura: se da oggi decidessi di non comprare più né un libro né un fumetto, credo che avrei da leggere tranquillamente, ai miei ritmi anche forti, per - non esagero - i prossimi cinque anni (minimo). Ma qui subentra un altro discorso che è un po' il framma della mia vita: l'acquisto compulsivo. Certe volte (moltissime!) esco di casa anche alle ora più assurde perché sono convinto che desidero follemente leggere SUBITO quel libro/quel fumetto.
...ciò riguarda anche libri e fumetti che ho acquistato, con questa furia, diciamo sei/sette anni fa. Mai nemmeno ancora aperti. Sto cercando di uscirne, ma non è facilissimo. Perdonate questo imbarazzante coming out (e spero di non essere andato troppo OT).
Infine: sono completamente daccordo con Patricia per quanto riguarda non solo l'inutilità, ma la "controproducenza" del forzare le persone giovani a leggere libri che per noi sono capolavori, per loro una noiosissima pizza. Inoltre visto che siamo tutt* stat* giovani, sappiamo bene che per le persone giovani è praticamente fisiologico detestare ciò che le persone adulte amano.
Mentre a Glò voglio dire che il discorso sulla qualità della lettura è anche secondo me importantissimo e nient'affatto meschino :) Personalmente credo che tra leggere un libro di fabiovolo e non leggere nulla, sia ben meglio non leggere nulla e lo penso sul serio.
Un carissimo saluto!
@Glò: la questione sulla qualità di quello che si legge non è cosa banale, anzi.
RispondiEliminaA tal proposito vi linko un interessante punto di vista di Vaporteppa che mi trova a grandi linee d'accordo
http://www.vaporteppa.it/approfondimenti/leggere-non-e-in-se-un-valore/
@Patricia: costringere a leggere è la cosa più deleteria che si possa fare. Quando a scuola mi obbligavano a leggere certi tomazzi bilbici, non ti dico la fatica... E qual'è stato il risultato? Odio, odio puro e viscerale, nei confronti di certa letteratura. Che poi, ripresi anni dopo si sono rivelate delle grandi letture...
Per essere "classificata" come lettrice "forte" devi leggere mediamente tre libri al mese. Penso che, bene o male, siamo piazziati tutti alla stessa maniera: ai periodi di lettura intensa alterniamo periodi in cui si rallenta un po'.
@Orlando: per quanto riguarda gli acquisti compulsivi potremmo fondare un centro d'ascolto. Io sono piazzato come te. Figurati che poco gtempo fa sono uscito per comprare un paio di pantaloni ma al negozio non ci sono mai arrivato perché lungo la strada ho visto il Marvel Omnibus di Amazing Fantasy...
In più ci si mette pure Amazon, non ci devo andare altrimenti inizio a comprare l'impossibile. La cosa a volte assume risvolti inquietanti perché mi è già successo di comprare lo stesso libro due volte!
...a me tre, tre volte Diego, lo stesso libro comprato TRE volte... :(
RispondiEliminaPaura!
EliminaHo letto il post - Vaporteppa, concordo sulle tematiche affrontate. E aggiungo che un lettore forte è chi comprende e riflette su quel che sta leggendo (più si affina la capacità di leggere, più si "gode", ché oltre alla storia c'è lo stile ad esempio), si tratti di un classico dell'800 oppure di un weird: non contano nulla i 3 o + libri al mese...
RispondiEliminaMa sono numeri che lasciano il tempo che trovano se parliamo di lettura come la intendiamo noi. Se invece si parla delle vendite allora il discorso cambia. Infatti il termine "lettori forti" sovente viene indicato a livello statistico per suddividere le varie categorie di consumatori. Ma qui si parla di vendite, non di lettura.
Elimina