Il Sistema di Mel: Riempimi la Testa con un Mare di Cemento.

E' con colpevole ritardo che parlo di questo disco.
La mail con cui il gruppo mi ha segnalato l'uscita del primo lp ufficiale è arrivata qualche mese fa. L'ho letta e ho guardato il video che trovate in fondo al post. Siccome mi è piaciuto e mi ha incuriosito, mi sono detto: 'sto disco devo ascoltarlo, prima o poi. Ed è proprio questo che mi ha fregato. Perché come succede (troppo) sovente, alla fine è sempre un poi e mai un prima. In questo modo le cose vengono costantemente rimandate. Se avessi ascoltato subito Riempimi La Testa Con Un Mare Di Cemento avrei potuto godermelo per l'intera estate.
Mi servirà da lezione? Dubito, anche perché le brutte abitudini sono dure a morire.


L'importante, alla fine, è che siamo qui a parlare di questa sorpresa. Perché proprio di questo si tratta.
L'esordio sulla lunga distanza de Il Sistema Di Mel è una mazzata emotiva lunga nove canzoni. E' bastato un paio di ascolti per carpirne la chiave e poter essere travolto dal turbinio di suoni e sensazioni che ne sono scaturiti. Ed è stato bello

L'impostazione e la tonalità della voce sembrano arrivare direttamente dalla new wave italiana degli anni ottanta, Diaframma su tutti e per il sottoscritto si tratta di un netto valore aggiunto. Anche perché non si adagia sulle sonorità dell'epoca ma su di un tappeto post-rock del tutto attuale. Non fatevi spaventare dal termine post-rock. Non ci troviamo al cospetto di un mattone cosmico capace di annichilire anche il più paziente degli ascoltatori. Al contrario, Riempimi la Testa... dura neppure mezz'ora.
Un ibrido che dà i suoi gustosi frutti.

I testi sono minimali ma efficaci. L'introspezione sembra essere la caratteristica principale del gruppo bresciano. Le parole, invece di perdersi nell'etere, sono schegge che si conficcano nel cervello e giocano anche un po' con le paure, le idiosincrasie e le insicurezze. Canzoni che fanno pensare e che invitano (quasi costringono) l'ascoltatore ad un viaggio nella propria coscienza.
Le melodie partorite dalle chitarre sono dirette e orecchiabili anche quando giocano con il noise, come succede in Fine e creano un'atmosfera che sembra la seconda pelle delle liriche. Malinconia e rabbia si alternano in un conflitto emotivo che è lo specchio, non solo di uno stato d'animo, ma di un vero e proprio disagio provocato da un'esistenza che sembra non più appartenerci.
Una vita fatta d'incertezze e precarietà.
Emblematica, sotto questo punto di vista, Neve la canzone che chiude il disco: un vero pugno nello stomaco. Situazioni che inquinano l'anima, avvelenandola con l'insicurezza e il sentirsi inadeguati. Sensazioni che inficiano anche il rapporto con gli altri generando ansia e tensione. Per arrivare al quel devastante senso di vuoto che a volte non si riesce a colmare.

Riempimi La Testa... è un bel disco e un ottimo viatico per il cammino del gruppo bresciano. Un viaggio che spero e auguro sia ancora molto lungo.
Tutto questo è Il Sistema Di Mel, un gruppo che ho appena scoperto ma di cui mi sto già innamorando.

Passo quattro ore al giorno al centralino
per sentire quel mondo che mi sta vicino
quando non ne ho bisogno.
Passo quattro ore al giorno al centralino
per sentire quel mondo che mi sta vicino
mandandomi affanculo.
(Neve)



Il Sistema Di Mel
Il gruppo è nato nella provincia di Brescia a inizio 2014 ed è composto da:
Federico Mingardi (voce e chitarra)
Paolo Bosio (chitarra e cori)
Alex Dossi (batteria)
Simone Mazzenga (basso e voce)

Riempimi La Testa Con Un Mare Di Cemento è stato registrato presso Indiebox Music Hall
(Brescia) ed è distribuito da I Dischi del Minollo, Scatti Vorticosi Records e Audioglobe.

Discografia:
Riempimi La Testa Con Un Mare Di Cemento (LP, 2017)
Felida X (EP, 2016)
B (EP, 2015)
Demo 01 (demo, 2014)

Contatti:
Il Sistema Di Mel su Facebook
MinolloRecords
ScattiVorticosi

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