Letture Belle del 2018: Zerocalcare - Kobane Calling.
Tre viaggi nel corso di un anno.
Turchia, Iraq, Siria, per documentare la vita della resistenza curda in una delle zone calde meno spiegate dai media mainstream.
Zerocalcare realizza un lungo racconto, a tratti intimo, a tratti corale, nel quale l'esistenza degli abitanti del Rojava (una regione il cui nome non si sente mai ai telegiornali)
emerge come un baluardo di estrema speranza per tutta l'umanità.
Che cosa potrei dire di questa Graphic Novel che non sia già stato detto? Niente.
Dico solo che più di una volta, leggendo il reportage del viaggio che l'autore romano ha fatto al confine tra Siria e Turchia nei pressi della città assediata di Kobane, ho dovuto asciugarmi gli occhi.Non mi commuovo facilmente, tutt'altro. Da sempre restio a far trapelare qualsiasi emozione, col tempo ho costruito un esoscheletro che filtra i miei sentimenti in una maschera perennemente imbronciata. Non chiedetemi il perché. Non lo so nemmeno io. Questo non significa che non sia capace di emozionarmi e di commuovermi. Succede. Ma quando succede, pochi, solo quelli che mi conoscono a fondo se ne accorgono. Zerocalcare, pur non cercando la lacrima facile, è riuscito a scardinare tutte le mie difese. Puoi avere la corazza più resistente al mondo ma rimanere impassibili di fronte alla potenza visiva ed emotiva di alcune tavole di Kobane Calling non è facile, forse impossibile.
Turchia, Iraq, Siria, per documentare la vita della resistenza curda in una delle zone calde meno spiegate dai media mainstream.
Zerocalcare realizza un lungo racconto, a tratti intimo, a tratti corale, nel quale l'esistenza degli abitanti del Rojava (una regione il cui nome non si sente mai ai telegiornali)
emerge come un baluardo di estrema speranza per tutta l'umanità.
Che cosa potrei dire di questa Graphic Novel che non sia già stato detto? Niente.
Dico solo che più di una volta, leggendo il reportage del viaggio che l'autore romano ha fatto al confine tra Siria e Turchia nei pressi della città assediata di Kobane, ho dovuto asciugarmi gli occhi.Non mi commuovo facilmente, tutt'altro. Da sempre restio a far trapelare qualsiasi emozione, col tempo ho costruito un esoscheletro che filtra i miei sentimenti in una maschera perennemente imbronciata. Non chiedetemi il perché. Non lo so nemmeno io. Questo non significa che non sia capace di emozionarmi e di commuovermi. Succede. Ma quando succede, pochi, solo quelli che mi conoscono a fondo se ne accorgono. Zerocalcare, pur non cercando la lacrima facile, è riuscito a scardinare tutte le mie difese. Puoi avere la corazza più resistente al mondo ma rimanere impassibili di fronte alla potenza visiva ed emotiva di alcune tavole di Kobane Calling non è facile, forse impossibile.
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