Musiche Belle del 2018 #9.
Al nono posto un debutto. Sbucato dal nulla, dalla terra d'Albione, ecco a voi:
Isaac Gracie: Isaac Gracie.
Che ci fa da queste parti un imberbe cantautore? Bè, è meno strano di quanto possa sembrare, non è che qui si pasteggi esclusivamente a rock duro e pesto. Anzi.
Ma non è questo il punto. Il punto è che facendo zapping mi sono imbattuto nel video di uno dei singoli, Terrified, e sono rimasto folgorato.
E quando mi succede (raramente, per fortuna), succede che non ho orecchie per altro e parto con una heavy rotation che assume livelli preoccupanti. Poi mi passa, ma per alcuni giorni è così.
Dopo aver ascoltato Terrified fino alla nausea, ho provato a buttare un orecchio sull'intero disco credendo di trovarmi al cospetto del solito one hit wonder.
Sbagliato. Tutto è, meno che un crogiolo di riempitivi atti a far luccicare quella perla di singolo.
Ci sono tante idee, magari non tutte completamente a fuoco e qualche ingenuità. Ma è il bello d'esser giovani e tutto sommato l'album non ne risente. Anzi, alla distanza sono proprio questi piccoli difetti
a renderlo più vero nella sua imperfezione. Non so se mi spiego.
E il fatto che sovente mi sia tornata la voglia di ascoltarlo è il motivo per cui si trova in questa classifica.
Isaac Gracie: Isaac Gracie.
Che ci fa da queste parti un imberbe cantautore? Bè, è meno strano di quanto possa sembrare, non è che qui si pasteggi esclusivamente a rock duro e pesto. Anzi.
Ma non è questo il punto. Il punto è che facendo zapping mi sono imbattuto nel video di uno dei singoli, Terrified, e sono rimasto folgorato.
E quando mi succede (raramente, per fortuna), succede che non ho orecchie per altro e parto con una heavy rotation che assume livelli preoccupanti. Poi mi passa, ma per alcuni giorni è così.
Dopo aver ascoltato Terrified fino alla nausea, ho provato a buttare un orecchio sull'intero disco credendo di trovarmi al cospetto del solito one hit wonder.
Sbagliato. Tutto è, meno che un crogiolo di riempitivi atti a far luccicare quella perla di singolo.
Ci sono tante idee, magari non tutte completamente a fuoco e qualche ingenuità. Ma è il bello d'esser giovani e tutto sommato l'album non ne risente. Anzi, alla distanza sono proprio questi piccoli difetti
a renderlo più vero nella sua imperfezione. Non so se mi spiego.
E il fatto che sovente mi sia tornata la voglia di ascoltarlo è il motivo per cui si trova in questa classifica.
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