Black Math Horseman: Wyllt
Un altro colpaccio della Tee Pee Records che continua a lanciare sul mercato gruppi di notevole spessore senza sbagliare un colpo. Ancestors , Naam , Quest For Fire . Ne riparleremo. Intanto gli appassionati di definizioni potranno crogiolarsi nel cercare un’etichetta per lo stile dei losangelini Black Math Horseman , che al sottoscritto rimane alquanto indefinito e indefinibile. Si parla di psych-rock alchemico e ambient post-doom (ragazzi, se andiamo avanti di questo passo, saranno più lunghe le etichette delle recensioni). Chiamatelo come volete. Intanto questo esordio si presenta con una referenza mica da ridere: Scott Reeder alla produzione. Se la presenza al pannello di controllo dell’ex Kyuss vuol dire molto in termini di qualità altrettanto, non si può dire per quanto riguarda la direzione stilistica di Wyllt . Perché quest’ultima rimane anche dopo numerosi ascolti un’incognita. Un’opera prima dal fascino ambiguo e misterico. Ideale colonna sonora per un ritua...