Letture Belle del 2018: Fabrizio Borgio - Morte Ad Asti

È un Giorgio Martinengo sconvolto quello che, una nebbiosa domenica di febbraio, rinviene il cadavere della bella Vittoria Squassino, suo grande amore di gioventù e competente manager della succursale milanese di una banca tedesca. Poco tempo prima il nostro investigatore privato era stato ingaggiato dai vertici della banca proprio per indagare su di lei a causa di sospetti sul suo operato palesatisi quando le era stata attribuita una relazione con Valerio Cortese, affascinante imprenditore nel campo delle SPA a tema enologico. Martinengo conosce anche lui. L’indagine su Vittoria assume così i contorni di un viaggio a ritroso nel tempo, dove sullo sfondo di una Asti benestante e gaudente, come lo erano gli anni ’90, si delineano i difetti di una nazione, il disincanto della gioventù e le basi per una tragedia che metterà a dura prova le capacità dell’investigatore delle Langhe. 

Nonostante preferisca il lato paranormale dello scrittore astigiano, quello che ha come protagonista l'ispettore del Dipartimento Indagini Paranormali Stefano Drago,esclusivamente per una mera questione di gusti (al giallo, preferisco l'horror e il gotico), l'indagine di Martinengo è riuscita inaspettatamente, devo ammetterlo, a coinvolgermi e sorprendermi.
Merito dell'abilità dell'autore nel mescolare le vicissitudini del malinconico protagonista alle agrodolci riflessioni sulla vita nella provincia piemontese, in un rapporto di amore
e odio che si snoda in scenari a tinte cupe sul confine sottile tra il noir e l'hard boiled. Anche se Martinengo non si atteggia a duro, anzi sembra che la vita l'abbia più volte buttato al tappeto e lui ne porti il peso sulle spalle, Morte ad Asti è una lettura che non deve mancare agli amanti di Sam Spade. Le atmosfere decadenti e fataliste (passatemi il termine) del romanzo s'incastrano alla perfezione negli stilemi del genere.
Fabrizio Borgio non sbaglia un colpo.

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