Letture Belle del 2018: Giorgio Borroni - Satyros.
I ricordi, che erano un veleno in circolo nelle sue vene, gli gonfiarono il cuore fino a farglielo scoppiare.
In quel preciso istante la campana della chiesa suonò a morto. Bastiano sentì il sangue gelarglisi a poco a poco, rintocco dopo rintocco ebbe persino l’impressione che rallentasse il flusso, coagulandosi nelle vene. Una voce nella sua testa gli urlò di andare via da lì, di infilarsi nel bar e ordinare qualsiasi cosa pur di evitare quei due, ma quando si mosse gli parve di essere stato preso a bastonate alle gambe.
Satyros è l'ultima lettura risalente alla fine del 2017 e presente in questa lista.
Ne parlai ampiamente in questo post, a cui vi rimando.
Prima però permettermi nuovamente di fare alcune considerazioni in merito a due spigolose questioni.
La prima: l'esterofilia. A quelli che dà fastidio se un personaggio si chiama Giovanni e non John e che presentano calcoli biliari se la vicenda si svolge a San Giovanni in Persiceto anziché a Catoosa (Oklahoma), dico solo di
provare a leggere Satyros. Poi, se volete, apriremo un dibattito. Prima però leggetelo. Sono convinto che le vostre fisime (perché di questo si tratta) verranno sicuramente ridimensionate.
La seconda: si sente dire (troppo) spesso che la letteratura di genere in Italia sia di scarsa qualità. Certo d'immondizia ce n'è molta, ma siamo sicuri che all'estero sia tutta roba di denominazione di origine controllata e garantita? Separare il grano dal loglio, come si diceva un tempo, è una pratica sempre attuale perché di roba buona in Italia ce n'è. E se ne trova molta. Basta togliersi il paraocchi e buttare nel cesso i pregiudizi.
Ripeto, leggete Satyros o qualsiasi altra opera di Giorgio Borroni e degli altri autori italiani che ho presentato in questa serie di post.
Voglio proprio vedere se rimarrete ancora arroccati nel vostro feudo.
In quel preciso istante la campana della chiesa suonò a morto. Bastiano sentì il sangue gelarglisi a poco a poco, rintocco dopo rintocco ebbe persino l’impressione che rallentasse il flusso, coagulandosi nelle vene. Una voce nella sua testa gli urlò di andare via da lì, di infilarsi nel bar e ordinare qualsiasi cosa pur di evitare quei due, ma quando si mosse gli parve di essere stato preso a bastonate alle gambe.
Satyros è l'ultima lettura risalente alla fine del 2017 e presente in questa lista.
Ne parlai ampiamente in questo post, a cui vi rimando.
Prima però permettermi nuovamente di fare alcune considerazioni in merito a due spigolose questioni.
La prima: l'esterofilia. A quelli che dà fastidio se un personaggio si chiama Giovanni e non John e che presentano calcoli biliari se la vicenda si svolge a San Giovanni in Persiceto anziché a Catoosa (Oklahoma), dico solo di
provare a leggere Satyros. Poi, se volete, apriremo un dibattito. Prima però leggetelo. Sono convinto che le vostre fisime (perché di questo si tratta) verranno sicuramente ridimensionate.
La seconda: si sente dire (troppo) spesso che la letteratura di genere in Italia sia di scarsa qualità. Certo d'immondizia ce n'è molta, ma siamo sicuri che all'estero sia tutta roba di denominazione di origine controllata e garantita? Separare il grano dal loglio, come si diceva un tempo, è una pratica sempre attuale perché di roba buona in Italia ce n'è. E se ne trova molta. Basta togliersi il paraocchi e buttare nel cesso i pregiudizi.
Ripeto, leggete Satyros o qualsiasi altra opera di Giorgio Borroni e degli altri autori italiani che ho presentato in questa serie di post.
Voglio proprio vedere se rimarrete ancora arroccati nel vostro feudo.
Commenti
Posta un commento