Memorabilia #16

Come avrete sicuramente capito, Silverfish Imperetrix al suo esordio parlava esclusivamente di musica. A rileggere ora questi vecchi post, emerge una freschezza e un entusiasmo che, con il passare del tempo, è venuto a mancare. Complice anche la mancanza di uscite discografiche come quella dei Monster Magnet. Un disco che ho letteralmente consumato.



Post pubblicato lunedì 23 febbraio 2004, alle ore 22:48.



MONSTER MAGNET

Monolithic Baby! (Spv/Audioglobe)

Sembra che il rock stia vivendo una seconda giovinezza. Gruppi come gli ormai troppo citati White Stripes o Strokes hanno avuto l’indubbio merito di far accendere i riflettori su una scena attiva ormai da decenni, ma pressoché ignorata dalle major discografiche e perciò dal cosiddetto grande pubblico. Il garage rock annovera tra le proprie fila mostri sacri come Fuzztones, Leighton Koizumi ed i suoi Morlocks, Gluecifer e Fleshtones solo per citarne alcuni, che si sbattono da decenni in un circuito (molto) underground e forse ora grazie al neonato hype nato dall’esplosione di questo “nuovo” rock raccoglieranno i frutti del loro lavoro. Se lo meritano. Il discorso non fa una grinza anche per i Monster Magnet. Iniziatori insieme ai Kyuss del fenomeno Stoner (ancora attivissimo a livello underground anche se c’è chi lo dà per morto e sepolto), mentre quest’ultimi si sono sparpagliati in varie direzioni, Dave Wyndorf continua a guidare la sua creatura con risultati davvero notevoli. E questa nuovo disco non fa eccezione. Lo stoner è sempre più lontano, anche se certi riff ne rievocano il fantasma, e quei passaggi psichedelici che nei lavori precedenti erano un punto di forza dei MM vengono accantonati per lasciar spazio a canzoni più dirette, dei veri e propri pugni nello stomaco. Rock allo stato puro! Ma non quello gentile e carino che è molto trendy a New York: questo è rock grezzo e sporco, quello che ti fa muovere la testa, che ti fa suonare una fender fatta d’aria e che se l’ascolti in macchina ti fa pestare sull’acceleratore come un dannato! Riffs mozzafiato che ti si stampano nella capoccia e cori da cantare a squarciagola fin quando termina il cd, per poi ricominciare da capo. Assoli mai inutili o fuori posto, una sezione ritmica tellurica e mai invadente e la quasi acida voce di Dave compongono un mix esplosivo che raggiunge il climax nella conclusiva Cnn War Theme: una grande canzone in un grande album.
I MM sono una garanzia e Monolithic Baby! si candida sin da ora ad essere uno dei dischi migliori dell’anno.

Commenti

  1. Però....
    Sai che parli di complessi di cui non ho memoria? Forse non li ascoltavo oppure non riesco ad abbinare le canzoni ai cantanti e complessi.

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  2. Diciamo che sono gruppi che non hanno mai goduto di molta visibilità commerciale. Difficilmente venivano (e vengono tuttora) passati in radio quindi o si era degli appassionati e ci si sbatteva tra riviste, fanzine e passaparola oppure questi gruppi rimanevano pressoché sconosciuti...

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