Claudio Vergnani: A Volte Si Muore.

In una città dove intere aree erano preda di criminali e maniaci, di bande mascherate, di stupratori seriali e pazzi sbandati, e sotto il controllo di gangster in doppiopetto, si muoveva un assassino misterioso e invisibile chiamato il Bisbiglio. La leggenda voleva che solo i morti che si lasciava dietro – straziati e oltraggiati – potessero vederlo. Infliggeva una fredda violenza e una studiata crudeltà, muovendosi con astuzia nel buio e nel silenzio. Colpiva quando le sue vittime erano ignare, indifese o deboli. Oppure, al contrario, quando erano certe di essere al sicuro. E, quel che era peggio, non comprendevamo nemmeno perché lo facesse. Non eravamo un passo indietro, eravamo proprio anni luce distanti. Eppure, in qualche modo, sentivamo che il cerchio ci si stava stringendo intorno, che alla fine, in un modo o nell’altro, lo avremmo visto anche noi…



Avvertenza: questa non è una recensione. Si tratta di uno sfogo perché in questi giorni gira male.
(Vorrei vedere voi, dopo una settimana di Sanremo).
Sono un po’ stanchino di sentire gente che si lamenta e non alza un dito mentre chi si sbatte per proporre qualcosa, viene sistematicamente snobbato, criticato con cattiveria o, peggio, preso per i fondelli.
Mi scuso anticipatamente con Claudio Vergnani per aver usato il suo splendido romanzo come valvola di sfogo.


Che cosa dire che non abbia già detto nel post dedicato a La Torre delle Ombre?
Forse che A Volte Si Muore addirittura lo supera?
Che Vergnani è sempre più bravo?
Che appena finisci di leggere un suo romanzo hai già voglia di un altro?
Anche.
Quello che mi preme di dire però è questo.
Qualche coraggioso in rete sta cercando di far capire al pubblico che il fantasy non è solo Tolkien, l'horror non è solo King e il thriller non è solo Connelly.
Non ci credi? Clicca un po' qui!
C'è tutto un mondo intorno, aprite le finestre al nuovo sole! Là fuori ci sono un sacco d’autori molto validi che in alcuni casi si avvicinano pericolosamente ai grandi maestri.
E sapete una cosa? Ci sono anche degli autori italiani!
Sì Sì.
Proprio così.
Incredibile, vero?
Non ci credi? Allora fai un giro tra le pagine di questo blog oppure tra quelli linkati a destra e fatti un'idea.
Il mondo della letteratura di genere è vivo e vegeto. Ha solo un piccolo problema: tu.
Tu che sei troppo pigro per gironzolare in rete alla ricerca di qualcosa di nuovo.
Tu che non hai il coraggio d'investire una manciata di euro in un autore che non conosci.
Tu che sei così provinciale da non tollerare il fatto che il protagonista si chiami Giovanni invece di John e non viva a New York ma a Cusano Milanino.
Tu che sei bravo a lamentarti, solo a lamentarti.
Tu che sei così passivo che non scegli, ma ti limiti a subire il battage pubblicitario delle grandi Casi Editrici.
Tu che storci il naso solo perché l'autore si autoproduce.
Tu che sniffi la carta come se fosse Popper.
Sì, se la letteratura di genere in Italia non vende o vende poco, la colpa è anche tua.

Claudio Vergnani: A Volte Si Muore
Editore: Dunwich Edizioni
Ebook o Edizione Cartacea con copertina flessibile
ISBN-10: 8899635447
ISBN-13: 978-8899635442

Commenti

  1. Intanto sono andato a curiosare sul sito che consigli, ti ringrazio perché è molto, molto interessante. Per il resto...Nun te incazzà Diego.

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    1. No, ma non sono incazzato, per carità! :-)
      Con tutti i problemi che ci sono a questo mondo, non vale la pena. Però sono stanco dei soliti piagnistei e soliti bla bla...

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  2. Una parte delle mie letture 2016 comprende libri del fantastico italiano, una grande soddisfazione *_*
    La questione della scarsa attenzione a questa parte della letteratura secondo me è complessa: in parte c'è chiusura da tutte le parti, ci sono semi-guerre che giovano poco a lettori, editori, scrittori, in parte chi legge segue soltanto le news pubblicitarie dei grandi siti che sponsorizzano le "grandi" CE.
    Io mi ripeto spesso, lo so, ma da noi mancano del tutto traduzioni di autori importanti della sci-fi ma mica soltanto eh, perché si è deciso che Cooper vende bene e basta.
    Un contro è dire che si pubblica Cooper, che coprirà una grande fetta dei ricavi, per poi supportare anche altro, ma se poi si finisce per pubblicare SOLO quella tipologia di libri, a discapito della qualità... troppa roba pubblicata, scarsa consapevolezza in chi legge, troppa pubblicità concentrata.
    Il libro è ormai SOLO un prodotto per chi lo vende, fanno eccezione piccole realtà. Svegliamoci.
    Su Vergnani, non ancora letto, ma confermo quanto commentato nel tuo precedente post: lo farò! *_*

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    1. Il tuo blog è l'esempio della trasversalità a cui anelo. :-)
      Il non fossilizzarsi su di un unico genere ma aprire la mente (e il cuore) alla letteratura tutta.
      Purtroppo non ho le conoscenze per approfondire il discorso sul marketing, posso solo fare delle supposizioni. Il Cooper che vende e permette di pubblicare anche autori meno noti andava bene qualche anno fa quando le grandi aziende VOLEVANO rischiare. Ora il rischio fa paura e si preferisce pubblicare cloni su cloni per avere il massimo profitto.

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  3. Vergnani è un autore che merita la lettura, uno dei migliori nel panorama del fantastico italiano.
    Leggete e diffondete gente. ^^

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    1. Stanno emergendo molti autori che a mio avviso producono ottimo materiale. Vergnani ormai è consolidato.

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