Il Disco Che Ti Fa Esclamare Poffarbacco: Judas Priest, Firepower.
Ciò che rimane della tua gioventù ribelle è un paio di orecchini che a volte guardi allo specchio indeciso se togliere o no.
Ormai sei più vicino ai cinquanta che ai quaranta e quei due anelli che penzolano sembrano, ogni giorno che passa, sempre più inadeguati.
I capelli che portavi lunghi, nonostante i tuoi genitori minacciassero di continuo di raparti a zero mentre dormivi, perché uscire di casa conciato in quello stato era roba da delinquenti, sono un lontano ricordo. Caro ma doloroso.
Quando riguardi le vecchie foto, con la zazzera ribelle in bella mostra, una fitta al cuore ti prende sempre. E la prominente pancetta che funge da post-it a rimembranza del fatto che non hai più vent'anni? Allora potevi ingurgitare tonnellate di schifezze e birra a litri senza aumentare un etto.
Adesso per smaltire una media rossa ti devi massacrare di squash ai limiti dell'infarto e per la pizza salsiccia e gorgo devi scalare il Colle dell'Agnello in bicicletta.
La tua vita inizia ad essere scandita dai ricordi e dagli anniversari. Trent'anni fa compravi il tuo primo vinile, venticinque anni fa andavi al Monsters Of Rock.
E la notte trascorsa in spiaggia, ascoltando a ripetizione il Black Album dei Metallica appena uscito? Non ce la metti? E' un circolo vizioso, uno riesuma un ricordo e subito viene travolto da una valanga di memorie.
Proprio come quando ascolti il nuovo disco dei Judas Priest.
Che poi, nemmeno volevi sentirlo. I Judas, come tutti i grandi del rock, ormai hanno dato. I bei tempi se ne sono andati e a loro testimonianza rimangono i grandi dischi del passato.
Poi, chissà perché, in un raro momento di ozio, pensi di buttarci un orecchio. Con tutte le cose che hai da ascoltare e da leggere, proprio il nuovo disco dei JP?
Lo fai con l'aria di quello che ha pronto in canna un visto? te l'avevo detto io che questi sono bolliti. Vai a riascoltare Screaming for Vengeance, che è meglio.
E invece che succede? Che, dopo qualche secondo, ci pensa il buon caro vecchio Rob, dall'alto dei sui sessantasette anni, a riempirti di sberle.
Dopo il primo pezzo, la tua saccenza da uomo vissuto è già andata a farsi benedire. E poco alla volta il però mica male, si trasforma in un silenzio diviso tra sorpresa e reverenza.
Se non fosse che poi dovresti aprire un mutuo per curarti le cervicali, inizieresti anche a scapocciare.
Ascolti Firepower dall'inizio alla fine. Da quanto non capitava che ascoltassi un disco nuovo, tutto d'un botto? E rimani soddisfatto. Perché erano anni (decenni?) che i Judas non mordevano
così a fondo. E benché sia assodato che non siamo ai livelli di British Steel o di Screaming for Vengeance, questo rimane comunque un fottutissimo disco di heavy metal che potrebbe pigliare a calci in culo tutti quegli sbarbati che rivendicano lo scettro del Sacro Trono del Metallo!
Visto? E' bastato un ascolto e ragioni come quando avevi quindici anni; ti è già salito sulle spalle uno scimmione borchiato che ti ha riportato dritto filato a inizio anni ottanta.
Dici di no? E allora perché te ne stai al volante, con tanto di corna*, a scandire NE-CRO-MANCER? Incurante dello sguardo preoccupato che si riflette nello specchietto retrovisore di quello che è in coda davanti a te?
No, gli orecchini non li tolgo ancora.
* Il gesto delle corna è rigorosamente quello senza il pollice, sia ben chiaro!
Ormai sei più vicino ai cinquanta che ai quaranta e quei due anelli che penzolano sembrano, ogni giorno che passa, sempre più inadeguati.
I capelli che portavi lunghi, nonostante i tuoi genitori minacciassero di continuo di raparti a zero mentre dormivi, perché uscire di casa conciato in quello stato era roba da delinquenti, sono un lontano ricordo. Caro ma doloroso.
Quando riguardi le vecchie foto, con la zazzera ribelle in bella mostra, una fitta al cuore ti prende sempre. E la prominente pancetta che funge da post-it a rimembranza del fatto che non hai più vent'anni? Allora potevi ingurgitare tonnellate di schifezze e birra a litri senza aumentare un etto.
Adesso per smaltire una media rossa ti devi massacrare di squash ai limiti dell'infarto e per la pizza salsiccia e gorgo devi scalare il Colle dell'Agnello in bicicletta.
La tua vita inizia ad essere scandita dai ricordi e dagli anniversari. Trent'anni fa compravi il tuo primo vinile, venticinque anni fa andavi al Monsters Of Rock.
E la notte trascorsa in spiaggia, ascoltando a ripetizione il Black Album dei Metallica appena uscito? Non ce la metti? E' un circolo vizioso, uno riesuma un ricordo e subito viene travolto da una valanga di memorie.
Proprio come quando ascolti il nuovo disco dei Judas Priest.
Che poi, nemmeno volevi sentirlo. I Judas, come tutti i grandi del rock, ormai hanno dato. I bei tempi se ne sono andati e a loro testimonianza rimangono i grandi dischi del passato.
Poi, chissà perché, in un raro momento di ozio, pensi di buttarci un orecchio. Con tutte le cose che hai da ascoltare e da leggere, proprio il nuovo disco dei JP?
Lo fai con l'aria di quello che ha pronto in canna un visto? te l'avevo detto io che questi sono bolliti. Vai a riascoltare Screaming for Vengeance, che è meglio.
E invece che succede? Che, dopo qualche secondo, ci pensa il buon caro vecchio Rob, dall'alto dei sui sessantasette anni, a riempirti di sberle.
Dopo il primo pezzo, la tua saccenza da uomo vissuto è già andata a farsi benedire. E poco alla volta il però mica male, si trasforma in un silenzio diviso tra sorpresa e reverenza.
Se non fosse che poi dovresti aprire un mutuo per curarti le cervicali, inizieresti anche a scapocciare.
Ascolti Firepower dall'inizio alla fine. Da quanto non capitava che ascoltassi un disco nuovo, tutto d'un botto? E rimani soddisfatto. Perché erano anni (decenni?) che i Judas non mordevano
così a fondo. E benché sia assodato che non siamo ai livelli di British Steel o di Screaming for Vengeance, questo rimane comunque un fottutissimo disco di heavy metal che potrebbe pigliare a calci in culo tutti quegli sbarbati che rivendicano lo scettro del Sacro Trono del Metallo!
Visto? E' bastato un ascolto e ragioni come quando avevi quindici anni; ti è già salito sulle spalle uno scimmione borchiato che ti ha riportato dritto filato a inizio anni ottanta.
Dici di no? E allora perché te ne stai al volante, con tanto di corna*, a scandire NE-CRO-MANCER? Incurante dello sguardo preoccupato che si riflette nello specchietto retrovisore di quello che è in coda davanti a te?
No, gli orecchini non li tolgo ancora.
* Il gesto delle corna è rigorosamente quello senza il pollice, sia ben chiaro!
Meno male che riusciamo ancora ad emozionarci con queste cose.
RispondiEliminaSento ripetere continuamente, come un mantra, ma è solo un disco, un film, un libro, è il caso di farsi tutte queste pippe mentali, di parlarne, di discuterne? E' roba da ragazzini, che ti frega? All'inizio rispondevo, a volte quasi mi giustificavo. Poi ho pensato che mica devo dare delle giustificazioni se mi emoziono ancora quando sento una canzone o se quando vado al cinema quasi mi commuovo a vedere due robottoni darsele di santa ragione! :-)
EliminaPerché, caro Nick, siamo noi a essere i fortunati che riescono ancora a provare certe emozioni. Che gli altri si godano pure la loro aridità!
E meno male che esiste ancora qualcuno che si emoziona per la musica, un film per l'arte o un libro. Anch'io appartengo a questa razza sempre più a rischio di estinzione e trovare un altro mio "simile" mi rende molto felice!
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