Letture Belle del 2018: Germano Hell Greco - Stella di Carne.

Un ottobre caldo e innaturale, un ottobre che non vuole dormire. Nico è stato scarcerato, ma i suoi amici sono stati ammazzati in prigione.
La dura vita di Taranto non concede tregua, non ha rispetto per nessuno, neanche per i ricordi d'infanzia,
popolati di mostri annidati nel buio delle case abbandonate della Città Vecchia.
Nico ha bisogno di un colpo al cimitero, derubare i morti è l'unico sistema per salvare la sua famiglia dai debiti.
Ma c'è un'alternativa: rintracciare le Sette che operano sul territorio, seguire i loro membri fino a casa,
e rapinarli di tutte le loro ricchezze.
"A quelli li possiamo pure ammazzare".
Per riacquistare il controllo del suo destino, Nico deve solo prendere una pistola e addentrarsi in un mondo di mostri.



Un'altra lettura risalente alla fine del 2017 che mi ha colpito particolarmente. Adoro le storie ambientate nel nostro Paese, è come se le sentissi più reali, perché la realtà narrata mi è più vicina. Geograficamente e culturalmente. Non so se mi spiego.
Poiché Stella di Carne è un libro auto pubblicato, mi sembra doverosa una piccola riflessione in merito.
Non mi stancherò mai di ripetere, a costo d'ammorbare l'intero universo digitale (e non solo), che esistono autori che si autoproducono, pubblicando opere che nulla hanno da invidiare a quelle che passano tramite i canali delle case editrici. E' vero: tra gli autori indipendenti c'è anche molta, forse troppa, spazzatura perché molti credono che autoprodursi significhi buttar giù un centinaio di pagine, farle leggere agli amici che poi non osano dire di aver sprecato mezza giornata della loro vita a leggere immondizia per non rovinare un'amicizia, e poi pubblicarlo credendo d'essere l'erede naturale di Stephen King. Invece i veri autori indipendenti investono sulle loro opere. Tempo e denaro. Consapevoli innanzitutto di essere capaci a scrivere, pagano editor, revisioni e copertine di tasca propria per fornire un prodotto professionale. Ripeto, un prodotto che nulla ha da invidiare a quelli che passano per le case editrici. Anzi, in alcuni casi, si tratta di lavori decisamente superiori alla mediocrità imperante nell'editoria cosiddetta mainstream. Stella di Carne è uno di questi.

Ripropongo qui la recensione che feci a suo tempo su Amazon.

Agli orrori letterari sono abituato. Anche a quelli cinematografici e, perché no, a quelli musicali. Sono (purtroppo) molti anni che bazzico in questo quartiere e quindi è raro che qualcosa riesca ancora a stupirmi.
Stella di Carne l'ha fatto.
In primis, la piacevole scoperta di Germano M. come autore. Lo conoscevo per il suo lavoro di editor, ma non avevo mai letto nulla di suo. Questo suo romanzo è stato il mio battesimo ed è stata un'esperienza che ricorderò a lungo.
E poi Stella di Carne. Che secerne un'atmosfera malsana in tutte le sue parole. In una Taranto che fa da proscenio a una realtà cruda che non dona pietà perché non ne ha mai ricevuta. In cui esistenze allo sbando che già si barcamenano tra gli orrori della vita cosiddetta reale, mancanza di lavoro, bollette da pagare, criminalità e un futuro che sembra non esserci, sono costrette a fronteggiare un altro tipo di male. Un male latente e silenzioso che usa la leggenda come nascondiglio ma che quando decide di mostrarsi lo fa con tutta la sua mostruosità.
Germano M. come un Cicerone dell'orrore guida il lettore, che da par suo si fida. E forse il lettore un po' saccente crede di sapere già dove la sua guida lo vuole portare. E invece qui Germano ti frega, perché non ti ha portato dove credevi, tutt'altro. Un posto simile non l'avresti immaginato nemmeno nelle tue fantasie più malsane.
Mi hai fregato. Ma è stato un vero piacere.
Bravo!

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