Letture Belle del 2018: Guido Morselli - Dissipatio H.G.

Il protagonista di Dissipatio H.G., uomo lucidissimo, ironico, ipocondriaco, e soprattutto ‘fobantropo’, attirato da un feroce solipsismo, decide di annegarsi in uno strano laghetto in fondo a una caverna, in montagna. Ma all’ultimo momento cambia idea e torna indietro. Il genere umano, proprio in quel breve intervallo, è scomparso, volatilizzato. Per il resto, tutto è rimasto intatto. Così, paradossalmente, l’umanità è ora rappresentata da un singolo che era sul punto di abbandonarla e che, comunque, non si sente adatto a rappresentare alcunché; neppure, a tratti, se stesso. Comincia allora un appassionante monologo, sullo sfondo della solitudine assoluta e di un silenzio rotto soltanto da qualche voce di animale o dal ronzio di macchine che continuano a funzionare. Ed è un monologo che presto si trasforma in un dialogo con tutti i morti, tenuto da un unico vivo che a momenti pensa di essere anch’egli morto.

L'ho letto due volte. La prima non ho capito molto e nonostante questo non è stata una lettura brutta o noiosa. Anzi, più andavo avanti e meno capivo, più avevo voglia di addentrarmi e capire. Così l'ho letto una seconda volta. Non ho capito molto di più e inizio a pensare che sia un mio limite, ma di nuovo, non mi sono annoiato e mi è venuta voglia di rileggerlo. Molto probabilmente lo farò, perché devo capire! Tutto ciò è terribile e affascinante allo stesso tempo.

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