Quattro Romanzi.

Tranquilli, non sono stato morsicato da Alessandro Borghese.
E' che molte volte ho più difficoltà a trovare il titolo che a scrivere l'intero post.
Volevo fare un post cumulativo, in cui racchiudere gli ultimi libri che ho letto, poiché sono accomunati dal fatto di essere tutti thriller a sfondo teologico. Sono quattro quindi il titolo, per una volta, vien da sé.
Non posso dire di essere in cultore del thriller classico ma se è condito con ingredienti soprannaturali o teologici, allora mi ci butto a bomba.
La passione per questi ultimi nasce naturalmente con la lettura di quello che ormai è considerato il loro capostipite: Il Codice da Vinci.
Contrariamente al pensiero comune e un po’ radical chic, a me Dan Brown piace. Non grido al miracolo, ma trovo che i suoi romanzi siano un buon passatempo che offre anche spunti interessanti. Tranne Crypto. Crypto è proprio brutto. Non si tratta di capolavori ma di lavori divertenti e, nonostante alcuni limiti, non troppo banali.
Inutile dire che, dopo il suo avvento, per alcuni anni siamo stati letteralmente invasi da thriller a sfondo storico e/o teologico. Uscivano ristampe di cose pubblicate anni prima ma passate sotto silenzio, si stampava il primo manoscritto decente che passava sotto gli occhi di un solerte editor oppure s’ingaggiavano scrittori ad hoc. Il ferro andava battuto finché caldo.
Così negli scaffali è arrivato di tutto, cose belle, cose meno belle e anche tanta roba inutile. Per non dire immondizia...
Quindi negli anni ho accumulato una discreta quantità di opere e mi ci sono fatto le ossa. Ho una certa esperienza, diciamo così.
La cosa che accomuna la quasi totalità di questi romanzi e che non stupisce più di tanto, dato che prodotto vincente non si cambia, è il plot: uguale per tutti.
E più o meno è questo:
-- Esiste un manufatto risalente a epoche antiche che potrebbe scardinare i pilastri della religione cattolica.
-- Di solito è custodito da un setta segreta che tramanda il compito di generazione in generazione.
-- Altrettanto di solito i membri di questa setta sono potenti e ricchi da far schifo.
-- La reliquia viene rubata oppure c'è qualcuno che vuole farlo.
-- Uno studioso, solitamente tribolato o sfigato (a differenza del Langdon DanBrowniano che è uomo tutto d'un pezzo) s'imbatte nel segreto o gli commissionano la ricerca.
-- Il cattivo, c'è sempre un cattivo, vuole impossessarsi della reliquia per scardinare le certezze di milioni di fedeli e destabilizzare la Chiesa.
-- Lo studioso sfigato in realtà nasconde l'incarnazione di Indiana Jones e riesce a recuperare/scoprire la reliquia e sconfiggere il brutto e cattivo.
Fine.
La cosa che mi fa sbellicare tutte le volte è che segreti ed enigmi insoluti da millenni, vengono risolti nel giro di pochi minuti dal cervellone di turno. Proprio come Langdon!
Tra tutti quelli che ho letto però gli ultimi quattro escono dal seminato e regalano qualcosa di leggermente diverso. Nulla di stratosferico sia ben chiaro, ma almeno ci si svaga un po'.
Iniziamo dal peggiore del lotto.

James BeauSeigneur: L'Uomo della Sindone (A Sua Immagine).
Nell'Apocalisse, san Giovanni profetizza il ritorno di Gesù come preludio alla fine del mondo. Ma come potrà verificarsi questo "ritorno"? E se Dio avesse permesso all'uomo di perfezionare la tecnica della clonazione proprio in vista del secondo avvento di Cristo? Nel 1978 un gruppo di scienziati americani sottopone la Sindone di Torino ad alcune analisi. All'équipe si unisce tra gli altri Harry Goodman, un professore di biochimica. Gli esami sembrano risolversi in un nulla di fatto, ma, alcuni anni dopo, Goodman scopre che tra il materiale prelevato dalla reliquia ci sono delle cellule vive e decide segretamente di clonarle. Il risultato dell'esperimento è Christopher, un bambino all'apparenza normale, ma in realtà il clone di Gesù Cristo... Passano gli anni e il mondo viene sconvolto da un attentato che distrugge il Muro del Pianto a Gerusalemme, dando il via a un'escalation che induce la Russia a occupare "pacificamente" Israele per scongiurare il rischio di un conflitto nel Medio Oriente. Così, in un mondo sempre più caotico e sul filo di un olocausto nucleare, l'ONU si propone come la nuova guida globale, e proprio nelle Nazioni Unite si mette in luce un giovane funzionario che in molti considerano un predestinato: Christopher.

Lasciamo perdere la trama che, sulla carta, potrebbe essere molto interessante. Sorvoliamo sul fatto che il clone di Gesù si faccia strada nell'ente più inutile dell'universo: l'Onu. Potrebbe fare di tutto e cosa va a fare? Carriera alle Nazioni Unite. Potevano almeno metterlo a capo della più grande potenza mondiale!
Prolisso, con troppa carne al fuoco e paradossalmente lento nell'incedere, L'Uomo della Sindone non è un romanzo che mi ha particolarmente colpito. Tante idee, forse troppe, e dipanate in malo modo. C'è anche il finale aperto perché esiste il seguito che s'intitola Alla Destra del Padre. Ma quando un libro non ti fa venir voglia di vedere come prosegue la vicenda, allora c'è qualche problema.
 

Julia Navarro: La Bibbia d'Argilla.
A Roma un uomo si confessa: "Padre, sono colpevole. Sto per uccidere". Nello stesso momento Clara Tannenberg, una giovane archeologa, annuncia la scoperta di alcune tavole che, se autentiche, proverebbero scientificamente l'esistenza del patriarca Abramo. Si tratterebbe dell'opera dello scriba che raccolse le parole del profeta sulla creazione del mondo, la confusione delle lingue a Babele e il Diluvio Universale: una vera e propria "Bibbia di fango". Poco prima dell'ultima guerra del Golfo, Clara dà inizio alle sue ricerche in territorio iracheno. Quegli scavi attireranno l'attenzione di alcuni trafficanti d'arte e di quattro amici divorati da un'implacabile sete di vendetta. Tutti ugualmente decisi a non lasciare in vita la giovane Clara.

Nessun mistero da risolvere ma al massimo una conferma. Tanto per cambiare non si vuole mandare a rotoli la Chiesa ma cercare il documento che certifica la fonte divina della Bibbia. Il filo conduttore del romanzo è la vendetta e la ricerca del manufatto è l'occasione per attuarla. Sullo sfondo la guerra in Iraq che non rimane mera tappezzeria ma offre interessanti spunti di riflessione. E' un romanzo diesel, si avvia lentamente per poi accelerare nella seconda metà che è nettamente la parte migliore. Uno dei pochi romanzi del genere che non affoga nelle banalità anche quando affronta tematiche non semplici. Particolarità che mi è molto piaciuta è che finalmente i tanti personaggi non sono tagliati con l'accetta o vergati nero su bianco. Contrariamente, posseggono molte sfumature, con caratteri sfaccettati che si rivelano poco alla volta con l'incedere della storia. Promosso.


Julia Navarro: La Fratellanza della Sacra Sindone.
Domate le fiamme divampate nel duomo di Torino, viene rinvenuto il cadavere carbonizzato di un uomo senza lingua, e non è il primo a rimanere coinvolto nei numerosi incidenti che hanno colpito la cattedrale nel corso degli anni. È un particolare che mette in allarme l'istinto del capitano Valoni, il capo del Comando per la tutela del patrimonio artistico. L'incendio apparentemente sembra essere stato causato da un banale corto circuito, alcune opere d'arte sono andate distrutte, ma il tentativo di furto sembra da escludere. Allora quali erano le reali intenzioni dell'uomo senza lingua? Valoni è convinto che al centro di tutto vi sia la più importante reliquia della Cristianità conservata nella cattedrale: la Sacra Sindone.

Il secondo libro della Navarro, pur trattandosi di una buona lettura, rimane un gradino sotto La Bibbia d'Argilla. Soprattutto per la trama che un po' ricade nei cliché del genere. Ma il colpo di scena finale è, per una volta, davvero buono ed eleva la Fratellanza Della Sacra Sindone dalla sufficienza per portarlo verso un giudizio più che buono.


Tom Egeland: Il Cerchio Si Chiude.
Bjorn Belto viene chiamato a presenziare agli scavi presso l'antico monastero di Verne, affidato all'ordine dei Cavalieri di Malta. Durante gli scavi viene trovato uno scrigno d'oro dal contenuto misterioso. Appropriatosi dello scrigno, Belto deve fronteggiare una vera e propria caccia all'uomo e darsi alla fuga. Sarà trascinato dal monastero norvegese a Londra, poi a Parigi, nel Sinai, fino alla scoperta sconcertante del contenuto dello scrigno, una verità che riguarda direttamente Gesù Cristo e che potrebbe cambiare il mondo.

L'ultimo dei quattro thriller a sfondo teologico è quello più particolare. Un (non) thriller atipico, scritto anni prima de Il Codice da Vinci e riesumato dopo il botto dello scrittore americano. Saltano subito all'occhio le similitudini con il best seller di Brown che, a tal proposito, è stato più volte accusato di aver plagiato l'opera di Egeland. Polemiche smontate dallo stesso scrittore norvegese affermando che le due opere si assomigliano perché i due si sono basati su delle ricerche eseguite sulle stesse fonti. Un romanzo godibile, meno impattante del Codice, ma con un protagonista che non riesce a non essere simpatico. Egeland è uno dei tanti autori di genere ignorati dalle traduzioni nel nostro idioma. Ed è un vero peccato.

Commenti

  1. Potrebbero anche interessarmi più avanti, il che significa solo "smaltita un po' la... torre di Pisa libraria :)
    Dan Brown sinceramente non l'ho mai letto ma per un motivo semplicissimo. Me le avevano frantumate con leggetelo/non leggetelo... è blasfemo/è un capolavoro. Insomma..quando attorno ad un libro/film fanno troppo casino io giro er principio al largo. Una forma di allergia diciamo ahahahh
    Non escludo di leggerlo in futuro ma prima ho altro :)

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    1. Allora sei come me! Quando senti parlare troppo di qualcosa hai una crisi di rigetto e la eviti come la peste. :-) Pensa che io l'ho letto un anno dopo il suo boom più per curiosità che per altro. E' una lettura leggera, oserei dire "estiva".

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  2. Oddio non è che ami particolarmente Dan Brown,gli riconosco però una gran furbizia ed un buon talento nello scrivere.
    Ciao

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    1. Non fosse stato per il casino mediatico del Codice penso che se lo filerebbero in pochi. E' un buon mestierante con qualche buona idea. Devo ancora leggere l'ultimo anche se, ad essere sinceri, lo schema inizia a farsi un po' ripetitivo.

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