Surviving Sanremo 2017 #4.
Il Nazionalpopolare non è il vostro pane? Avete disegnato le croci sul muro del salotto, per contare i giorni che avete trascorso agonizzanti sul divano? Le vostre orecchie stanno producendo quantità industriali di cerume, per formare una barriera naturale contro le mefitiche vibrazioni sonore emanate del vostro televisore? Non disperate. Siete quasi giunti al traguardo. Silverfish Imperetrix non vi lascia soli nel momento più delicato e vi aiuta con due bombe dopanti che vi permetteranno di arrivare alla fine (quasi) incolumi.
Timoria: Viaggio Senza Vento.
Prima che Francesco Renga diventasse il Francesco Renga che tutti conosciamo, era il cantante dei Timoria.
Prima che Omar Pedrini fosse l'Omar Pedrini che tutti conosciamo, era il chitarrista dei Timoria.
I Timoria erano bravi. E Viaggio Senza Vento ne è la fulgida testimonianza.
Sia dal punto di vista dei testi, si tratta di un concept album che narra il viaggio del protagonista Joe che cerca di dare un senso alla sua vita, sia musicalmente perché tutto il gruppo è in stato di grazia, con un Renga insuperabile. Pianificare un ascolto ogni tanto non è solo un piacere ma è necessario a comprendere meglio che cosa ci siamo persi dopo il loro scioglimento.
Baustelle: Amen.
Lo so, avrei potuto mettere tranquillamente il suo predecessore La Malavita, che se la gioca ai punti.
Averne di dubbi così: è come scegliere tra lasagne e pizza quando mangi minestrina insipida da una settimana.
Penso non sia il caso di aggiungere altro.
Anzì sì: Francesco Bianconi era uno degli autori de Le Canzoni Fanno Male, portata al Festival dalla giovane proposta Marianne Mirage.
E si sente.
Indovinate che fine ha fatto la brava Marianne?
Avvertenza: qui non si tratta di essere snob o radical chic. Qui si tratta di sopravvivenza, perché dopo la quarta serata, non solo lo spirito, ma anche il fisico inizia a dare brutti segni di cedimento.
Perché quest'anno, a quanto pare, il Festival di Sanremo è davvero roba per gente coraggiosa, paziente e palestrata.
Timoria: Viaggio Senza Vento.
Prima che Francesco Renga diventasse il Francesco Renga che tutti conosciamo, era il cantante dei Timoria.
Prima che Omar Pedrini fosse l'Omar Pedrini che tutti conosciamo, era il chitarrista dei Timoria.
I Timoria erano bravi. E Viaggio Senza Vento ne è la fulgida testimonianza.
Sia dal punto di vista dei testi, si tratta di un concept album che narra il viaggio del protagonista Joe che cerca di dare un senso alla sua vita, sia musicalmente perché tutto il gruppo è in stato di grazia, con un Renga insuperabile. Pianificare un ascolto ogni tanto non è solo un piacere ma è necessario a comprendere meglio che cosa ci siamo persi dopo il loro scioglimento.
Baustelle: Amen.
Lo so, avrei potuto mettere tranquillamente il suo predecessore La Malavita, che se la gioca ai punti.
Averne di dubbi così: è come scegliere tra lasagne e pizza quando mangi minestrina insipida da una settimana.
Penso non sia il caso di aggiungere altro.
Anzì sì: Francesco Bianconi era uno degli autori de Le Canzoni Fanno Male, portata al Festival dalla giovane proposta Marianne Mirage.
E si sente.
Indovinate che fine ha fatto la brava Marianne?
Avvertenza: qui non si tratta di essere snob o radical chic. Qui si tratta di sopravvivenza, perché dopo la quarta serata, non solo lo spirito, ma anche il fisico inizia a dare brutti segni di cedimento.
Perché quest'anno, a quanto pare, il Festival di Sanremo è davvero roba per gente coraggiosa, paziente e palestrata.
Ehhhhhhh! *__*
RispondiEliminaE direi che Renga pre-conversione va ascoltato > https://www.youtube.com/watch?v=MJiP1MAkDX4
Una voce incredibile buttata alle ortiche.
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